28 Agosto 2011

MotoGP Indianapolis Gara: Stoner inarrestabile vince ancora

A +44 su Lorenzo, disastro Ducati con Rossi soltanto 10°

In 102 anni di storia dell’Indianapolis Motor Speedway nessun australiano tra 500 miglia, Brickyard 400 della NASCAR, Formula 1 e MotoGP era riuscito a transitare sul “Brickyard” da vincitore. Non poteva che esser Casey Stoner a colmare questa lacuna, per la prima volta portando il #27 in cima al “Pylon” (la torre di segnalazione per il pubblico della classifica di gara), al settimo centro stagionale su 12 gare, la 30esima in carriera nell classe regina. Un’affermazione preziosa ai fini campionato sfruttando i problemi incontrati da Jorge Lorenzo, soltanto quarto e battuto nel confronto diretto in Yamaha dal compagno di squadra Ben Spies (3° in rimonta dopo una partenza da dimenticare), ora costretto ad inseguire con ben 44 punti di svantaggio.

Si può parlare di mondiale “ipotecato” per Stoner, di sicuro in questo momento sembra quasi imbattibile come testimonia la tripletta da Laguna Seca a Indy passando per Brno, pronto a ripetersi tra sette giorni a Misano Adriatico, quasi l’ultima chiamata per “Porfuera”. Con un Stoner così, per gli altri “big” della top class ci sono soltanto le briciole o poco più: Dani Pedrosa conquista una meritevole seconda piazza, un rimontante Ben Spies rimedia un podio chiudendo in terza posizione, dimostrando con il sorpasso ai danni di Jorge Lorenzo che in MotoGP (e nello specifico al box Yamaha Factory) i giochi di squadra sono banditi per etica sportiva e professionale.

Non c’è stato niente da fare anche per Andrea Dovizioso, soltanto quinto pagando al compagno di squadra 20″ effettivi all’esposizione della bandiera a scacchi, peggio è andata a Marco Simoncelli che a due giri dalla bandiera a scacchi è stato risucchiato dal gruppo di metà classifica concludendo 12° in evidente crisi di pneumatici. Tonde e nere, le gomme sono uguali per tutti, ma sembrano aver colpito maggiormente le Desmosedici GP11 “Standard” e “Punto 1” proponendo il peggior weekend nella storia recente Ducati.

Karel Abraham e Loris Capirossi, con gomme finite, sono stati costretti al ritiro, presto raggiunti ai box da Nicky Hayden che dopo una combattiva prima parte di gara ha alzato bandiera bianca battezzando così il personale esordio in gara con la GP11.1. Il rosso di Borgo Panigale raggiunge con il rotto della cuffia la top-10 con Valentino Rossi, 10° sul traguardo dopo un “dritto” nei primi giri, visibilmente non in grado di chiudere le curve con una Desmosedici che mangia gli pneumatici. Il risultato è di ritrovarsi come peggior Ducatista in classifica preceduto anche da Randy De Puniet (8°), con la casa di Borgo Panigale a tutti gli effetti quarta forza (si fa per dire…) del campionato raggiunta e superata sul piano prestazionale anche dalla Suzuki, sesta con un positivo Alvaro Bautista. Non il miglior modo per presentarsi tra pochi giorni a Misano Adriatico: altro che festa..

Cronaca di Gara

Quarta edizione del Red Bull Indianapolis Grand Prix per la MotoGP, Casey Stoner scatta dalla pole position con accanto in prima fila le Yamaha ufficiali di Ben Spies e Jorge Lorenzo, in fondo al gruppo Valentino Rossi in 14° posizione. Per tutti la scelta indicata è la morbida al posteriore, azzarda una morbida davanti soltanto Nicky Hayden ottavo in griglia. Secondo tradizione a Indianapolis risuona l’inno americano e la frase più fammosa del Motorsport: “Ladies and gentlemen, start your engines!”. Via al 12° appuntamento stagionale della top class, Stoner parte bene ma è Pedrosa che all’esterno prende il comando consentendo anche a Lorenzo di guadagnare la seconda posizione con Hayden a sorpresa già quarto, Simoncelli è quinto, segue Dovizioso che ha rischiato una collisione con Spies in uscita dalla curva 4. Si chiude il primo giro con Pedrosa, Lorenzo, Stoner, Hayden, Simoncelli, Dovizioso, Bautista, Edwards, Spies e Rossi in 10° posizione.

Primo sorpasso della corsa è siglato da Marco Simoncelli, deciso ed irruento nello sfilare Hayden nel cambio della direzione tra le curve 8-9 favorendo anche l’inserimento di Dovizioso. Al secondo giro i 64.000 spettatori di Indianapolis possono ammirare lo strapotere velocistico delle Honda con Stoner che prende la scia e passa transitando al “Brickyard” Lorenzo, si lancia all’inseguimento di Pedrosa distante ora 7 decimi. Non sembra proprio una missione facile anche perchè il buon pilota catalano tiene un buon ritmo: per il momento i veri confronti diretti in pista sono per la terza piazza tra Lorenzo e Simoncelli, per la quinta tra Dovizioso e Hayden, Bautista sfila Edwards per l’ottava posizione con Rossi poco dietro che si vede raggiunto e passato dalla Ducati “Sat” di Barbera.

