11 Novembre 2018

Marc Marquez in ‘fiesta’ a Cervera: “Vincere è la mia benzina”

Marc Marquez omaggiato da oltre 10.000 fan a Cervera, sa smarcarsi con abilità dalle polemiche politiche e guarda già al 2019: "Lorenzo sarà un'altra sfida"

Cervera conta appena 9.000 abitanti ma ieri erano molti di più per festeggiare il settimo titolo mondiale di Marc Marquez. La festa sta diventando un classico del motociclismo, il popolo #93 è qui per il terzo anno consecutivo e promette di ritrovarsi qui tra non molto tempo. La giornata è iniziata con i saluti istituzionali al palazzo del Comune, episodio condito da qualche polemica politica, per via dello striscione appeso sulla facciata che inneggiava alla libertà per i prigionieri politici catalani. La sera precedente alcuni attivisti giunti da fuori paese hanno rimosso lo striscione per consentire al campione di Cervera di affacciarsi, ma il sindaco ha prontamente sostituito il vessillo. Anche in questo caso il Cabroncito è stato molto abile a smarcarsi da ogni tentativo di strumentalizzazione evitando di affacciarsi dal balcone: “Preferisco sfruttare il tempo a firmare autografi”.

Apposta la firma sul libro dell’onore, dopo la conferenza stampa nella Plaza Universidad, il secondo edificio più famoso di Cervera, il pentacampione della MotoGP ha dato vita alla tradizionale parata fino alla Piazza Pio XII, accolto da una fiumana di fan e dall’allegria della musica, con un maxischermo che trasmette i momenti salienti della stagione: “Quest’anno abbiamo trovato il perfetto equilibrio tra consistenza e velocità“, ha sintetizzato Marc Marquez, un autentico mix di istinto, talento e spirito di sacrifico. La spalla sinistra si è dislocata otto volte in questo campionato, motivo per cui a dicembre si sottoporrà a un intervento. Ma adesso è tempo di ‘fiesta’ e non bisogna dimenticare dell’eccezionalità dell’evento che non potrà certo diventare routine: “Non vorrei che la gente la prendesse come una routine, ma qualcosa di eccezionale, questo è il messaggio che cerco di trasmettere… Il tempo scorre veloce, anche se sembra normale, questo è un sogno che devi goderti perché ogni giorno può finire, sono molto felice e lo vivo come la prima volta. Questa è la benzina che il mio corpo richiede e che serve per migliorare. L’anno prossimo c’è lo stesso desiderio, è l’obiettivo che ti porta a lavorare per un anno intero“.

Il titolo mondiale è maturato sin dalla preseason, con l’instaurare un ottimo feeling sulla RC213V e nel trarre insegnamenti utili da Andrea Dovizioso e il suo lavoro certosino insieme alla squadra. Un trionfo che mette a tacere anche i tanti fischi ricevuto in diverse occasioni durante l’ascesa sul podio o in occasione di una caduta: “Qualche volta si sente fischiare, ma il tempo mette tutti al loro posto, in questa ultima parte della stagione mi sentivo molto bene, non me ne frega niente e parlo in pista che è meglio“. Adesso resta da chiudere con onore l’ultimo impegno a Valencia, due giorni dopo si ricomincia un nuovo capitolo con i test e al suo fianco non ci sarà più il mite Dani Pedrosa, ma l’agguerrito Jorge Lorenzo: “È una sfida, un altro campione arriva al box e vedremo cosa può fare con la Honda. Probabilmente farà cose migliori di me e ci farà crescere“. Ma i favori del pronostico restano sempre a suo favore, i fan si danno appuntamento a Cervera anche per il prossimo anno…

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