3 Febbraio 2019

Luigi Dall’Igna: “Sarà una Ducati ad una sola punta”

Il capo delle corse è già in Malesia, per seguire i collaudi di Michele Pirro. "Abbiamo cambiato strategia, lavoreremo tutti per Dovi"

Luigi Dall'Igna

Luigi Dall’Igna, gran capo delle corse Ducati, è già in Malesia per seguire i collaudi del test Michele Pirro sul prototipo della GP19 che da mercoledi verrà affidata ai titolar Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci. Il tecnico veneto è stato intervistato da Paolo Ianieri per la Gazzetta dello Sport in edicola domenica 3 febbraio. Ecco qualcuni passaggi.

«Abbiamo deciso di adottare una strategia completamente diversa, di presentarci con un’unica punta e tutti lavorano per lui».

Detta così, però, sembra che Petrucci sia relegato a una semplice posizione di gregario.

«Non ci vedo nulla di male a dire a un pilota che non ha mai vinto sinora una gara che il suo primo obiettivo sarà proprio quello di riuscire a rompere il ghiaccio. Non lo stiamo sminuendo, anche perché, se dovesse incominciare a vincerle tutte, state certi che metteremo Danilo nella condizione di continuare a farlo».

Dovizioso ha le spalle larghe per sopportare la pressione?

«Andrea è cresciuto tanto e la pressione per lui non è più un problema. Ma non è soltanto lui, è tutto il modo di lavorare della squadra, dei piloti, degli ingegneri, tutti a remare in un’unica direzione».

I tifosi aspettano di vedere quale altra diavoleria sfornerà il reparto aerodinamico.

«Fino al Qatar non si vedrà molto. Stiamo ancora studiando e ragionando su alcune soluzioni. Coi nuovi regolamenti che hanno ridotto l’area a disposizione e non permetteranno più di togliere elementi dalla carena, è ragionevole pensare che il carico aerodinamico sarà inferiore, ma abbiamo lavorato bene e pensiamo di partire da una base simile a quella dell’anno passato. Poi, come sempre, sarà la prima gara a dire dove siamo. Questi test ci serviranno per approfondire meglio tutte le componenti ingegneristiche. Nella prima giornata di test destinata ai collaudatori abbiamo sperimentato un po’ di cose buone che saranno comunque da confermare quando in sella saliranno nei prossimi giorni Dovizioso e Petrucci».

Marquez e Lorenzo.  Chi teme di più?

«Quella che mi spaventa di più è la Honda. E Marquez è il pilota da temere. Jorge? Lo conosco bene, non è un grande pilota ma un campione, come dice lui, bisogna vedere come sarà il suo adattamento alla moto. Però nonostante l’infortunio allo scafoide sono convinto che avverrà in tempi ridotti rispetto a quanto avvenuto quando era con noi».

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