9 Febbraio 2016

STK Michael Rinaldi neo ducatista: “Sono qui per vincere”

Il pilota romagnolo, 20 anni, si racconta. Dalla minimoto alla Stock1000, passando per un titolo sfiorato in STK600.

È giovane, anzi giovanissimo, Michael Rinaldi. Nato a Rimini nel 1995, questo ragazzo si sta facendo vedere e desiderare nell’ambito motociclistico, complice il titolo sfiorato l’anno scorso nella Stock600, dove si è trovato a competere con Toprak Razgatlioglu (che ha mostrato a tutti il suo talento) e dove avrebbe potuto dire di più, se non fosse stato per qualche errore dovuto alla giovane età.  Il Junior Team Aruba.it ha deciso di dargli una possibilità nella coppa FIM Stock1000, dove correrà con una Ducati ufficiale. Andiamo a conoscere meglio Michael.

Chi è Michael Ruben Rinaldi?

“Io sono un ragazzo di 20 anni romagnolo che già da quando aveva 5 anni aveva deciso di fare il pilota. All’inizio la cosa è nata per gioco: un giorno passando davanti ad un benzinaio con mio padre ho visto una minimoto e, insistendo e piangendo, sono riuscito a farmela comprare. Ho girato per un po’ nei parcheggi e nelle strade di campagna fino poi ad arrivare alla pista dove il percorso mi ha portato dal CIV 125 SP fino alla Stock 600 ed ora alla STK1000.”

2015: La prima vittoria in Stock600 con la Kawasaki del Team Italia-Puccetti

2015: La prima vittoria in Stock600 con la Kawasaki del Team Italia-Puccetti

L’anno scorso hai mancato l’ultimo titolo della Stock 600 per un soffio, cosa pensi ti sia mancato?

“Un po’ di cattiveria agonistica probabilmente. Il mio avversario non era sempre più veloce di me, anzi spesso nel giro secco ero più veloce di lui, ma Toprak ha molta esperienza nel “corpo a corpo”, cosa che a me è mancata fino ad ora, e all’ultimo giro spesso è riuscito a spuntarla. Non ripeterò l’errore quest’anno, mi sto allenando molto e anche grazie all’esperienza del 2015 penso di essere migliorato tanto. Hanno pesato anche alcuni zeri ottenuti, altra cosa su cui ho intenzione di lavorare.”

Pensi che la nuova categoria che correrà con il Mondiale Supersport sia un passo avanti rispetto alla Stock?

“Lo è e non lo è. Per i piloti che devono crescere sarà meglio, perché utilizzano le stesse moto dei top rider come Cluzel e Sofouglu, il che darà modo di confrontare le proprie prestazioni a parità di mezzo. Non sarà un bene per la visibilità, perché raramente le inquadrature vanno ai piloti più indietro della Top10, per ottenere la stessa attenzione che si aveva prima bisognerà essere molto avanti. Oltretutto al momento ci sono solo 13 partecipanti…”rinaldi 4

Grazie ai risultati ottenuti ti sei guadagnato una Ducati ufficiale, ti senti sotto pressione?

“In realtà no, e questo solo grazie al mio team. Sono tutti molto professionali ma fanno di tutto per farmi sentire a mio agio, i meccanici hanno tanta esperienza e questo crea una situazione tranquilla di serenità e professionalità che non avevo mai trovato. Sono molto contento di essere in questo team.”

Come sono stati i primi chilometri su una moto con una moto di questa cilindrata?

“Eh, i primi due/tre turni sono stati un po’ “senza fiato”, quando acceleravo la moto mi si toglieva da sotto! Però dopo il primo giorno a Portimao ho fatto uno step importante, grazie soprattutto ai meccanici che mi hanno spiegato come funziona l’elettronica, che prima non avevo. Arrivato a Jerez per il secondo test mi sono sentito subito a posto con la moto, e questo ha prodotto ottimi risultati e un buon tempo sul giro, cosa che non ci attendevamo nemmeno noi.“

Che obbiettivi ti poni quest’anno?

“Prima del test di Jerez, guardando anche l’entry list 2016, io mi sarei accontentato della Top3 o anche della Top5, il nostro obiettivo primario in fondo era crescere. Poi però visto il tempo fatto mi sono reso conto che la moto ha le potenzialità per stare davanti, e anche io sono fisicamente e mentalmente preparato per lottare al top. Quindi adesso si punta a risultati importanti, non correrò solo per fare numero, senza però sottovalutare gli avversari. La cosa importante sarà portare sempre a casa un risultato, evitando gli zeri che hanno danneggiato il mio campionato 2015.”

AP2_6346Sogni  MotoGP o preferisci la Superbike?

“Bella domanda! (ride). A livello tecnico diciamo che nel mondiale SBK la moto e il pilota sono al 50 e 50, mentre nella Moto3 la moto contava un pelino di più. Invece a livello di ambiente in SBK c’è un aria più rilassata, siamo tanti italiani e si ride e scherza tanto, e io che sono romagnolo mi trovo bene in questo ambiente. La MotoGP è un po’ più “rigida”, io ci sono arrivato che ero giovane e sicuramente ero un po’ più ansioso di adesso quindi la pressione era maggiore. Sono comunque entrambi ambienti di lavoro, ma anche il divertimento fa parte di questo sport e io nel paddock Superbike mi trovo davvero bene”.

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