7 Luglio 2018

Superbike Misano: Dubbi Ducati, Davies e Melandri possono battere Rea?

Il mercato è fermo, mancano soldi e fiducia: la Rossa pare intenzionata ad andare avanti coi due di adesso ma...

La Kawasaki è andata più veloce di tutti anche sul mercato piloti: Jonathan Rea confermato per due anni, e Leon Haslam (accordo annuale) a completare quello che sarà, in ottica 2019, un dream team. Il resto è fermo, girano tante voci messe in giro ad arte da i managers ma pochi soldi. In casa Ducati ripetono da settimante di voler confermare la coppia attuale, cioè Chaz Davies e Marco Melandri ma la situazione non si sblocca. Un pò per motivi economici: la Ducati pagherà Danilo Petrucci 300 mila euro per correre in MotoGP 2019 a fianco di Andrea Dovizioso, una somma più bassa degli attuali contratti dei piloti Superbike: Davies viaggia sui 600 mila, Melandri sui 400. Chiaro che sia stato richiesto un sostanzioso taglio….(qui la cronaca e classifica di gara 1)

ALTERNATIVE – I due ufficiali nicchiano, ma è la Ducati ad avere il coltello dalla parte del manico. Perchè la lista di chi cerca una sella è lunga: Eugene Laverty, per esempio, è uno che sulla V4 potrebbe fare bene, forse addirittura benissimo. Nel 2013, da ufficiale Aprilia, vinse nove gare, non scordiamocelo. L’alternativa italiana a Marco Melandri potrebbe essere Lorenzo Savadori, che ha 25 anni, un gran manico (almeno sul giro secco…) e tantissima fame. Pur di diventare ufficiale Ducati, si accontenterebbe di molto meno di quanto chiede Marco Melandri.

DUBBI – I due piloti dicono di voler provare la V4 prima di firmare, una condizione che ovviamente la Ducati non può accettare e Luigi Dall’Igna ha già rispedito ai mittenti. Ma c’è di più. A qualcuno in Ducati stanno montando anche parecchi dubbi sul potenziale dell’attuale coppia di ufficiali. Jonathan Rea sta facendo a fette gli avversari, Davies e Melandri compresi. La domanda è: sono in grado di creare problemi al Re? Il fuoriclasse Kawasaki, con 30 cavalli in meno di un anno fa, ha migliorato il tempo sulla distanza a Misano di ben nove secondi. Ad Akashi hanno fatto un lavoro egregio mdificando la coppia, ma funziona solo per uno, le altre verdone sono sparite dai radar, anche quella factory di Tom Sykes. La  ZX-10RR di Rea in gara ha segnato la quindicesima velocità massima, 263 km/h contro 270 di Ducati (e anche Yamaha). Certo, le gare a Misano non si vincono sul dritto, ma perchè Melandri – che un anno fa qui aveva vinto – ha girato tre secondi più piano?  “Il problema è che abbiamo tanti problemi” ha detto Marco dopo la gara. Quello più grosso ha un nome e un cognome: Jonathan Rea.

 

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