25 Agosto 2017

MotoGP Silverstone: Yamaha non vince più,”Il nuovo telaio non ha risolto i problemi”

il team manager Massimo Meregalli prova a spiegare perchè la M1 è andata in crisi. Gomme, grip, telaio. "Aspettiamo le prossime due gare".

MotoGP, La Yamaha non vince più. Cos’è successo alla M1 che aveva cominciato il  2017 dominando con Maverick Vinales? Prova a spiegarlo il team manager Massimo Meregalli in un’intervista di Paolo Ianieri pubblicata sulla versione cartacea di La Gazzetta dello Sport. 

I test invernali e le prime gare hanno confermato la bontà del lavoro invernale dei nostri ingegneri” spiega Meregalli. “Le prime difficoltà sono sorte a Jerez dove il grip della pista, temperatura e scelta sbagliata della gomma anteriore hanno evidenziato un problema mai sorto prima, la mancanza di grip al posteriore. Idem a Barcellona, in condizioni simili. A questo aggiungiamo la scelta di Michelin, dopo alcune gare, di introdurre pneumatici con una nuova carcassa che, per le caretteristiche della nostra moto, a volte hanno acuito i problemi. E pure noi abbiamo commesso qualche errore, soprattutto di strategia in alcune gare.”

Il nuovo telaio sembrava avere risolto i problemi. Invece…

“Lo abbiamo provato nei test di Barcellona e il commento dei piloti è stato molto positivo, così come il riscontro cronometrico. La scelta è stata confermata dal successo di Valentino ad Assen. Ma non è stato sufficiente a risolvere i problemi, inaspettati, verificatisi in Germania e Austria”.

Rossi ha detto che tocca al Giappone lavorare, non potendo fare più molto a livello di assetto. Cosa faranno in Giappone?

I nostri ingegneri non hanno mai smesso di lavorare. A Misano ci siamo concentrati soprattutto sull’elettronica, per migliorare il controllo di trazione. Il fiore all’occhiello della M1 è la ciclistica, in continua evoluzione, area nella quale continueremo a concentrarci”.

Avete capito cosa è successo?

“Onestamente preferisco aspettare le prossime due gare, Silverstone e Misano. Anche a Brno il test era andato bene, poi in Austria abbiamo sofferto. A Misano siamo stati veloci e costanti con gomme di tanti giri, ma resto prudente”.

I tecnici sono sorpresi?

“Siamo passati dall’entusiasmo per le 2 vittorie di Maverick nelle prime 3 gare, allo sconforto di Jerez. Quello è stato il campanello di allarme, poi diventato “sirena” a Barcellona. È un campionato ricco di incognite e imprevisti che hanno scombinato i piani e i programmi di quasi tutte le Case, ma non c’è tempo per essere “sorpresi””.

Intanto domenica Valentino festeggia 300 GP in classe regina.

“Per me non sono i 300, ma come li fa, a renderlo unico. Da fuori forse non ci si rende conto, ma la maniacalità, la capacità di analizzare il minimo dettaglio e la passione, non smettono di sorprendermi”

È a quota 359 GP, per i 400 dovrebbe correre anche nel 2019.

«Secondo me ci arriva».

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