8 Giugno 2018

Marc VDS, Petronas o Aspar: la filosofia Yamaha non cambia

Lin Jarvis, in attesa di conoscere se Yamaha avrà un team satellite nel 2019, riconferma la filosofia Yamaha: non ci sarà una terza moto ufficiale.

Il colosso malese Petronas, che fattura oltre 100 miliardi di euro, sta tastando il terreno per completare la rosa motomondiale. Dopo l’ingresso in Moto3 e Moto2 come title sponsor, e la presenza in Formula 1 con Mercedes, sta cercando la miglior via per approdare in MotoGP con un proprio team. A lavorare sul progetto c’è Razlan Razali, amministratore delegato del Sepang International Circuit, che in questi giorni sta dialogando con team, manager e piloti e l’approdo di Jorge Lorenzo alla Honda non sembra aver interrotto le trattative.

DALLA MALESIA CON FURORE – Petronas era nel team ufficiale Yamaha dal 2008 al 2010 come co-sponsor, ora l’obiettivo immediato è sviluppare lubrificanti per  i motori Yamaha M1. Yamaha ha dato l’ok, ma la società petrolifera punta a diventare proprietaria di un team satellite della casa di Iwata e avrebbe già avviato dei contatti con Franco Morbidelli, come richiesto espressamente da Yamaha. Non si tratta di negoziazioni vere e proprie, perché ancora non è chiara la situazione societaria di Marc VDS, che dal prossimo anno potrebbe lasciare la classe regina,  né lo “stato di salute” di Aspar, il cui patron negli ultimi giorni coinvolto in uno scandalo finanziario legato a sovvenzioni pubbliche in Formula 1. “Dobbiamo garantire di avere partner che non hanno complicazioni o problemi. Questo è molto importante”, ha chiarito Razali. Un’impresa non facile in questo periodo di alta marea.

FILOSOFIA YAMAHA – Movistar Yamaha resta affacciata al balcone in attesa di sapere se avrà un team satellite che sarebbe di aiuto nello sviluppo della YZR-M1. Entro fine giugno i vertici nipponici vogliono avere le idee chiare e nero su bianco, ma nulla cambierà sulla filosofia di “gioco”. Lin Jarvis, che aveva subito evidenziato le difficoltà di riportare Lorenzo in Yamaha, è stato chiaro: non ci sarà nessuna terza moto ufficiale in stile Honda, Ducati e KTM. “La nostra politica non è cambiata in termini di piani per il prossimo anno, abbiamo due piloti ufficiali, Valentino Rossi e Maverick Viñales, e stiamo cercando un sostituto per il team satellite. Abbiamo parlato a lungo con il team Marc VDS perché vogliono avere due piloti molto bravi ed è interessante, ma la situazione del Marc VDS non è del tutto chiara, stiamo aspettando“, ha detto il manager  britannico. Un passo alla volta, serve prima una squadra, poi le attrezzature, infine la moto, ma il materiale sarà diverso da quello a disposizione di Rossi e Vinales. “No, non sarebbe la stessa moto, anche se le specifiche sono a un livello elevato”.

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