19 Agosto 2018

MotoGP: Parla l’Aprilia “Redding multato, con Iannone saremo più forti”

il direttore tecnico Romano Albesiano intervistato da La Gazzetta dello Sport sul difficile momento della squadra

C’è anche l’Aprlia in pista oggi a Misano per tentare di dare la svolta ad una stagione complicata. I risultati di Aleix Espargaro e Scott Redding sono inferiori alle attese, la RS-GP è ultima nel campionato Costruttori. Domenica scorsa in Austria è scoppiato anche il caso Scott Redding protagonista di un pesantissimo sfogo contro moto e gestione del team, seguito dalle scuse via social.  Il direttore tecnico Romano Albesiano ne ha parlato nell’intervista di Paolo Ianieri pubblicata su La Gazzetta dello Sport in edicola domenica 19 agosto.

«Quello di Scott è stato un momento di black out, nel quale si è lasciato andare a cose spiacevoli  Ma si è scusato e la cosa si è chiusa lì, con una sanzione a suo carico».

Albesiano, un anno complicato.

«Avevamo aspettative diverse, dopo i bei segnali nella seconda parte del 2017. Abbiamo fatto passi avanti, ma ci siamo persi con errori di gestione del weekend che ci hanno portato a non sfruttare il materiale a disposizione. Peggiorando il livello di efficacia del lavoro».

La moto è invece migliorata?

«Sì. Di motore, ciclistica, elettronica. Ma siamo andati indietro nella gestione del box: errori, nervosismo… puoi avere la miglior moto al mondo, ma se non fai il weekend perfetto non porti a casa niente».

Il parallelo col passato è deficitario: nel 2017 dopo 11 gare avevate 45 punti, per il 4° posto davanti alla Suzuki. Due anni fa erano 74, quinti. Ora sono 29 e siete ultimi.

«Nel 2016 avevamo una filosofia diversa, molto orientati alla gara. Con l’arrivo di Espargaro, abbiamo cercato di più la prestazione anche a livello di qualifica, e questo forse ha impattato sulla classifica».

Nel 2016 schieravate gli esperti Bradl e Bautista. È stato un errore sostituirli entrambi?

«Ammetto che da questo punto di vista è stato un errore. L’errore principale è però stato di puntare su un giovane mentre non eravamo pronti a livello di moto. Il problema non è stato sostituire loro due, Aleix appena salito sulla moto ha tolto 1”, ma avere nel box un altro pilota esperto sarebbe stato meglio. Per certi versi ne paghiamo ancora le conseguenze».

Nel 2017 avete corso con un pilota solo, visti i risultati di Sam Lowes, ma ora con Redding succede la stessa cosa.

«La stagione di Scott va interpretata. È partito con grosse difficoltà di adattamento alla moto. Ma abbiamo lavorato molto e se guardiamo la prestazione cronometrica abbiamo raggiunto o superato i risultati dell’anno scorso».

Come se ne esce?

«Dal punto di vista tecnico continuando a lavorare. E poi pianificando per il futuro in maniera chiara la nuova squadra di piloti e quella dei tecnici che stiamo mettendo assieme».

Lei è team principal e d.t., troppi ruoli per la MotoGP attuale.

«Abbiamo bisogno di rinforzare la squadra. Obiettivamente mi piacerebbe focalizzarmi di più sul fattore tecnico. Stiamo parlando con persone che possono aiutare il processo di crescita. Nel 2019 avremo un team più competitivo, con un nuovo pilota molto forte ma pure sottoposto a un’attenzione mediatica di un certo tipo».

Infatti con Andrea Iannone l’asticella si alza parecchio.

«Da tutti i punti di vista».

La preoccupa? Se le cose non andranno bene, Andrea non starà zitto.

«L’importante in MotoGP è andare forte e io penso solo a quello. Dobbiamo creare le condizioni per un bel finale di campionato e per avere una situazione tecnica e organizzativa per il 2019. Dopodiché le polemiche spero che non abbiano ragione di nascere».

Quanto investirete?

«Faremo uno step importante a tutti i livelli. Sento parlare di Aprilia che si impegna poco e chissà quanto andrà avanti, ma è esattamente il contrario. L’azienda ci viene dietro, ci crede, è appassionata di MotoGP».

Max Biaggi è diventato ambasciatore Aprilia. Cosa farà?

«Il suo sarà un ruolo di promotore del marchio, unirà l’immagine di pilota più vincente di Aprilia con quella del brand».

Avrà un ruolo diretto nel team?

«L’esperimento della presenza nel box è anche per capire cosa potremo fare insieme. Max ha esperienza ed è intelligente, è interessato a scambiare opinioni e dare consigli, ma se nel futuro avrà voglia di venire coinvolto a un altro livello bisognerebbe chiederlo a lui».

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