13 Marzo 2019

MotoGP, Lucio Cecchinello: “Ducati ha iniziato una nuova era”

Lucio Cecchinello, team manager LCR Honda, interviene sull'appendice Ducati: "Hanno saputo interpretare il regolamento, tanto di cappello".

Lucio Cecchinello team manager LCR Honda

Lucio Cecchinello, team manager LCR Honda, ha confermato che la RC213V ha fatto un bel passo avanti in termini di potenza di motore. Tanto da non avere più nulla da invidiare alla Ducati e far registrare il primato di velocità massima sul lungo rettilineo di Losail. I tecnici HRC avrebbero potuto fare ancora meglio se non fossero vincolati dal congelamento obbligatorio per regolamento, ma per il 2020 si proseguirà su questa strada che porta verso grandi soddisfazioni. Resta del lavoro da fare in termini di ciclistica, con un telaio che offre sensazioni meno ottimistiche rispetto all’edizione 2018. E un avantreno che non ancora non conferisce piena fiducia a Marquez, Lorenzo e Crutchlow.

Lo sviluppo della RC213V 2019

Lo sviluppo dei prototipi MotoGP solitamente fa guadagnare in alcuni settori e perdere in altri. Eppure Honda è risultata altamente competitiva su un circuito tradizionalmente poco favorevole. “Honda ha modificato il telaio per creare un condotto dell’aria diretto, quindi hanno modificato in maniera sostanziale tutta la parte della colonna di sterzo – ha spiegato Lucio Cecchinello a Paddock TV -. Questo ha fatto sì che si creasse più sovrapressione nell’airbox, il motore respira meglio ed è più performante, ma il telaio non ha le stesse caratteristiche dello scorso anno. Cal ha poco feeling con l’avantreno ed abbiamo penato un po’ in Qatar perché c’è meno grip rispetto alla Malesia dove avevamo fatto il sesto tempo, prima Honda. In Qatar abbiamo fatto più fatica, con meno grip il telaio e le gomme lavorano in maniera differente e siamo andati un po’ in tilt. Fortunatamente Cal Crutchlow, insieme alla squadra, è riuscito a trovare la strada all’ultimo momento in gara, visto che anche nel warm-up non eravamo andati bene“.

Problemi di carburante in Qatar

Per gran parte della gara Andrea Dovizioso e l’inseguitore Marc Marquez hanno rallentato il ritmo per giocarsi il tutto per tutto negli ultimi due o tre giri. Una strategia obbligatoria che ha forse penalizzato un po’ lo spettacolo nella prima parte del GP, ma poca o nessuna colpa sarebbe da addebitare alle gomme Michelin. “Nessuno ha parlato del problema principale, il consumo del carburante – ha aggiunto Lucio Cecchinello -. Abbiamo dovuto usare delle mappature di iniezione magrissime, proprio per cercare di arrivare alla fine della gara. Il Qatar è un circuito molto veloce. Se i piloti avessero girato sull’1’55 basso non avrebbero finito la gara, quindi gli ingegneri hanno fatto delle mappature molto magre, con moto poco performanti che hanno penalizzato i piloti. Poi nessuno voleva stare davanti e tirare, perché sapevano che avrebbero potuto affrettare la prestazione alla fine della gara. Dovizioso e Marquez lo sapevano, quindi non hanno spinto sempre al massimo“.

Lucio Cecchinello sull’appendice Ducati

Poche ore fa la FIM ha diramato un comunicato ufficiale per annunciare che una decisione sul caso Ducati verrà presa prima del GP dell’Argentina. Qual è l’opinione di Lucio Cecchinello su questo tema scottante? “Ducati ha fatto un capolavoro nell’interpretazione del regolamento. Questo parla di carenatura e quindi questa appendice, che non fa parte integrante della carenatura, per loro è assolutamente regolare… Quelle appendici hanno sicuramente una funzione aerodinamica che probabilmente serve a migliorare il carico sul posteriore. Come risolverà la questione la Federazione non lo so, però in Ducati sono stati molto bravi a interpretare il regolamento. HRC e gli altri costruttori hanno sempre sottovalutato l’aspetto aerodinamico, Ducati invece ha iniziato una nuova era. Tanto di cappello alla Ducati“.

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