16 Aprile 2010

Moto2: chi è Shoya Tomizawa, la grande sorpresa di Losail

Conosciamo il primo vincitore della classe Moto2

Se la Moto2 vuole esser la categoria delle sorprese, Shoya Tomizawa ne è già diventato il simbolo, chiara dimostrazione di come, a pari motore e pneumatici, un buon pilota può davvero mettersi in mostra. Vincendo, oltretutto, da sconosciuto o quasi, a nome entrato effettivamente nella storia del motociclismo. Classico esempio di “underdog”, Tomizawa con l’innesto della Moto2 ha raccontato una bella storia. Un pilota che lo scorso anno con una Honda “kit” faticava a stare in zona punti, adesso sul gradino più alto del podio, con una squadra francese, finanziatori svizzeri, ma con un’anima italiana all’interno del box, il Technomag CIP di Gilles Bigot.

La domanda sorge spontanea: ma chi è Shoya Tomizawa? In un anno di 250cc, si è fatto fatica a conoscerlo. Veloce, a tratti addirittura nei primi 10, ma con qualche caduta di troppo ed una Honda Kit con la quale era difficile combattere con moto decisamente più competitive. Non è arrivato nel mondiale per caso il 19enne pilota di Chiba (città natale di Hiroshi Aoyama), che dal 2001 è legato alla Honda in tutti i campionati nazionali giapponesi fino all’approdo nel mondiale.

Ultimo di una lunga schiera di “prodotti” del “vivaio” Honda, Shoya ha iniziato la propria carriera a 7 anni tra le Pocketbike, minimoto in salsa giapponese. Campione regionale di North Chiba e Haruna dal 1997 al 2000, giusto prima di crescere con le Minibike dove ha trionfato nelle successive quattro stagioni.

Il passaggio alle moto più grandi arriva nel 2005 correndo nel campionato nazionale 125: diversi piazzamenti a podio prima di concludere 2° nel 2006, guadagnandosi anche la wild card nel mondiale a Motegi. Nel 2007 è arrivato vicinissimo al titolo, con quattro vittorie, ma due pesanti “zero” che l’hanno portato al secondo posto in classifica.

Inevitabile il passaggio alle 250cc nel 2008: secondo all’esordio, 14° come wild card a Motegi nel mondiale. Con il decadimento della quarto di litro in Giappone, la Honda lo porta nel mondiale grazie al team CIP Moto: impara nel 2009, si trasferisce in Francia, un giusto anno di apprendistato. Il resto è storia recente. Per prepararsi alla Moto2 si allena molto nel corso dell’inverno tra Supermotard e test con una Honda CBR 600RR, anche prendendo parte agli stessi corsi di guida organizzati da CIP Moto.

A Barcellona nei primi test collettivi è il più veloce, si conferma a Valencia e Jerez restando nella top ten. A Losail concretizza il proprio sogno di vincere una gara nel mondiale, primo nella storia della Moto2.

Alessio Piana

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