22 Agosto 2011

Moto2: wild card e novità in griglia per il GP di Indianapolis

Gagne wild card, JD Beach e Cardenas come sostituti

L’America agli americani. Con questa premessa troveremo al via, tra wild card e sostituzioni dell’ultim’ora, diversi nuovi protagonisti della classe Moto2 questo fine settimana a Indianapolis andando ad affiancarsi a Kenny Noyes, unico “yankee” (seppur nativo di Barcellona) regolarmente al via della middle class con il team Avintia STX. Doveroso partire nella disanima delle new entries per Indy dall’unica wild card ammessa al Red Bull Indianapolis Grand Prix, Jake Gagne (#32). Diciassette anni (18 proprio sabato a Indy), il talento di San Diego è conosciuto come campione in carica Red Bull Rookies Cup (battendo dopo un esaltante duello Danny Kent, protagonista della classe 125cc), anche se nella sua giovane carriera ha raccolto successi a tutto tondo. Dopo un inizio tra motocross e flat track, Gagne nel 2008 ha esordito nella Red Bull US Rookies Cup conquistando subito la vittoria alla sua terza gara a Elkhart Lake, bissando questa prestazione a Road Atlanta e proprio Indianapolis. Nel 2009 Jacob (il suo vero nome) si è trasferito in Europa per disputare la sua prima stagione nella Rookies Cup europea, ponendo le basi per il trionfo nel 2010 con 4 vittorie all’attivo e anche qualche comparsata nella Daytona SportBike, 200 miglia di Daytona compresa. Gagne quest’anno, anzichè correre in 125cc, ha deciso di passare subito alle 4 tempi militando nel CEV Moto2 con una Harris del Promo Racing (ex-Jack & Hones by Antonio Banderas nel mondiale), riuscendo all’esordio a Jerez a centrare la quinta posizione. Grazie al GP Tech e Fogi Racing Jake si è guadagnato la possibilità di correre da wild card a Indianapolis, tracciato dove ha avuto modo di provare settimana scorsa con la FTR Moto M210 in occasione dei test del monomarca Vance & Hines Harley Davidson XR1200 Trophy (che affiancherà il Motomondiale a Indy), stesso esemplare con cui lo scorso anno Jason DiSalvo riuscì a concludere in 9° posizione assoluta sempre con i colori GP Tech/Fogi Racing. Gagne non sarà tuttavia l’unico giovane talento americano al via del mondiale Moto2 a Indianapolis. JD Beach (#73), 19 anni di Snoqualmie (Washington), è stato ingaggiato dal team Aeroport de Castello/Motorsport 69 in sostituzione del nostro Tommaso Lorenzetti. Beach in ambienti USA è conosciuto come uno dei talenti più cristallini del panorama a stelle e strisce: il curriculum d’altronde lo conferma. Nel Flat Track è stato campione AMA Amateur Grand Nationals 250 e 85cc (serie riservate ai giovanissimi), vantando 4 vittorie anche tra i professionisti nell’AMA Pro Flat Track Pro Singles Championship 2009, quarto in campionato. Su pista JD Beach finora ha vinto tutto quello che c’era da vincere a cominciare dalla Red Bull Rookies Cup 2008, giusto al secondo anno “su asfalto” ed in Europa. Raggiunto questo traguardo nel 2009 Beach è tornato in America disputando oltre al campionato nazionale AMA Flat Track anche qualche gara dell’AMA SuperSport, vincendo 12 mesi più tardi il titolo della East Division. Quest’anno JD Beach è stato ingaggiato dal team ufficiale Kawasaki Attack Performance, inizialmente per disputare la Daytona SportBike (lottando subito per la vittoria all’esordio alla 200 miglia di Daytona, 4° sul traguardo a pochi decimi dal primo classificato), in seconda battuta per portare all’esordio la nuova Kawasaki Ninja ZX-10R Superbike in sostituzione di Eric Bostrom, ritiratosi subito dopo una difficile esperienza a Daytona. Beach con una tipologia di moto mai guidata prima (non facile passare in 3 anni dal Flat Track alle Superbike…) ha ottenuto diversi piazzamenti nella top-10 con la perla del 4° posto sfiorato al Miller Motorsports Park, unico tracciato dove aveva effettuato dei test pre-gara, salvo rovinare tutto con una caduta a tre giri dalla bandiera a scacchi. JD Beach a Indianapolis sarà all’esordio in Moto2 e nel Motomondiale e si è già portato avanti nel lavoro provando settimana scorsa a Indianapolis con una Honda CBR 600RR (nella foto), visto che per regolamento non è consentito per piloti titolari e/o sostituti di squadre regolarmente iscritte al campionato testare con una Moto2 il mese precedente la regolare disputa della gara. Non è più giovanissimo invece Martin Cardenas (#10), altro “nome nuovo” per la Moto2 a Indianapolis, sostituto dell’infortunato Yonny Hernandez con la FTR Moto M211 del team Blusens STX. Colombiano, 29 anni, Cardenas vanta già diverse apparizioni nel mondiale 250cc per una carriera iniziata proprio in Europa nel lontano 2003, chiamato da Yamaha Spain per disputare il CEV Supersport: sarà 7°, ponendo le basi per il trionfo in campionato la stagione successiva. Questi risultati ingolosiscono il paddock del Motomondiale ed il promoter Dorna Sports, intenzionati ad ampliare il proprio bacino d’utenza nell’America Latina, tanto che già nel 2005 è al via del mondiale 250cc con Aprilia Germany cogliendo un 13° posto a Losail e Valencia come migliori piazzamenti. Nel 2006 passa al team BQR (la stessa squadra con la quale correrà in Moto2 a Indy), ma a metà stagione dopo un buon 8° posto a Losail passa al team ufficiale Repsol Honda di Alberto Puig per sostituire Sebastian Porto: sarà 7° a Brno, ma ben presto sarà costretto alla resa per un brutto infortunio. Con amarezza si chiudono tutte le porte del mondiale, così nel 2007 decide di avventurarsi in America ed, in un certo senso, cambia la sua vita. A fine stagione trova l’accordo con il team M4 Suzuki di John Ulrich, la stessa squadra con la quale corre tuttora nell’American Superbike. Il primo anno è senza dubbio positivo (sfiora il podio all’esordio alla 200 miglia di Daytona, buoni piazzamenti tra Formula Xtreme e Supersport), ma allo stesso tempo sfortunato: per la seconda stagione consecutiva è costretto ad alzare bandiera bianca per un infortunio. Il team continua a credere in lui riconfermandolo per la Daytona SportBike 2009, dove vince ben 7 gare, ma non conquista il campionato per, manco a dirlo, un infortunio: frattura alla clavicola al penultimo round, salta la tappa conclusiva al New Jersey Motorsports Park consegnando il titolo a Danny Eslick. Il 2010 è l’anno della definitiva consacrazione: non ci sono più problemi fisici, vince il campionato e si guadagna la promozione anticipata in Superbike prendendo il posto sempre con M4 Suzuki di John Hopkins, passato al BSB. All’esordio con le “big bike” lotta per il podio a Daytona e vince al Barber Motorsports Park, rafforzando la quarta posizione in campionato e, a questo punto, meritandosi una nuova chance part-time nel Motomondiale dove ha un conto in sospeso da un buon lustro a questa parte. Alessio Piana

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