7 Maggio 2018

MotoGP, Marc Marquez suona la settima sinfonia iridata

Marc Marquez con la vittoria di Jerez scava un primo vuoto in classifica MotoGP. Novità tecniche all'indomani del test e lancia un messaggio a Valentino Rossi.

Marc Marquez lascia Jerez conquistando la seconda vittoria stagionale e una leadership che ha già il sapore iridato. Non tanto per i 12 punti su Johann Zarco, 20 su Maverick Vinales, 24 su Andrea Dovizioso, quanto per i passi avanti nello sviluppo della RC213V che finora si sta dimostrando adattabile a qualsiasi tracciato, velocissima in ogni tipologia di curva e senza rivali in fase di accelerazione e percorrenza.

VELOCITA’, DETERMINAZIONE E STRATEGIA – La “formica atomica” ha lanciato il primo vero boato in questo campionato di MotoGP, mettendosi alle spalle contrattempi tecnici e di carattere (vedi Rio Hondo) e trovandosi puntuale all’appuntamento con il momento “deflagrante”: ad Austin si riconferma padrone del circuito, a Jerez padrone del Mondiale. La fortuna aiuta gli audaci, il diretto rivale Dovizioso si ritrova coinvolto in una caduta da annali di storia, ma Marc Marquez era ormai spedito verso una vittoria inconfutabile, in una giornata altrettanto storica dedicata ad Angel Nieto di cui porta a casa non solo il busto, ma anche l’alone di leggenda. Perché il trionfo sul tracciato andaluso non è stato solo questione di velocità e determinazione, ma anche di strategia. Capace di fare tesoro delle tre cadute, ha sfruttato il warm-up per decidere di montare la gomma media al posteriore all’ultimo momento, per spiazzare i rivali di giornata Crutchlow e Pedrosa. “Quando si hanno forti compagni di squadra bisogna giocare bene le tue carte, ho avuto tutto pianificato, non è stato improvvisazione, perché le gare non si vincono solo in pista”.

UNA FRECCIATA PER ROSSI – El Cabroncito non vuole conquistarsi il primato solo sull’asfalto, ma anche fuori dai circuiti. Riecheggia ancora la polemica a distanza con Valentino Rossi dopo la gara in Argentina, messa diplomaticamente in archivio, ma è una ferita ancora aperta. Nessuna intenzione di cambiare stile di guida, “l’ho già detto, sono il primo che vuole imparare dai miei errori e il primo a non volerli ripetere ancora, ma sono anche il primo ad avere uno stile di guida, un modo di correre. Logicamente, non vuoi mai toccare nessun pilota… Ma (a Jerez, ndr) tre piloti che si stanno giocando il Mondiale sono finiti fuori pista e tutti e tre hanno accettato che queste cose succedono nelle corse, da veri gentiluomini. E’ chiaro che nessuno era felice ed è chiaro che molte persone, o piloti, provano a usare tutto il loro potere mediatico e, a volte, questo non è buono per il motociclismo”.

NOVITA’ DOPO IL TEST DI JEREZ – Il test di Jerez si è concluso con un 5° posto a mezzo secondo dal miglior crono di giornata timbrato Zarco. Ma stavolta Marc Marquez non è andato alla ricerca del tempo, ha portato avanti una lunga giornata di lavoro in cui HRC ha messo a disposizione diverse novità rilevanti. A disposizione tre differenti carene aerodinamiche che hanno dato qualche buona impressione, ma dovranno essere riconfermate nel prossimo test al Mugello in programma fra alcuni giorni, prima di poter prendere una decisione in vista di Le Mans. “È stata una buona giornata di test, non abbiamo fatto molti giri, ma abbiamo completato il programma che avevamo pianificato, lavorando principalmente sul pacchetto aerodinamico. Abbiamo trovato alcuni aspetti positivi, ma abbiamo bisogno di ulteriori conferme su un circuito diverso perché potremo omologare solo un’altra carena in questa stagione”. Ma al vaglio dei piloti Repsol Honda alcuni aggiornamenti di elettronica accolti molto favorevolmente e che potrebbero consentire di compiere un ulteriore step. Al riguardo Marquez ha preferito stendere un velo di riserbo, al contrario del compagno di team Dani Pedrosa: “Abbiamo fatto un passo in avanti nell’elettronica: con questi miglioramenti si può essere ancora più competitivi”. Gli avversari sono stati avvisati.

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