9 Novembre 2018

Superbike: Ducati Panigale V4 R, limitatore a 15.750 giri?

In base all'attuale regolamento questo è il valore di riferimento, ma la Kawasaki non potrebbe superare 13.950: come l'aggiusteranno?

Dopo la presentazione della versione stradale dell’attesissima Ducati Panigale V4 R la domanda che rimbalza sui social è: quanto potrà girare la prima Superbike a quattro cilindri uscita da Borgo Panigale?

Ricordiamo in breve il regolamento. Per correre in Superbike serve omologare una versione stradale, e il problema nasce dal fatto che i modelli delle varie case differiscono per  tipologia di motore (in linea o a V), caratteristiche tecniche e prezzo di vendita al pubblico. Per equilibrare le prestazioni delle versioni racing, il promoter  Dorna,  padrone di tutto lo scibile motociclistico Mondiale, ha scelto la strada più impervia, ovvero imporre un tetto ai giri motore, che viene determinato all’inizio di stagione e poi – se necessario – modificato ogni tre round in base ad un algoritmo studiato da Dorna stessa, che tiene conto di moltissimi parametri diversi. In fase iniziale il regime di rotazione è stabilito prendendo come riferimento il dato d’omologazione, maggiorato del 3,3%.

Se la Panigale verrà omologata con lo stesso dato diffuso al pubblico, cioè 15.250 giri/minuto, potrebbe avere il limitatore fissato a 15.750. Usiamo il condizionale perchè neanche il team Aruba.it Racing sa ancora esattamente quale sarà il limite imposto. Nei test, che scattano il 14 novembre ad Aragon, il limitatore verrà presumibilmente posizionato intorno a quest’area, poi si vedrà. Dorna infatti non ha ancora diffuso i valori ufficiali che verranno adottati nei primi tre round 2019.

La stessa incertezza pesa sulle altre marche. Kawasaki omologherà una ZX-10R completamente rivista: la scheda tecnica della stradale riporta il regime massimo di 13.500, significa che la versione racing dovrebbe essere limitata a 13.950. Nel 2018 tutte le Kawasaki avevano il limitatore a 14.100 giri, contro 15.300 delle stagioni precedenti con règime libero. Ad  Akashi hanno lavorato tantissimo sull’erogazione, spostando la coppia motrice molto più in basso: significa che anche con meno cavalli (di serie la Ducati ne dichiara 221, la Kawasaki 203) i tempi sul giro non ne risentono, anzi con una moto meno scorbutica in quasi tutti i circuiti Rea è stato più veloce che nel 2017.

Sarà molto interessante studiare la tabella dei limiti ufficiali, quando uscirà. Ma una previsione già si può avanzare: quanti decimi di secondo pagherà la Kawasaki su ogni rettilineo? Jonathan Rea non dorme più tanto sereno…

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1 commento

  1. amil ha detto:

    basta !!! lasciamo lavorare i COSTRUTTORI !!! i limiti tendono sempre a favorire e o penalizzare qualcuno !!! la bravura la decide il costruttore ed il pilota !!! BASTA DORNA !!!!