21 Maggio 2011

North West 200: lunga sosta, a breve si riparte con la Superbike

Quasi 2 ore di stop al Triangle

Questa edizione della North West 200 non s’ha da fare, o forse sì. La pioggia, il forte vento, allarme-bomba nel paddock e la presenza di olio sul tracciato: tutti elementi che hanno costretto la direzione gara e Mervyn Whyte MBE (technical director della manifestazione) inzialmente a propendere per la sospesione delle attività al “Triangle Circuit” con il programma di gare sempre più a rischio.

Già nella primissima mattinata si era capito che sarebbe stata una giornata durissima per gli addetti ai lavori. La pioggia aveva suggerito di anticipare la prima manche riservata alla Supersport in luogo della Superbike, con la distanza ridotta da 6 a 5 giri con due “sighting laps” concessi ai piloti al fine di prender contatto con il percorso della NW200.

Fortunatamente la bandiera verde ha consentito agli spettatori di assistere ad una bella corsa inaugurale della giornata, con Alastair Seeley in grado di conquistare la vittoria (la quinta personale alla North West 200) con la Suzuki GSX-R 600 di Relentless by TAS davanti a Cameron Donald (Honda Wilson Craig Racing) e Bruce Anstey (Padgett’s Honda) mentre Ryan Farquhar (7°) e Guy Martin (8°) hanno pagato lo scotto di una scelta azzardata in materia di pneumatici, con le intermedie in luogo delle “full wet” messe a disposizione da Dunlop e Pirelli.

Con tutti gli italiani sul traguardo (Stefano Bonetti 18° e a lungo in testa al secondo gruppo, Simona Zaccardi 33°, Alessandro La Macchia 38° e Dario Cecconi 40°), la Supersport è andata in archivio lasciando lo spazio alla prima manche della Superbike. Purtroppo, con i piloti già schierati in griglia, un allarme sicurezza ha imposto alla direzione gara di posticipare di un’ora la contesa ed evacuare tutte le persone presenti nel paddock.

Tornati alla normalità con l’allarme che si è rivelato (fortunatamente) un bluff, i piloti si sono ripresentati al via ormai prossimi alle 14:00 ore locali con un netto peggioramento delle condizioni climatiche. Michael Rutter, 12 vittore alla NW200 e autore della pole position, insieme a Martin Jessopp, Guy Martin, Adrian Archibald e tanti altri propendono per rinunciare alla contesa per impraticabilità del tracciato.

Senza quattro degli attesi protagonisti, la corsa prende il via con Michael Dunlop e Alastair Seeley in bagarre seguiti da Ryan Farquhar, con quest’ultimo in gara con una Kawasaki ZX-10R in configurazione Superstock (la nuova Ninja “Full SBK Spec.” è arrivata in ritardo). Arrivati a Portrush, più precisamente alla “Black Hill”, va in fumo il motore della propria Kawasaki: olio in pista, bandiera rossa, un mix letale con l’asfalto bagnato pericolosissimo per i piloti che, per miracolo, restano in sella.

Dopo oltre 1 ora di sosta e la minaccia di “Racing Indefinitely Delayed” (gare posticipate a tempo indeterminato), la direzione gara dà il via libera per la partenza della prima manche Superbike con tutti i piloti schierati e le condizioni climatiche in netto miglioramento (si spera…).

Alessio Piana

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