13 Aprile 2010

MotoGP: velocità massime, quanto soffre la Yamaha

Valentino Rossi paga dazio, gli altri non da meno

Nella MotoGP dell’era 800cc per andar forte è necessario l’equilibrio generale. La Yamaha della messa a punto del “pacchetto” ha fatto la propria fortuna nel 2009, ma quest’anno c’è un elemento tornato in auge sul quale bisogna lavorare: la velocità massima. L’allarme lanciato da Valentino Rossi ed, in parte, da tutti gli altri piloti dei Tre Diapason (Lorenzo, Spies, Edwards) non è frutto della casualità.

Non siamo ai livelli del 2007, ma fa impressione vedere Rossi in fondo alla classifica delle “Top Speed” in gara con 316.8 km/h ed una media delle cinque migliori velocità leggermente inferiore, 315.6 orari. La gara in solitaria al comando non ha aiutato, ma le qualifiche hanno confermato questa tesi: il più veloce dei piloti Yamaha è stato Lorenzo con 320.5 km/h, con le quattro M1 nelle ultime 6 posizioni in questa speciale classifica. Il tutto, va sottolineato, mentre Ducati e Honda monopolizzano le prime otto posizioni con Stoner a 329.1 km/h.

Un dato significativo, ma relativamente importante nell’equilibrio di una M1 che resta, vedendo i risultati di Losail, la moto da battere. Il perfezionistico lavoro dei tecnici Yamaha obbligherà il reparto corse a lavorare sul fronte motoristico per le prossime gare, con la nuova sfida dei sei motori a disposizione per l’intera stagione.

Quanto sia complicato trovare un compromesso tra affidabilità, prestazioni e consumi è presto riassunto nei problemi vissuti dalla concorrenza e dalla disavventura di Rossi, rimasto “a secco” poco dopo aver tagliato il traguardo: calcolo perfetto, c’è poco da dire.

Lascia un commento