4 Dicembre 2017

MotoGP: Monsieur Johann Zarco, il ribelle di casa Yamaha

Ktm lo coccola, Yamaha vuole tenerselo stretto. Tutti gli avversari lo temono. Sarà la mina vagante della MotoGP 2018

Tutti pazzi per Johann Zarco. Corteggiato da KTM che lo preferisce a Marc Marquez per il 2019. Blindato da Lin Jarvis che gli spalanca le porte del box Movistar Yamaha qualora Valentino decidesse di andar via in “anticipo”. Temuto da Marc Marquez che lo nomina tra i maggior contendenti per il titolo 2018.

AGGRESSIVITA’ – Punzecchiato ripetutamente da Jorge Lorenzo e dal Dottore per il suo stile di guida aggressivo e senza reverenze. Solo pochi giorni fa il campione di Tavullia ha lanciato l’ultima frecciata al best rookie of the year: “Verstappen è come Zarco, entrambi non frenano mai. Con lui devi farti da parte, perché il rischio è quello di finire fuori tutti e due”. Dopo il GP di Motegi Jorge era furioso per il contatto in curva 9 nelle fasi iniziali di gara: “Si comporta come quando giochi alla Playstation, come se non ci fosse nessuno davanti a lui: entra all’interno senza preoccuparsi troppo. Per questo voglio parlare nella Safety Commission per sapere se si può fare qualcosa”.

GRATTACAPI – Tutti lo amano, molti lo odiano, soprattutto i suoi avversari e i colleghi più vicini. Ha causato non pochi grattacapi agli uomini Yamaha, in più occasioni facendo meglio dei piloti ufficiali, tanto da spingerli a rispolverare il vecchio telaio 2016, mentre lui riusciva a dare uno schiaffo morale anche con il nuovo telaio durante i test di Valencia. Johann Zarco è una mina vagante. Sono noti i suoi due titoli iridati consecutivi in Moto2, ma non ancora si conosce fin dove potrà spingersi. Al suo primo anno in classe regina si è conquistato tre podi e il sesto posto finale, subito dietro le spalle dei big. Miglior pilota satellite, miglior rookie dell’anno, grazie al suo stile di guida che gli permette di usare la gomma soft come pochi altri sanno fare.

UFFICIALE – Nel futuro prossimo Yamaha dovrebbe riservargli una moto ufficiale alla pari di valentino Rossi e Maverick Vinales. Sarebbe un grossolano errore se il team di Iwata si comportasse alla stregua di Honda con Crutchlow e di Ducati con Petrucci. Ha le qualità per puntare al mondiale se la M1 riuscirà a compiere un ulteriore step per rimettersi alla pari degli avversari. Ha il carattere giusto per concentrarsi sul suo lavoro, quasi mai rispondendo alle provocazioni, ma ribelle al punto giusto, tanto da non partecipare quasi mai alle riunioni della Safety Commission: “Questa è una decisione personale, nella direzione corsa ci sono brave persone e quando si tratta di sicurezza hanno già tante informazioni”. E se qualcuno volesse distillare il segreto del suo successo una risposta parziale arriva dal boss del team Tech3 Herve Poncharal: “Johann non si è mai lamentato della moto in questa stagione, perché sarebbe facile. Invece, lavora sodo… Non parla molto, ma ha grandi ambizioni, perché sa esattamente quello che vuole. E fa tutto il possibile per realizzare il suo sogno”.

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