7 Febbraio 2019

MotoGP, Test Sepang: Maverick Vinales vola con la Yamaha

Maverick Viñales realizza un gran tempo negli ultimi minuti, sopravanzando Alex Rins, Jack Miller e Andrea Dovizioso. Venerdì 3° ed ultimo giorno di test.

La seconda giornata si chiude con Maverick Viñales al comando della classifica finale. Il pilota Monster Energy Yamaha si è distinto proprio a fine giornata, stampando un 1:58.897 (solo 67 millesimi più lento del miglior crono stampato da Lorenzo nel 2018). Alex Rins si deve ‘accontentare’ della seconda piazza, davanti a Jack Miller. L’australiano è infatti risalito in 3° piazza, scalzando Andrea Dovizioso, a lungo al comando in questo giovedì di prove. Top rookie è Francesco Bagnaia, 12° a precedere nella classifica degli esordienti Fabio Quartararo, Miguel Oliveira e Joan Mir.

Vinales, un tempo da top gun

Le temperature sono particolarmente alte anche nel corso di questa seconda giornata. Non è sorprendente quindi notare come i tempi migliori siano stati realizzati in mattinata, ad eccezione però di Viñales, che con temperature già alte ha stampato il crono che gli era valso la terza piazza provvisoria. Questo discorso però è caduto nell’ultima ora di test, quando i tempi hanno cominciato ad abbassarsi nuovamente, provocando cambi di rilievo nella classifica finale.

Ducati, quanto lavoro sulla GP19

Dovizioso e Petrucci, oltre a lavorare su telaio ed elettronica, hanno realizzato una prova di long run nel corso del pomeriggiodi circa mezz’ora. Da segnalare una ‘farfalla’ sullo stelo forcella, ma è curioso notare anche oggi un differente serbatoio sulle D16 del team Alma Pramac Racing. Non è altro che quello voluto da Lorenzo nella stagione scorsa, un dettaglio particolarmente apprezzato da Miller nei cambi di direzione, meno in frenata. Da notare comunque che l’australiano ha avuto di recente un incidente in motocross, dal quale è uscito piuttosto acciaccato. La caduta di oggi sicuramente non gli ha fatto bene, ma nonostante tutto ha chiuso 3°. Passi avanti anche in Reale Avintia, come si vede dalla Desmosedici GP 2018 di Rabat (foto: MCN).

Passi avanti in casa Yamaha

Da sottolineare che i piloti ufficiali Yamaha sono quelli che hanno dimostrato il ritmo migliore finora (anche con gomme usate). In questa seconda giornata sono comparse anche delle ‘alette’ nella parte anteriore delle M1. In Petronas Yamaha SRT poi si è creata una situazione particolare: al rookie Quartararo era assegnata una M1 ‘spec B’, diversa da quella di Morbidelli. In realtà il francese sta girando esattamente con la stessa moto del compagno di squadra. Nota: le moto con i numeri 31 e 32, identificate come “Yamaha Test 1” e “Yamaha Test 2”, sono le due M1 provate a turno dai tester Nakasuga, Nozane e Folger. Il tedesco però non ha girato oggi, tornerà in pista nel corso dell’ultima giornata.

Marc Marquez, la spalla fa male

In Honda spicca, tra i tanti dettagli da provare (in particolare il nuovo motore), una parte posteriore differente sulla moto di Marquez. Il pilota spagnolo però non si sente ancora a posto con la spalla, anzi continua ad avere difficoltà a mettere assieme più giri consecutivi, anche se oggi si è impegnato per una breve simulazione. Non mancano anche problemi con le gomme: il campione in carica ha avuto difficoltà con pneumatici nuovi, trovandosi meglio con quelli usati. Da segnalare in casa HRC una scivolata alla curva 5 per Crutchlow, senza conseguenze per il pilota, ancora non al meglio.

Suzuki in agguato

Nuovo profilo aerodinamico in casa Suzuki, oltre ad un importante lavoro sull’elettronica e sul ritmo. Un altro aspetto importante è la ricerca della stabilità in frenata, un aspetto sottolineato soprattutto da Alex Rins. Il pilota spagnolo è alla ricerca in particolare di conferme, che gli offrano la sicurezza di potersi mettere in luce in questa nuova annata mondiale. Sono solo test, ma vederlo nelle zone alte della classifica sicuramente è un buon segno sia per Suzuki che per lo stesso Rins.

Zarco porta la RC16 sotto il muro dei 2 minuti

Si continua a lavorare alacremente su tantissimi aspetti, dalla sella al motore, dall’elettronica al telaio alla carenatura, sia in Red Bull KTM Factory che in Red Bull KTM Tech 3. Il più prolifico è stato senza dubbio Espargaró con 66 giri a referto, seguito da Syahrin con 39, mentre i colleghi ed il tester Kallio hanno girato un po’ meno. Certo è che non manca l’intenzione di arrivare più che preparati all’inizio di stagione, riducendo il più possibile il gap dai primi della classe. Da notare poi anche un highside per Pol Espargaró (seconda caduta per lui in due giorni), fortunatamente senza conseguenze.

La classifica finale

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