29 Settembre 2018

Superbike Magny Cours, Gara 1: Jonathan Rea 4 volte Mondiale!

Il Cannibale chiude i giochi dominando l'anticipo francese, proprio come un anno fa. Gli altri? Chi li ha visti....

Jonathan Rea, nessuno come lui.  Firmando con grande anticipo il quarto titolo Mondiale il 31enne nordirlandese diventa il pilota più vincente di sempre in Superbike. Il Cannibale ha ridimensionato  Carl Fogarty, idolo anni ’90 che vanta a sua volta quattro Mondiali, ma un numero inferiore di vittorie: 59, contro le 67 di Rea. C’erano ben poche incertezza sull’esito di questo campionato che Jonathan ha tenuto in pugno fin dall’inizio, come nelle tre stagioni precedenti. Anche stavolta ha chiuso i giochi con cinque gare d’anticipo, esattamente come un anno fa: stesso tracciato di Magny Cours, identico dominio. Un trionfatore seriale che sta mietendo Mondiali in fotocopia.

BEL LAVORO – Per interrompere la sua striscia vincente e ridare gusto alla Superbike il promoter ha depotenziato  la Kawasaki, togliendole 1100 giri motore, cioè oltre 20 cavalli. Con una ZX-10RR meno veloce sul dritto ma più dolce nell’erogazione, Rea ha finito per guadagnare ulteriore vantaggio, specie su tracciati guidati come Magny Cours. Battuto in Superpole dallo scudiero Tom Sykes, il numero 1 ha mantenuto la posizione in partenza, ha studiato il compagno-rivale per un giro e al curvone, il punto da piloti veri, lo ha tolto di mezzo con una facilità disarmente. La gara è durata un giro, come gran parte delle precedenti. Per Rea è il 13° successo e 18° podio in 21 gare, per un palmares che adesso riporta 67 trionfi e 130 podi, su 239 disputate. Da quando è approdato alla Kawasaki, nel 2015, ha lasciato solo le briciole agli avversari.

CIAO DUCATI – Per tenere aperti i giochi il ducatista Chaz Davies avrebbe dovuto finire almeno secondo, invece non è mai stato nel vivo di una gara stradominata dalle Kawasaki: Tom Sykes è stato l’unico a reggere l’urto del vincitore. Davies è finito quinto, sesto, battuto dal privato Ducati Xavi Fores e da Lorenzo Savadori, unico a tenere in piedi l’orgoglio Aprilia. Marco Melandri, partito malissimo, è arrivato sconsolatamente sesto. Domani gara 2 alle 15:15, ma ormai meglio pensare al 2019, quando la Ducati tenterà la rivincita lanciando l’attesissima Panigale V4. Rea però ha già provato in Giappone la nuova arma Kawasaki: sarà un’impresa buttarlo giù dal trono.

Foto: Diego De Col

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1 commento

  1. l.zecchin_417 ha detto:

    Questo è meglio dei suoi predecessori pxè deve lottare anche contro il regolamenyo Dorna oltre che contro gli avversari prima strozzano i bicilindrici mha poi si accanascono su Rea e KRT mha come si fa’ a dare credibilita’ ad un mondiale con nefandezze tecniche simili ? se proprio devi penalizzare chi vince cosa tra l’altro non condivisa anzi fai come nel DTM tedesco savorra di 5 kg poi se non basta 10 ma non puoi decidere tu le specifiche che deve avere il motore come regime ecc ridicolo adesso che con meno cavalli della concorrenza vincono lo stesso gli mpongono un telaio e forcellone Dorna per penalizzarlo in curva ? certo che anche questi… per non parlare della glia invertita se fai la pole praticamente premiano i lenti mha a Rea conveniva si’ correre ai tempi di Forgarty erano piu’ professionali