10 Febbraio 2019

MotoGP, Gigi Dall’Igna top secret sulla tecnologia Ducati

Gigi Dall'Igna non svela le innovazioni della Ducati Desmosedici GP19 intravista nei test MotoGP a Sepang. Tre ipotesi sull'interruttore manuale in stile 'holeshot'.

Andrea Dovizioso a Sepang

Quel genio di Gigi Dall’Igna, direttore del Reparto Corse Ducati, stupisce ancora con le sue ‘diavolerie’ ingegneristiche nei test. Il team emiliano ha dimostrato in più occasioni di saper fare scuola e tendenza, di essere fonte di ispirazione per gli altri, di meritare il titolo mondiale. Primi in termini di elettronica e aerodinamica, non hanno dovuto cambiare quasi nulla sul motore. Resta da migliorare la percorrenza a centro curva lavorando soprattutto sul telaio. Ma soluzioni innovative sono allo studio, in gran segreto, prima che la concorrenza comprenda e imiti.

Il dispositivo segreto della Ducati

Ducati ha stupito con un nuovo aero-pack formato da sei alette, tre per ogni lato, che dovrà essere riconfermato in Qatar. Un’alternativa dettata dalle nuove regole che vietano sistemi modulari e consentono una sola modifica nel corso del campionato. Ma non è l’unica strategia tecnica avvistata sulla GP19. Un nuovo dispositivo in stile “holeshot” la cui funzione è ancora incerta agli occhi esterni e su cui piloti e tecnici hanno sorvolato. Potrebbe trattarsi di un “clip” che tiene compressa la forcella anteriore in fase di partenza per ridurre la tendenza all’impennata, attivabile manualmente e disattivabile con la frenata alla prima curva. Andrea Dovizioso è un grande esperto di motocross e, interrogato in materia, ha dato vaghe risposte. “Non so se è questo il lavoro che svolge… chiedete agli ingegneri“.

Ma ci sono altre ipotesi, visto che il cavo che partiva dall’interruttore sembrava diretto verso il posteriore della GP19 (ammesso che non sia un trucco per spiazzare chi guarda). L’interruttore segreto potrebbe bloccare l’ammortizzatore all’inizio di una gara, per evitare che si comprima mentre la moto accelera, in modo da ridurre il sollevamento della ruota anteriore. Terza e ultima ipotesi è che quel marchingegno sia collegato alla scatola posizionata sul retro della moto per attivare o disattivare una funzione. Di certo questo interruttore viene azionato manualmente e richiede al pilota di togliere una mano dal manubrio per azionarlo, quindi difficilmente può avvenire in gara.

Dall’Igna annuncia altre novità in Qatar

Le quattro Ducati al comando dopo i test di Sepang danno una ventata di ottimismo, ma è un risultato quasi insignificante. Tanti gli aggiornamenti visti e non visti portati in pista in Malesia. Ma Gigi Dall’Igna non fornisce dettagli: “Siamo abbastanza contenti di alcuni dei pezzi che abbiamo provato, ma non tutti. Dobbiamo analizzare i dati per capire perché alcuni pezzi non hanno dato i risultati attesi. Dobbiamo migliorarli e analizzare tutto perché penso che dobbiamo migliorare più di quanto abbiamo fatto finora“. In Qatar si attendono altre novità per lo sviluppo delle Desmosedici ufficiali: “Dobbiamo spingere perché abbiamo bisogno di qualcosa di più“. In casa Ducati a far sorridere è anche la prestazione impeccabile di Pecco Bagnaia, non solo per il super crono siglato nel day-3. Il campione della Moto2 non ha riportato nessuna caduta: “Sta facendo un ottimo lavoro, passo dopo passo, e penso che questo possa darci dei risultati in futuro“.

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