10 Settembre 2018

MotoGP: Marc Marquez “Dovi mi provoca ma io non sbaglierò”

Il leader del Mondiale incassa i fischi ma sale a +67 punti di vantaggio: il settimo titolo è sempre più vicino

Marc Marquez incassa fischi di Misano sorridendo dal podio, nella foto. La Ducati domina da tre GP ma lui è sempre più padrone del Mondiale: adesso i punti di vantaggio sul secondo (Andrea Dovizioso) sono 67, e restano solo 6 GP, con 150 punti da assegnare. MM93 potrebbe incassare due zeri e ritrovarsi comunque, ampiamente, in vetta alla classifica. Qui cronaca e classifica del GP

TROPPO CALDO – «Dovi mi provoca, vuole spingermi a fare un errore.  Io spingo sempre ma con controllo, ogni giovedì che arriviamo in pista pensiamo di poter vincere, io attacco per difendermi, solo che non faccio errori stupidi». Nel warm up il pilota Honda era stato velocissimo ma la temperatura molto alta ha mandato un pò in crisi la Honda. «Sapevo che con più caldo avrei sofferto in uscita di curva contro le Ducati e così è stato. Ho provato a stare con loro all’inizio, ma Dovizioso guidava in modo perfetto, mai una sbavatura, io per recuperare in staccata dovevo rischiare troppo. Mi limitavo a seguire le Ducati, quando ho passato Lorenzo è stato solo perché lui ha fatto un errore, altrimenti non sarei mai riuscito a sorpassare. E nel finale speravo che Jorge si avvicinasse a Dovi e che poi accadesse qualcosa per poterci provare. È stata una gara nella quale ho dovuto lottare a lungo con me stesso, dopo la caduta di sabato mi sono svegliato con un po’ di male alla spalle, ma se non molli, alla fine prendi sempre qualcosa». 

SUPER VANTAGGIO – «È vero che non vinco, ma ogni gara allungo lo stesso su chi mi insegue. Arrivando qui ero a +59 punti su Rossi e ora sono a +67 su Dovizioso. La nostra fortuna è che la Ducati è arrivata così forte nella seconda parte di stagione, posso anche perdere 5 punti tutte le prossime gare e mi va bene lo stesso».

VALUTAZIONE – Per molti la Ducati è la moto migliore sullo schieramento, ma Marc non si sbilancia: «L’erba del vicino è sempre più verde, ma finché non guidi una moto non puoi sapere. Di sicuro è difficile capire quando abbiamo perso terreno da loro: ci sono state quattro o cinque gare in cui eravamo la miglior moto, mentre ora lo è Ducati».

 

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