12 Marzo 2016

Superbike Thai Gara 1 Jonathan Rea cala il tris

Il campione del Mondo non dà scampo al compagno Sykes e va in fuga nel Mondiale. Caduta per Giugliano, Aprilia un (piccolo) raggio di luce

Jonathan Rea è il gatto che gioca col topo. Lo lascia andare, lo fa illudere e poi se lo mangia. Sul tracciato di Buriram il campione del Mondo non ha dato scampo al compagno Tom Sykes nella solita sfida  in famiglia Kawasaki.  Sfida per modo di dire perchè Tom il Matto sa benissimo di non essere all’altezza di Rea. “Qui lui è forte, il secondo non è da buttare via”. Parole che dicono tutto: Jonathan vola e gli altri corrono per le briciole.

Adesso sono tre vittorie su tre per Rea che firma il 32° trionfo stagionale. Da quando è in Kawasaki (29 GP) ha vinto 17 volte mancando il podio solo in due occasioni, per altro finendo quarto. Serve aggiungere altro? Questo Mondiale appena iniziato (3 gare su 28) sembra già irrimediabilmente indirizzato: non tanto dal punteggio (Rea 75 punti, van der Mark 52, Sykes 41, Davies 39) quanto per la indiscutibile superiorità del Cannibale.

Il tanace Michael van der Mark ha tentato di mettere il sale sulla coda alle Kawasaki ma dopo aver rischiato di mettersi la Honda per cappello si è ridotto a più miti consigli, accontentandosi (appunto..) del terzo gradino del podio.

In Ducati si è accesa una fratricida lotta in famiglia che aveva già avuto pericolose avvisaglie nel contatto troppo ravvicinato in Superpole. Davies e Giugliano hanno rischiato più volte di centrarsi finchè a due giri dalla fine Davide non si è steso nel disperato tentativo di arginare il gallese. Che ha comunque pagato ben 17 secondi dai missili verdi.

Piccolo raggio di luce in Aprilia, che almeno ha portato entrambi i piloti al traguardo: De Angelis nono e Savadori decimo. Tra chi lotta per conquistarsi brevi attimi di gloria in questa Superbike stretta nel pugno Kawasaki da segnalare il promettente quinto posto di Markus Reiterberger, ottimo quinto con la BMW, tredici secondi davanti al più esperto compagno di squadra Jordi Torres.

Le Yamaha avevano fatto fuoco e fiamme in qualifica ma alla resa dei conti a Lowes e Guintoli è rimasto in mano solo un sesto e settimo posto, a oltre venti secondi dalla vittoria. La R1 promette assai bene, ma ci vorra tempo.

Foto Mimmo Maggiali

 

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