18 Dicembre 2018

Moto2: Dimas Ekky Pratama, il pilota indonesiano pronto per il salto mondiale

Dimas Ekky Pratama si prepara a vivere la sua prima stagione completa nel Campionato del Mondo Moto2. Conosciamo il rookie indonesiano.

Nel 2019 Dimas Ekky Pratama disputerà la sua prima stagione completa nel Campionato del Mondo grazie a IDEMITSU Honda Team Asia, che l’ha ingaggiato per un anno. Dal 2015 nel FIM CEV Moto2 European Championship, ha avuto tre assaggi mondiali: il primo è stato nel 2017 con Federal Oil Gresini al posto dell’infortunato Navarro, seguito da altre due occasioni nel 2018, prima in Catalunya come wild card con Astra Honda Racing Team e poi in Malesia con Tech 3 Racing, stavolta sostituendo l’infortunato Bendsneyder. Per lui si tratterà quindi della prima vera occasione per disputare una stagione completa nel Campionato del Mondo.

Il ventiseienne di Depok sarà l’unico rappresentante indonesiano presente nel Motomondiale, ma non il primo: ricordiamo infatti Doni Tata Pradita, che ha disputato il 2008 nell’allora 250cc in sella ad una Yamaha (conquistando come miglior piazzamento un 15° posto in Cina), esperienza poi ripetuta nel 2013 in Moto2 con la Suter MMX2 del Federal Oil Gresini (miglior risultato la 15° piazza in Australia). Un altro nome è Rafid Topan Sucipto, che ha disputato l’intero 2013 nella categoria intermedia in sella alla Speed Up del QMMF Racing Team, ma ha avuto un’occasione iridata anche in questo 2018, sostituendo l’infortunato Manzi in Malesia.

Dimas Ekky Pratama, come detto, arriva dal CEV Moto2, campionato nel quale è salito due volte sul podio, nel 2017 in Catalunya e nel 2018 ad Albacete, ma c’è di più. Dal 2012 al 2016 ha corso nella categoria Supersport 600cc in Asia Road Racing Championship, vincendo nel primo anno il premio come Rookie dell’Anno e ottenendo come miglior piazzamento assoluto un 5° posto finale nel 2015 (da segnalare anche una comparsa nel 2017 nella tappa indonesiana, vincendo la gara). Nel 2013 ha vinto la 4 Ore di Suzuka per poi passare alla ‘categoria maggiore’, la 8 Ore di Suzuka, che ha disputato dal 2014 al 2017, ottenendo come miglior risultato un 7° posto nella sua prima partecipazione accanto all’australiano Joshua Hook ed al malese Mohamad Zamri Baba.

Il pilota indonesiano ha già avuto la prima presa di contatto con la KALEX con cui disputerà la stagione 2019, saltando l’ultima tappa stagionale del CEV e presentandosi a Jerez per girare con i futuri compagni di pista. Un primo test problematico vista la pioggia a intermittenza, ma che ha permesso ad Ekky di conoscere la squadra con cui dovrà lavorare l’anno prossimo (dalle varie nazionalità, a partire dal capotecnico britannico, il telemetrista olandese ed altri due meccanici spagnoli), oltre ad iniziare a capire il comportamento del motore Triumph da 765cc. Il suo esordio infatti coincide con la rivoluzione in Moto2, visto l’abbandono del motore Honda CBR600RR e l’introduzione anche della nuova centralina Magneti Marelli.

“Per noi è stata solo una prova preliminare e, visto anche il meteo, non abbiamo tratto subito conclusioni importanti. Vedremo nei prossimi test a febbraio” aveva dichiarato alla fine l’indonesiano. “Sarà sicuramente una stagione difficile, la Moto2 sarà molto competitiva: oltre ai piloti rimasti, c’è chi torna dalla MotoGP come Lüthi, o arriva dal BSB come Dixon, o è all’esordio come i giovani dalla Moto3. Sarà una nuova sfida, soprattutto quando dovrò affrontare i circuiti che non conosco. Dovrò cercare di adattarmi il più rapidamente possibile, in modo da non sprecare questa grande occasione.”

Curiosamente, Dimas Ekky Pratama apprezza particolarmente i circuiti europei, mentre non si può dire lo stesso dei tracciati asiatici. “Forse è dovuto anche alla mia esperienza nel CEV, ma i miei tracciati preferiti sono quelli di Barcelona-Catalunya e di Jerez. Il Buriram invece non mi colpisce granché, Sepang è ok, mentre di Losail non posso dire molto, visto che l’ultima volta che ci ho corso è stata sei anni fa.” Quel che però riconosce è che comunque su questi tracciati potrà contare su un gran tifo, oltre ad una pressione extra che l’indonesiano intende sfruttare a suo vantaggio per cercare di ottenere sempre il miglior risultato possibile.

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