14 Febbraio 2019

MotoGP, Jonas Folger: “Volevo fare un giro veloce”

Jonas Folger nei test di Sepang ha lavorato sull'elettronica della Yamaha M1. Nessun giro veloce in programma: "Non era la priorità".

Jonas Folger

A Sepang, nel box Yamaha, Jonas Folger ha lavorato in sordina, lontano dai piani alti della classifica. Ha completato il suo secondo test Yamaha, dopo l’esordio in veste di collaudatore a Valencia, dove ha girato con 1,5″ di distacco dal miglior tempo di Vinales. Il tedesco è sceso in pista per tre giorni: nell’ultima giornata dello shakedown e nel primo e terzo giorno di test IRTA.

Jonas Folger al lavoro sull’elettronica

Non è andato a caccia del tempo, non ha utilizzato il suo transponder e causato un po’ di confusione in classifica, attestandosi alla fine a 3″ dal best lap di Danilo Petrucci con il tempo di 2’01″243. Il suo compito era centrato soprattutto sull’elettronica, mappature del motore e del blipper, con l’obiettivo di ottenere più trazione al posteriore durante la frase di frenata. “Il test a Sepang è stato generalmente molto positivo, soprattutto dal mio punto di vista, ma a causa del caldo è stato ovviamente estenuante, con temperature ancora più alte a febbraio rispetto al Gran Premio di ottobre. Mi sono però subito abituato“.

Nessun giro veloce per il collaudatore Yamaha

Dopo i problemi di salute che lo hanno costretto a dare forfait nel finale di stagione 2017, quando era in sella alla M1 del team Tech3, il fisico ha risposto bene. La preparazione invernale ha dato i suoi frutti, ma dal punto di vista psicologico è un po’ difficile adattarsi al ruolo “marginale” di tester. Ha dovuto mettere da parte i tempi sul giro per focalizzare l’attenzione sulla scheda di lavoro imposta da Yamaha. “Il test è stato pianificato in modo che tre piloti condividessero due moto, quindi ho avuto libero il secondo giorno. Ma ero nel box del team ufficiale e ho ricevuto molti feedback da Valentino e Maverick, quindi per me è stata una giornata molto rivelatrice… Volevo fare un giro veloce – ha ammesso Jonas Folger -. Ho chiesto se potevamo fare un set-up per me stesso e regolare l’elettronica per il mio stile di guida. Ma non era la priorità“.

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