4 Febbraio 2018

Moto2 ESCLUSIVA Stefano Manzi: “Abbiamo già una buona base su cui lavorare”

Alla sua seconda stagione nella categoria intermedia del Motomondiale, Stefano Manzi si prepara ad una nuova sfida, visto il cambio sia di squadra che di moto rispetto al 2017.

Stefano Manzi si prepara a vivere la sua seconda stagione completa nella categoria Moto2 del Campionato del Mondo MotoGP: dopo una prima difficile stagione con Sky Racing Team VR46, il pilota di Rimini disputerà il 2018 nelle file di Forward Racing in sella ad una Suter MMX2. Questa settimana la squadra di Giovanni Cuzari ha presentato i suoi programmi per il 2018 ed abbiamo avuto l’occasione di avvicinare Manzi. Ecco ciò che ci ha raccontato.

Com’è andata la pausa invernale?
Non è stata lunghissima, anzi tra un impegno e l’altro è passata abbastanza in fretta. I test a Jerez poi si sono conclusi a fine novembre e già la prossima settimana torniamo in azione. Durante questo periodo però ne ho approfittato per fare qualche gara al Ranch di Valentino Rossi e allenarmi in palestra come sempre, continuando la mia solita preparazione, quindi direi che l’ho vissuto bene.

Che impressioni hai avuto dopo i primi test con una squadra differente ed una nuova moto?
Li definisco un po’ ‘strani’: il primo giorno ho girato con una KALEX, il secondo giorno invece guidavo una Suter, quindi ho girato davvero poco con la moto definitiva. La presa di contatto comunque è stata buona. Oltre alla moto sono cambiati anche il capotecnico ed il telemetrico, ruoli fondamentali, però sono stato veramente contento. Adesso vediamo di portare avanti quest’armonia nel lavoro anche quest’anno.

Che differenze hai riscontrato tra il gruppo di lavoro dell’anno scorso e quello attuale?
Non sono ancora riuscito a farmi un’idea precisa, dopo due sole giornate non si possono conoscere i meccanici, ma c’è già una buona base su cui lavorare. Si tratta di una squadra che compete in Moto2 fin dalla nascita della categoria, ma secondo me come metodo di lavoro è simile.

E’ cambiato qualcosa nella tua preparazione rispetto al 2017?
In un certo senso sì, ma anche durante la scorsa stagione c’era qualche differenza: man mano che conosci la moto ti rendi conto di cosa devi cambiare. Il primo anno non è facile perché non sai bene cosa aspettarti arrivando dalla Moto3, ma è comunque una situazione in continua evoluzione. Non ci sarà mai il metodo perfetto, si aggiunge o si toglie qualcosa e poi in pista si vede qual è il risultato migliore.

Il tuo numero di gara: qual è il suo significato?
Si tratta di un 29 ribaltato, vale a dire il numero con cui correvo da piccolo perché è il giorno in cui sono nato [data di nascita: 29 marzo 1999, ndr]. Quando sono ritornato nel Campionato Spagnolo nel 2016 il 29 era occupato, quindi l’ho girato ed è venuto fuori il 62.

Che aspettative hai per questa nuova stagione?
Non so come rispondere. Non ho mai aspettative: scendo in pista, vedo a che livello siamo rispetto agli altri e poi ragiono di conseguenza. Non mi pongo degli obiettivi.

Secondo te chi saranno i favoriti quest’anno in Moto2?

Non so dire. Ci sono parecchi piloti veloci ma si vedrà solo durante le gare. Al momento non si può dire con esattezza chi saranno i favoriti.

Lascia un commento