3 Settembre 2018

MotoGP, Jorge Lorenzo: “Che peccato, Ducati ed io potevamo ottenere di più”

Jorge Lorenzo e Ducati hanno instaurato un ottimo feeling, ma dopo Valencia sarà l'addio. "Tutto è cambiato, ora tutto è più positivo".

Dopo le tre vittorie in Ducati e la pole di Silverstone Jorge Lorenzo approda a Misano per prolungare la scia positiva intrapresa dal Mugello. Prima dell’addio alla casa di Borgo Panigale vuole togliersi altre soddisfazioni, dare l’assalto al secondo posto di Valentino Rossi in classifica che ora dista solo 12 lunghezze. All’indomani dell’ultimo GP di Valencia metterà per la prima volta piede nel box Honda, ma non senza qualche rimorso per non aver potuto proseguire l’avventura con la Rossa.

Il maiorchino ammette qualche difficoltà di troppo nel trovare il feeling con la Desmosedici dopo l’addio alla Yamaha, due moto molto differenti per stile di guida. “La Ducati e io abbiamo sottovalutato la difficoltà di passare da una moto completamente diversa come la Yamaha a una moto speciale come la Ducati. Anche le persone nel mio ambiente vicino mi hanno detto che questa non era una moto per me – ha spiegato a Motogp.com -. Ho detto di no. Vincerò con questa moto. Era solo questione di tempo, perché eravamo vicini. Le prime cinque gare del 2018 sono state difficili fino a quando Ducati non mi ha consegnato le parti che hanno reso il motore più delicato“.

Alcune modifiche al telaio e all’ergonomia della GP18, sommate ad altri aggiornamenti, hanno instaurato un rapporto osmotico tra moto e pilota, rendendola più agevole da guidare. “Tutto è cambiato, ora tutto è positivo. Mi sembra di guidare in una nuova stagione“. Allo stesso tempo Jorge Lorenzo ha dovuto modificare il suo stile di guida, facendo leva sui punti di forza della Ducati, la stabilità in frenata e la forza dell’accelerazione. Un lungo periodo di adattamento che ha messo a dura prova i nervi del campione, ma da cui saprà trarre insegnamenti per il futuro: “Spero che lavorare con la Ducati possa semplificarmi la vita per i prossimi due anni. Credo e spero che il mio adattamento alla Honda sia più veloce“.

C’è qualche rimpianto per non poterci riprovare nel 2019, ma ormai è storia già scritta. “Non avevo molte opzioni in quel momento. Sapevo che volevano sostituirmi. Personalmente, sono un po’ triste perché so che insieme, con più tempo, avremmo ottenuto molto di più. La mia eredità sarà che il team Ducati ora conosce più modi per migliorare la moto“.

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