14 Gennaio 2019

MotoGP: Massimo Rivola, AD Aprilia Racing: “Voglio capire Iannone”

Su La Gazzetta dello Sport il nuovo numero uno delle corse a Noale spiega cosa quale sarà il suo ruolo

(This story in English on Bikeandrace.com) Massimo Rivola da pochi giorni è il nuovo amministratore delegato nonchè direttore sportivo di Aprilia Racing. Ha lasciato la Ferrari F1 e toccherà a lui dare la svolta al progetto MotoGP di Noale, che è partito nel 2015 e finora non ha prodotto i risultati che il Gruppo Piaggio auspicava. Il nuovo dirigente è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport in edicola lunedi 14 gennaio, ecco alcuni stralci dell’articolo firmato da Paolo Ianieri e Luigi Perna.

«La mia attenzione all’inizio sarà focalizzata sul motorsport. Sono nel mondo delle corse da 21 anni e se mi hanno scelto è per questo. Aprilia ha il “fardello” di dovere essere competitiva, anche per il prodotto. È il faro tecnologico del Gruppo Piaggio, a livello di immagine e di know how».

Come sono stati i primi giorni?

«Li ho passati a conoscere le persone. Noale mi ha impressionato. Sono romagnolo, ho lavorato in Minardi, Toro Rosso e Ferrari, ero convinto che la Motor Valley fosse il massimo, non mi aspettavo la qualità, la competenza, l’attaccamento alla maglia che ho trovato al reparto corse. C’è gente che ci lavora da 20 anni, è una base importante. Gli ingredienti principali per far bene, persone e strumenti, ci sono. Aprilia è un’azienda piccola, rispetto alla Honda ma anche alla Ducati, però ha la cultura di fare le cose per bene e in maniera efficiente. Non si può sperperare. In Minardi e Ferrari ho vissuto gli estremi, ma la competenza che ho visto a Noale mi fa essere fiducioso. Qui posso e devo fare la differenza. È una sensazione bellissima».

Che cosa manca?

«A breve solo un buon risultato. Ma, se arriveranno, ci sarà più seguito da parte degli sponsor, più credibilità, più forza del marchio. Io ho una cultura da motociclista, da smanettone, andavo a girare al Mugello, prima che Stefano Domenicali me lo vietasse. Una passione che ho trovato in Aprilia, c’è la voglia di tornare in alto da parte di una Casa che ha vinto 54 Mondiali (se si considerano pure la Superbike e le altre discipline a due ruote; n.d.r.). E anche tra gli appassionati c’è la stessa attesa».

Lei ha grande esperienza di piloti: quest’anno gestirà Iannone ed Espargarò.

«Con Andrea e Aleix ho parlato solo al telefono, ma li incontrerò presto. Andrea mi ha fatto un bellissimo effetto, ho percepito la sua grande voglia di lavorare. Da tifoso posso dire che è velocissimo, ha il giro veloce nel polso, una rarità. Se messo nelle condizioni giuste, può fare la differenza ed essere un traino per tutta la squadra. Non ho esperienza nella gestione dei piloti moto, credo siano “animali” diversi quelli dell’auto. L’importante è farli sentire parte del progetto, far capire loro che fame, umiltà e attaccamento possono essere decisivi. Noi, la squadra, facciamo i Gattuso, ma il nostro Maradona da cui ci si aspetta il goal o l’assist vincente è il pilota».

.Quando e come è nato il contatto con Aprilia?

«A fine ottobre mi è arrivata una telefonata da un numero sconosciuto: di solito non rispondo mai, l’ho fatto e dall’altra parte mi sono sentito dire: “Sono Colaninno, vorrei vederla”. All’inizio pensavo a uno scherzo, stavo per rispondere: “E io sono Spiderman”. All’incontro c’erano padre e figlio, lì ho capito che fosse una cosa importante. Tre ore sono volate via come tre minuti. Tornando a casa a Modena, mi ripetevo “ho cercato la Ferrari per una vita, non posso andare via”. Sapevo che poteva succedere qualcosa a fine anno che poteva coinvolgermi. Poi c’è stato un altro incontro (con l’Aprilia; n.d.r.) e la cosa ha iniziato a piacermi sempre più. Quando è uscita l’indiscrezione, ero a Macao, tra i primi a chiamarmi Davide Brivio della Suzuki: “Bravo, finalmente vieni da noi”».

Si è già dato qualche obiettivo?

«Sì, ma non lo dico. Il 2018 è stato un passo falso nella crescita, ma il Gruppo Piaggio ha investito, ha preso tecnici importanti, Iannone, ha creato un test team: segnali chiari che si vuole tornare a essere trainanti. Il nostro è il budget più piccolo tra i team ufficiali, ma mi sento di dire che Aprilia è meglio di Ktm».

Andrà a tutte le gare?

«Sì, e anche ai test. Il mio compito sarà di mettere Albesiano (il d.t.; n.d.r.) nelle condizioni di ottenere il 100% dalla moto, che sarà sviluppata tanto durante la stagione. I test invernali ci hanno aperto un mondo, Iannone ha dato indicazioni importanti. La cosa fondamentale sarà non buttare via le occasioni che si presenteranno».

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