Al quarto giro Casey Stoner ferma i cronometri sull’1’39″949, tre decimi meglio di Pedrosa, abbastanza per arrivare a ruota e preparare l’attacco. Missione già compiuta alle loro spalle da Hayden su Dovizioso, altrettanto per Simoncelli su Lorenzo alla curva 7 salvo poi vedersi protagonista di una spaventosa imbarcata nella piega che immette sul lungo rettilineo dei box, riconsegnando a Lorenzo il virtuale terzo gradino del podio. Per il primo bisogna seguire il confronto in casa Repsol Honda con Stoner dalla guida spaventosa e dal sorpasso su Pedrosa altrettanto apprezzabile: sfrutta la scia di Pedrosa, si porta all’interno della curva 1, passa il proprio compagno di squadra e nel successivo cambio di direzione rialza la moto alla sua maniera e va in fuga. Che meraviglia!

Che disastro invece per Valentino Rossi che negli ultimi due giri viaggia sull’1’42-1’43”, si ritrova in ultima posizione guidando visibilmente sulle uova e andando, non si sa bene e dove, nel banking utilizzato dalle monoposto in gara alla 500 miglia di Indianapolis. Si sta seguendo un vero e proprio “dramma” per il nove volte Campione del Mondo, un bel confronto invece per la quinta piazza tra Dovizioso, Spies e Hayden che si passano più volte con una dichiarata preferenza verso il tornante in sequenza successivo alla prima curva.

Da questo confronto è escluso Marco Simoncelli, protagonista di un “dritto” nel corso del 12° giro passando in sesta posizione alle spalle di Dovizioso e Spies, quarto in classifica, mostrandosi come pilota più veloce in pista ed in pieno recupero nei confronti di Lorenzo nella corsa per il terzo gradino del podio. In gioco invece la settima posizione tra Bautista e Hayden con il portacolori Suzuki protagonista di un sorpasso rude alla curva 2 che consente anche a Edwards di inserirsi in questo confronto. Davvero un brutto momento per le Ducati basti pensare che Valentino Rossi dopo quel “dritto” è 15° riuscendo soltanto a passare Abraham e Capirossi con quest’ultimo che, da lì a poco, rientrerà anzitempo in corsia box.

Senza giochi di squadra si danno battaglia i piloti Yamaha per il terzo posto: Ben Spies non si contiene e riesce nel sorpasso ai danni di Jorge Lorenzo alla staccata della prima curva con il Campione del Mondo in carica costretto ad allargare perdendo, in prospettiva campionato, 3 punticini utili per tener testa a Casey Stoner. Altri problemi per Marco Simoncelli in evidente crisi di gomme, costretto a dar strada ad Alvaro Bautista (buon 6° con la Suzuki) e Colin Edwards (7°), non a Valentino Rossi che non riesce a recuperare ritrovandosi 15°, non riuscendo a tenere in traiettoria la propria Desmosedici GP11.1.

Chi invece piega, spigola, doma e disegna il layout dell’Indianapolis Motor Speedway con maestria è Casey Stoner, protagonista di una fuga in solitaria che vale la settima vittoria stagionale su 12 gare salendo sul podio davanti a Dani Pedrosa (2°) e Ben Spies (3°). In quarta posizione Jorge Lorenzo paga ora 44 punti in classifica, quasi raggiunto nel finale da Andrea Dovizioso, non da Marco Simoncelli che alza bandiera bianca e sprofonda in 12° posizione con le gomme sulle tele, giusto alle spalle di Valentino Rossi peggior Ducati in classifica alle spalle di Randy De Puniet (8°).

MotoGP World Championship 2011
Indianapolis, Classifica Gara

01- Casey Stoner – Repsol Honda Team – Honda RC212V – 28 giri in 46’52.786
02- Dani Pedrosa – Repsol Honda Team – Honda RC212V – + 4.828
03- Ben Spies – Yamaha Factory Racing Team – Yamaha YZR M1 – + 10.603
04- Jorge Lorenzo – Yamaha Factory Racing Team – Yamaha YZR M1 – + 16.576
05- Andrea Dovizioso – Repsol Honda Team – Honda RC212V – + 17.202
06- Alvaro Bautista – Rizla Suzuki MotoGP – Suzuki GSV-R – + 30.447
07- Colin Edwards – Monster Yamaha Tech 3 – Yamaha YZR M1 – + 39.690
08- Randy De Puniet – Pramac Racing Team – Ducati Desmosedici GP11 – + 53.416
09- Hiroshi Aoyama – San Carlo Honda Gresini – Honda RC212V – + 53.790
10- Valentino Rossi – Ducati Team – Ducati Desmosedici GP11.1 – + 55.345
11- Cal Crutchlow – Monster Yamaha Tech 3 – Yamaha YZR M1 – + 57.184
12- Marco Simoncelli – San Carlo Honda Gresini – Honda RC212V – + 1’00.141
13- Toni Elias – LCR Honda MotoGP – Honda RC212V – + 1’02.169
14- Nicky Hayden – Ducati Team – Ducati Desmosedici GP11.1 – a 2 giri

Alessio Piana

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