21 Dicembre 2018

MotoGP: Danilo Petrucci “Non mi aspettavo Lorenzo subito così veloce”

Il neoacquisto della Ducati ufficiale alla festa dei piloti Nolan. "Il mio regalo di Natale? La Ducati ufficiale sotto l'albero"

Tradizionale festa di Natale a Casa Nolan. L’occasione per tornare sulla passata stagione e fare previsioni e auspici per la prossima. Paolo Ianieri, inviato de La Gazzetta dello Sport, ha parlato a lungo con Danilo Petrucci, uno degli ambasciatori del marchio, nella foto d’apertura con il titolare Albergo Vergani. Ecco l’articolo pubblicato sulla rosea in edicola venerdi 21 dicembre. Alla festa hanno preso parte gli oltre 50 piloti. Tra questi Alex Rins, Enea Bastianini, Marco Melandri, Chaz Davies, Michele Pirro braccio al collo, Alessandro Botturi, pronto per l’Africa Eco Race.

Danilo, è l’inverno più bello della sua carriera?

«Sì, perché a differenza degli altri anni, non arrivo stanco e con la voglia di riposare. Ho vissuto il weekend di Valencia come fosse quello del Qatar e con questa mentalità ho già voglia di cominciare».

Un anno fa di questi tempi soffriva la fame, disperato: per dimagrire andava avanti a carote, patate, broccoli, brodini…

«Sì, avevo fatto tutto di testa mia, ho cominciato a mangiar pochissimo, ma in Thailandia ero senza forze, faticavo a guidare. Non era la strada giusta. Quest’anno Dovizioso mi darà una mano anche nella preparazione e nell’essere più inquadrato come pilota. Non lavorerò più direttamente con il dottor Ceccarelli di Formula Medicine, dove mi piacerebbe continuare a sviluppare la fascia cardio. Ma come preparazione fisica e mentale lavorerò con BioTekna: me lo ha chiesto Dovi e ne sono onorato. Mi ha detto che ha bisogno di un compagno forte per sviluppare la moto, per far andar più forte lui».

È molto inusuale, questo.

«Molto, a me non è mai capitato. Ma anche in Ducati. Tardozzi (il team manager; n.d.r.) mi ha ripetuto di non avere mai visto due piloti parlarsi ai test o la sera in ufficio. Mi piacerebbe che continuasse così. Andrea mi ha fatto un discorso estremamente chiaro e consapevole: “Guarda, non facciamo come abbiamo sempre fatto con i compagni, che devono essere il primo avversario da eliminare. Collaboriamo, inutile rovinare un rapporto buono come il nostro. Costruiamo una moto superiore per poi giocarcela”. È bello iniziare questa esperienza così, sapendo che hai un compagno a fianco, non il primo avversario. Le gare poi saranno le gare, ce la giocheremo, ma io da lui ho solo da imparare. E parlo dell’uomo: è padre, vive una bella situazione famigliare e con gli amici, sono stato a cena con loro e vedi la sua serenità».

Nei test lei è stato una delle sorprese più belle, subito veloce.

«Volevo partire col piede giusto. Le ultime gare, soprattutto quelle calde sono state al di sotto delle aspettative e non volevo rincorrere da subito. Era necessario spingere e lavorare già in ottica gara».

Ha cambiato di pochi metri, dal box Pramac a Ducati, ma il passo è stato molto più grande.

«Non ho mai provato la moto di Lorenzo, avevo la mia Pramac e una con telaio e nuovi aggiornamenti. Che ha solo lati positivi. Non è una rivoluzione ma va a migliorare certe aree. Per me però lo step grosso è il team, a ogni meeting ora hai dieci persone con cui parlare».

Che moto troverà a Sepang?

«Non ne ho idea. Gigi (Dall’Igna, il d.g.; n.d.r.) non parla moltissimo, gli dici le cose e lui fa un cenno. Ma è rimasto molto contento, ha sorriso più in quei 4 giorni di test che nei quattro anni precedenti. Quando abbiamo finito primi a Jerez mi ha detto: “Tanto non ti do la soddisfazione finché non vinci il Mondiale”».

Pramac ha portato nel team ufficiale Iannone e ora lei. Adesso c’è Bagnaia.

«Pecco è già un bel po’ più avanti di quando Petrucci arrivò in Pramac. Potrà giocarsi qualcosa di bello già quest’anno. Al di là del tempo, mi ha sorpreso di come si sia trovato subito lì davanti. Sembrava sapesse già guidare la MotoGP, pulito, preciso… Temo che sarà un avversario tra un po’ di gare».

Anche Lorenzo è partito forte.

«Mi ha stupito. Speravo che si adattasse più tardi, evidentemente la Ducati gli è servita da scuola, è diventato ancora più forte. Un problema in più. Honda sarà il team da battere».

Sarà ancora Ducati-Honda?

«Ci sarà sicuramente la Suzuki. E anche la Yamaha arriverà. E siamo a 8 moto, aggiungiamo Morbidelli… per me nel 2019 vedremo belle sorprese».

Dove andrà in vacanza?

«Se riuscirò un paio di giorni a sciare. Ho già iniziato la preparazione, abbiamo capito che il corpo fatica a distinguere il giorno dalla notte e per svegliare il metabolismo devo alzarmi la mattina presto e fare allenamento».

A Natale che regalo vorrebbe?

«Sotto l’albero ho già trovato la Ducati. Soprattutto voglio andare a casa a trovare i nonni, stare con la mia famiglia».

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