28 Gennaio 2016

Tourist Trophy: quattro ragioni per non perdere il TT 2016

Applaudito da Valentino Rossi, John McGuinness a caccia di nuovi record per il TT 2016. Una delle tante tematiche d'interesse per un'edizione che presenterà tre italiani al via di una competizione unica nel suo genere da 109 anni a questa parte

Chi corre al TT ha le “big balls“: e se lo dice apertamente un 9 volte Campione del Mondo come Valentino Rossi in uno scambio di tweet con la leggenda della specialità John McGuinness, bisogna crederci. Affrontare a più di 130 mph (210 km/h) di media i 60,761km del Mountain Course dell’Isola di Man d’altronde non è pratica comune per motociclisti improvvisati, amatori o persino comprovati professionisti dei più prestigiosi campionati internazionali: ci riescono solo i migliori road racers del pianeta, avvezzi a tirare fuori il massimo in una corsa unica ed inimitabile nel suo genere. Perchè il Tourist Trophy, da 109 anni a questa parte, continua a rappresentare la vera essenza del motociclismo, presentando a 120 giorni esatti dalle prove prime dell’edizione 2016 delle tematiche d’interesse che non possono lasciare indifferenti gli amanti della specialità e persino chi ha sempre guardato con distacco e con tono critico le corse su strada.

MCGUINNESS PUNTA AL RECORD DI JOEY ED AL… PESOFORMA – Tra le storie da raccontare in vista del TT 2016 non si può che partire dall’indiscusso #1 del Mountain Course, quel John McGuinness capace a 43 anni compiuti di scrivere una memorabile pagina di storia del motociclismo: la vittoria al Senior TT (successo numero 23 al Tourist Trophy) impreziosita dal nuovo record sul giro in 17’03″567 a 132.701 mph (213.562 km/h!) di media. Archiviata forse l’affermazione più bella e significativa di un’impareggiabile carriera all’Isola di Man, per l’edizione 2016 il “Morecambe Missile” si pone un doppio obiettivo: raggiungere il primato assoluto di 26 successi tuttora detenuto dal compianto Joey Dunlop (traguardo già alla portata quest’anno?) e vincere la sfida del… peso-forma. Una scommessa, più che altro, promossa dal responsabile del progetto Mugen per il TT Zero: se McGuinness riuscisse, da qui al prossimo mese di giugno, a perdere 10kg, riceverà in dono la Mugen Shinden condotta in successo nelle precedenti due edizioni del TT Zero. Valore stimato? Oltre 1 milione di euro! Una sfida-nella-sfida da vincere ad ogni costo per John, senza trascurare una soluzione in extremis e… conveniente (8.000 sterline): la liposuzione.

PAUSA DI RIFLESSIONE (IN BICI) PER GUY MARTIN, HUTCHY PER RIPETERSI – Se pertanto ritroveremo un McGuinness tirato a lucido per compiere nuove imprese, non sarà della partita Guy Martin. Il più conosciuto (in termini prettamente “mediatici”) road racers del pianeta, ai più “eterno incompiuto” del TT, ha deciso di prendersi una “pausa di riflessione” rimandando a (forse) l’anno prossimo il suo ritorno all’Isola. Si dedicherà ad altri progetti, tra reality show e l’annunciata partecipazione alla Tour Divide in America (oltre 2.000 miglia in bici), magari tornando in sella nella seconda metà del 2016. Una decisione che non ha preso in contropiede il team TAS Racing (Tyco BMW) che da tempo si è assicurata i servigi di Ian Hutchinson, mattatore dell’edizione 2010 (5 vittorie su 5 in una settimana di gara), tornato alla vittoria lo scorso anno tra Superbike e Supersport dopo non meno di 30 interventi chirurgici (!) alla gamba sinistra martoriata da un’infinita serie di infortuni sfortunatamente rimediati dal settembre 2010 in avanti. “Big balls” sì, ma non solo: ‘Hutchy’ è a tutti gli effetti un “Man of steel“…

FRATELLI DA LEGGENDA: MICHAEL E WILLIAM DUNLOP – Per ogni TT che si rispetti la tradizione la fa da padrone, specie in una coppia di fratelli che portano il cognome d’eccellenza della specialità: Michael e William Dunlop. Figli di Robert e nipoti del 26 volte vincitore Joey, i due Dunlop hanno vissuto destini e storie per certi versi contrapposte in questa loro prima parte di carriera, ma entrambi si presenteranno a Douglas con legittime ambizioni da primato. Superato un sofferto TT 2015 con il cambio di Superbike in corsa (la nuova Yamaha YZF-R1 lasciata in disparte per tornare in sella alla BMW S1000RR dominatrice dell’edizione 2014), ‘Micky D’ a breve annuncerà i suoi programmi per incrementare l’attuale bottino di 11 successi al Mountain. Dopo cinque podi cercherà invece la sua prima affermazione in carriera William, dal futuro definito con largo anticipo: con le Yamaha R1 ed R6 del CD Racing tra Superbike e Supersport, con una Kawasaki Ninja ZX-10R preparata da MSS Performance al via della classe Superstock.

SVENTOLA IL TRICOLORE: BONETTI, PAGANI ED IL ‘NEWCOMER’ POLITA – Mai come quest’anno sarà inoltre un TT che parlerà italiano, con tre nostri portabandiera attesi al via e tutti meritevoli di un occhio di riguardo. Non ha bisogno di presentazioni nella specialità Stefano Bonetti, icona tricolore delle corse su strada e tuttora primatista sul giro al TT, con l’ennesimo titolo nel CIVS in tasca (questa volta nella ripristinata classe 1000 Open/SBK) pronto per un’edizione da incorniciare. Accanto al ‘Bonny’ nazionale ci sarà nuovamente Marco Pagani, artefice di un esordio al TT 2015 da applausi, oltretutto suggellato dal record sul giro assoluto per un ‘newcomer’ italiano. A proposito di ‘deb’, che dire di Alex Polita? Dai trascorsi nel Mondiale Superbike, vittorie e titoli nella Superstock 1000 FIM Cup e CIV, il ‘Pirata’ ha accettato la sfida del Tourist Trophy visitando proprio nei giorni scorsi l’Isola di Man per una prima ricognizione del percorso. Sarà tra i newcomer più attesi del 2016?

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