23 Luglio 2018

MotoGP: Ken Kawauchi (Suzuki) “Mi aspetto Alex Rins ancora in Top 6, sia in prova che in gara”

Il Technical Manager Suzuki traccia un bilancio di una prima parte di stagione soddisfacente per la squadra di Hamamatsu, che sembra aver dimenticato i problemi del 2017

Come Davide Brivio, team manager del team Suzuki Ecstar MotoGP, anche Ken Kawauchi (Technical Manager della squadra) ha approfittato della pausa estiva per tracciare un quadro, questa volta tecnico, la prima metà della stagione fatta dagli uomini di Hamamatsu.

Nel 2017, da questo punto di vista, il team SUZUKI ECSTAR ha avuto molti più problemi di quanti tutti si aspettassero, ed è stato chiaro fin dall’inizio che sarebbe stato difficile combattere al massimo livello. Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno?

KEN KAWAUCHI: L’anno scorso, come molti sanno, abbiamo cambiato le specifiche del nostro motore per l’intera stagione. Le principali differenze tra le due specifiche sono state in termini di maneggevolezza. Questo problema, sommato agli infortuni di Alex, ed a ciò che è successo anche con Andrea, che stava lottando per adattarsi alla moto durante il suo primo anno con noi, non ci ha permesso di migliorare quanto abbiamo fatto. Ci siamo impegnati molto, sfruttando anche con il lavoro dei collaudatori Sylvain Guintoli e Takuya Tsuda, ma non siamo riusciti a ottenere un buon risultato. Nel bel mezzo della stagione abbiamo cercato di risolvere alcuni problemi di manovrabilità, abbiamo provato nuove parti e abbiamo anche lavorato sul telaio per ottenere più equilibrio, perché il regolamento non ci permetteva di sviluppare un nuovo motore. Ma con i cambiamenti che abbiamo fatto siamo riusciti a finire l’ultima parte del 2017 con una moto competitiva, soprattutto nelle ultime quattro gare.

Quanto avete appreso in termini di miglioramenti tecnici?

L’anno scorso ci siamo resi conto, a causa dei problemi con il motore, qual era la strada giusta per il futuro. Quindi, fin dal primo momento in cui abbiamo provato la nuova specifica 2018, sapevamo già quale fosse la strada giusta da seguire. Abbiamo anche capito che potremmo combinare alcune cose positive dello scorso anno, visto il continuo sviluppo con le nuove specifiche del motore.

Quattro podi nella prima metà del campionato, e combattete regolarmente per i primi posti. Ti aspettavi un così buon inizio?

Prima dell’inizio della nuova stagione, onestamente, il nostro obiettivo principale era lottare per il podio in tutte le gare, ma non ci aspettavamo così presto questi risultati. Siamo quindi piuttosto soddisfatti della prima parte di stagione di entrambi i piloti. Siamo molto competitivi anche se abbiamo registrato cadute in alcune gare in cui avremmo potuto lottare in testa.

Considerando questo, quanto lontano dalla vittoria pensi che sia il team SUZUKI ECSTAR, adesso?

(risata) C’è un pilota spagnolo della MotoGP che è molto, molto forte… (altre risate) In questa categoria non è facile vincere, hai bisogno di una combinazione speciale di varie cose. La nostra moto è ora molto competitiva ed i nostri piloti sono veloci, ma abbiamo bisogno di riuscire a combinare tutto. Certo, se avremo questa opportunità, proveremo a vincere il prima possibile, ma questa categoria è molto dura e molto competitiva.

In quali parti della moto si lavora maggiormente al momento?

Ora ci stiamo concentrando sul miglioramento in frenata ed in stabilità in curva. Dobbiamo intensificare i nostri sforzi in questi settori.

Parliamo di Alex Rins: l’anno scorso, da esordiente, non è stato in grado di fare una stagione normale a causa degli infortuni subiti, ma è stato comunque in grado di terminare la stagione al meglio. Cosa ti aspetti da lui nel 2018? Può ancora migliorare molto come pilota?

Mi aspetto che Alex sia sempre nella Top 6, sia in prova che nel corso delle gare.

Passiamo ad Andrea: sembra che stia progredendo passo dopo passo, ha conquistato alcuni podi e mostrato buone prestazioni. Può fare ancora meglio?

Inizialmente, lo stile di guida di Andrea e le caratteristiche del GSX-RR non si adattavano molto bene. Andrea però è un pilota molto veloce e ha lavorato per sentirsi sempre più a suo agio sulla moto, ottenendo così buoni risultati.

Quanto è importante, da un punto di vista tecnico, per un team MotoGP, che i due piloti si sfidino e si motivino a vicenda per migliorare le prestazioni della moto?

È molto, molto importante perché, ad esempio, la scorsa stagione, quando Alex era fuori per infortunio e Andrea era solo a sviluppare la moto, non è riuscito a ottenere buoni risultati. Quest’anno, con i due piloti in forma, gareggiano insieme per gli stessi obiettivi e per una squadra: questa è la condizione ideale.

Avete realizzato un test a Barcellona poco prima di andare al Mugello: avete trovato qualcosa di nuovo per aiutare il Team SUZUKI ECSTAR nelle prossime gare?

Abbiamo testato molte nuove parti e siamo stati in grado di confermare che stiamo andando nella giusta direzione, ma la maggior parte di questi miglioramenti entrerà in gioco solo nella prossima stagione.

L’articolo originale su paddock-gp.com

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