4 Aprile 2019

MotoGP, Jack Miller: “Il podio è solo questione di tempo”

Jack Miller 4° in Argentina, sempre al top sin dal venerdì di prove libere. L'appuntamento con il podio è rimandato: "Solo questione di tempo".

Jack Miller

Jack Miller ha sorpreso non poco nel weekend di Río Hondo, attestandosi in seconda piazza nelle prove libere. Quinto nelle qualifiche, quarto in gara, l’australiano è riuscito ad instaurare un miglior feeling con la Ducati GP19 anche rispetto al pilota ufficiale Petrucci. I suoi diretti avversari sono stati Morbidelli, Petrux e nel finale anche il pilota della Suzuki Alex Rins. “Jackass” Miller ha collezionato 13 punti importanti che potrebbero incidere non poco sul futuro.

Attenzione massima puntata sulla gomma anteriore media e hard preferendo la prima per il Gran Premio. È il miglior risultato dalla gara di Le Mans del 2018, lo stesso raggiunto a Río Hondo un anno prima. Un buon modo per dimenticare i problemi con il sedile riscontrati in Qatar e che lo hanno costretto al ritiro. “Abbiamo lavorato duramente come squadra e la moto è buona, abbiamo fatto più giri di chiunque nelle prove e abbiamo passato molto tempo a lavorare sul nostro ritmo gara. Arrivare così vicino al podio – ero solo 1,6 secondi dietro a “Dovi” – è un po’ frustrante in qualche modo, ma siamo proprio lì. È solo una questione di tempo se continuiamo a lavorare come sappiamo“.

Jackass ad un passo dal podio

Manca solo un po’ di esperienza in più e più sangue freddo negli scontri corpo a corpo. “Sono rimasto bloccato in un paio di battaglie… forse questo mi è costato la possibilità di salire sul podio. Quindi, impari dalle esperienze al fronte. Sono stato l’unico pilota del gruppo di testa a scegliere la gomma anteriore media. Questo è stato un problema perché per tre giri ho avuto una spia sul cruscotto in quanto la gomma è arrivata a 91 gradi“. Le temperature più elevate della domenica hanno messo a dura prova anche il posteriore, a metà gara ha dovuto gestire, prima dello sprint finale. “A cinque giri dalla fine sono tornato in sesta posizione, sentivo di averne di più… Ho superato Petrucci a tre giri dalla fine e poi Rins al penultimo giro, arrivando al quarto posto. E sono riuscito a batterli abbastanza efficientemente“.

Jack Miller ha avuto modo di guidare la GP18 e la GP19: quest’ultima per lui è un deciso passo avanti. “Mi sento come se stessi portando una pistola a una sparatoria, questo è il modo migliore per spiegarlo. La velocità è più facile da raggiungere e non ti sembra di correre al limite in ogni curva per ottenere un tempo sul giro“. A portargli fortuna anche una speciale livrea dedicata alle persone che hanno perso la vita nell’attentato in Nuova Zelanda: “Volevo rendere omaggio alla gente di Christchurch per quanto accaduto lì qualche settimana fa. I miei genitori e gran parte della mia famiglia sono in Nuova Zelanda ed è un posto vicino al mio cuore, è stato un momento difficile per tutti“. Adesso per Jack Miller sosta in California prima di volare ad Austin.

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