29 Luglio 2018

MotoGP, Marc Marquez: “L’arrivo di Lorenzo? Non ho paura di nessuno”

Marc Marquez ha in pugno il settimo titolo mondiale in carriera, ma l'attenzione è già al 2019 quando condividerà il box con Jorge Lorenzo.

Cinque vittorie e due podi nelle prime nove gare, un passo campionato ineguagliabile che potrebbe portare al settimo titolo mondiale con largo anticipo. Marc Marquez è tornato al lavoro per macinare chilometri sullo sterrato, in bici, in palestra. E’ un ciclone umano e sportivo inarrestabile, che in poco ha tempo ha imparato a gestire lo stress del paddock, ad accontentarsi di punticini d’oro quando s’imbatte in un week-end in salita, a restare impermeabile alle critiche e ai fischi di una parte dei tifosi avversari, fino a conquistarli a suon di vittorie e andando a festeggiare tra loro come al Sachsenring. Chi può fermare El Cabroncito? Al momento nessuno.

L’ASCESA MONDIALE – Ha conquistato il Motomondiale a suon di pieghe, salvataggi al limite della fisica, trionfi e quel sorriso ormai scolpito che nessuno riesce a toglierli. Per ricordare Marc Marquez dal volto scuro bisogna tornare ai fatti di Rio Hondo, quando ha lasciato il box di Valentino Rossi senza che accettasse le sue scuse. “Ho imparato molto dalla situazione del 2015 (polemica con Rossi, ndr)… Queste situazioni mi hanno aiutato a capire che all’interno della pista posso decidere e controllarmi, ma al di fuori è impossibile – ha detto a ‘Mundo Deportivo’ -. Non importa quanto parli, le persone capiscono quello che vogliono, ma non tutte. Questo mi ha toccato molto ma mi ha plasmato come persona”.

Da quel momento il fenomeno di Cervera ha sbagliato poco e nulla, sia in pista che fuori. Ha imparato a spingere e a preservare, a mettere e a reggere la pressione, ad azzardare o meno a seconda delle strategie. “Questa è una conseguenza. Sto facendo esperienza e mi aiuta molto. Ma soprattutto è una conseguenza di quando le cose vanno bene, hai fiducia in te e nella squadra… sai che nel momento della verità sarai lì anche se sei decimo nelle prove libere. È una conseguenza di quando sei un leader e tutto viene spontaneo. È come un calciatore, che quando ha fiducia lo dimostra da fuori area e sa che la palla entrerà“.

L’ARRIVO DI JORGE – 46 punti di vantaggio da gestire nella seconda parte di campionato, un bottino che può valere oro quando nelle retrovie gli inseguitori si “azzuffano” per un posto all’ombra del campione. Ma a fare più notizia sembra essere l’imminente passaggio di Jorge Lorenzo in Honda nel 2019. Sarà una situazione inedita per Marc Marquez, Alberto Puig ha annunciato che sarà vera battaglia, eppur non preoccupa il leader di classifica. D’altronde HRC l’ha sempre tenuto al corrente di ogni mossa di mercato e chiesto la sua opinione, una scelta che metterà un po’ di pepe in più alla classe regina: “Non devo avere paura di nessuno e preferisco che uno dei rivali più forti e diretti abbia le mie stesse armi così non ci sono scuse“. Sarà una Honda RC213V che si svilupperà su due binari, ma succede anche adesso con Pedrosa. Il motore è uguale e viene congelato a inizio stagione, il telaio si personalizza in base allo stile di guida del singolo. E non ci sarà nessun muro come tra Rossi e Lorenzo in Yamaha. “Il muro è più psicologico. Ora tutto passa su fili o wifi”.

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