2 Maggio 2019

MotoGP, Lin Jarvis: “Sbagliata la protesta sullo spoiler Ducati”

Lin Jarvis chiarisce perché Yamaha non ha aderito alla protesta contro lo spoiler Ducati dopo la gara in Qatar. Una questione di coerenza e modalità...

Lin Jarvis

Il team Yamaha non ha aderito alla protesta e al successivo appello alla Corte d’Appello della FIM contro il deflettore Ducati. Dopo il GP di Losail (e ampio preavviso verbale) quattro costruttori hanno sollevato la questione sul cucchiaio montato sul forcellone posteriore delle Desmosedici ufficiali. L’accusa (fondata) era la creazione di carico aerodinamico vietato dal regolamento, sebbene nella presentazione del progetto da parte dei vertici Ducati l’appendice svolgeva un altro ruolo primario: raffreddare la gomma posteriore.

Due i motivi fondamentali che hanno spinto Lin Jarvis a non unirsi alla coalizione anti-Ducati: coerenza e modalità di protesta. Al GP di Valencia 2018 fu proprio il team Yamaha a presentare una pinna montata sul posteriore. Ma l’obiettivo dichiarato era convogliare l’acqua il più lontano possibile dal posteriore per evitare il fenomeno dell’aquaplaning. Ducati ha preso ispirazione da quel progetto per ideare il suo spoiler con finalità diverse. Di conseguenza Iwata avrebbe mostrato incoerenza unendosi ad una protesta contro una componente nata dalla sua mente.

JARVIS RIVALUTA LA MSMA

Lin Jarvis avrebbe inoltre preferito discutere la faccenda all’interno dell’Associazione dei costruttori e lontano dagli occhi dell’opinione pubblica. Rivolgersi alla Corte d’Appello, con tanto di spese legali, è una modalità “audace e aggressiva” che Yamaha non ha condiviso. “La domanda è perché non si è discusso nella MSMA – ha detto il manager britannico a Crash.net -. Se fosse stato sollevato nella MSMA e non si sarebbe trovato un accordo armonioso, allora si poteva passare ad altri livelli“. Non resta che trarre qualcosa di buono da questa vicenda: la stesura di un regolamento più chiaro che possa evitare ricadute. “Non voglio criticare nessuno in questa vicenda né entrare in questa discussione – ha rimarcato Lin Jarvis -. Voglio solo tirarne fuori che possiamo fare tutto meglio“.

A questo punto cresce la corsa al deflettore in stile Ducati. Honda e Aprilia hanno già testato un’appendice al posteriore, Valentino Rossi ha espressamente richiesto di provare un dispositivo simile. L’ad di Yamaha non nasconde che la fabbrica di Iwata ci sta pensando: “Se è regolamentare questo aiuto per allungare la vita delle gomme, ovviamente dobbiamo pensarci“. Su molti tracciati, dove le temperature dell’asfalto sono estreme, potrebbe essere vitale per l’usura del posteriore, da tempo grattacapo irrisolvibile per le M1 di Rossi e Vinales.

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