12 Gennaio 2012

Superbike: Leon Camier con Crescent Suzuki volta pagina

Vuole lasciarsi alle spalle il biennio in Aprilia

Si era presentato, dopo una precedente comparsata come wild card a Donington Park, con grandi ambizioni Leon Camier nelle ultime due prove del Mondiale Superbike 2009. Sostituto di Shinya Nakano con l’Aprilia RSV4 ufficiale, “Shafter”, reduce da una stagione sensazionale nel BSB (titolo conquistato in anticipo con 19 vittorie in totale), aveva messo in mostra buone doti velocistiche tanto da guadagnarsi una meritata riconferma a tempo pieno per il 2010.

Qualche prestazione convincente, ma soltanto 7 podi all’attivo, non sono stati sufficienti per chiudere in attivo il bilancio di due anni trascorsi da pilota ufficiale Aprilia Racing nel Mondiale Superbike. Un feeling mai trovato con la RSV4 Factory non gli ha consentito di metter in mostra il proprio potenziale e talento, espresso appieno in madrepatria dov’è riuscito, unico nella storia, nell’impresa di vincere tre titoli in tre differenti categoria: Superbike (GSE Airwaves Yamaha), Supersport (Padgett’s Honda) e 125 (GSE Honda), battendo anche pilota tuttora protagonisti tra MotoGP e WSB.

Per il giovane pilota britannico era necessario voltar pagina, trovando subito con il team Crescent Suzuki un’ottima intesa, beneaugurante in vista della stagione 2012. “Con la squadra si è instaurato subito un ottimo rapporto“, spiega Leon in un’intervista esclusiva a WorldSBK.com, sito internet ufficiale del Mondiale Superbike. “Parliamo tutti la stessa lingua e questo senza dubbio è un vantaggio per migliorare l’intesa. Con Aprilia non ci sono stati mai particolari problemi al riguardo, anche se con il Team Crescent mi sono trovato benissimo: conosco già due meccanici, Frankie e Pete, insieme abbiamo lavorato con il Team GSE nel BSB. Far parte di una squadra completamente britannica è senza dubbio un vantaggio.

Leon Camier non vede l’ora di provare nuovamente la Suzuki GSX-R 1000 dal 13 al 15 febbraio prossimi a Phillip Island, ma prima ha spiegato cosa non è andato in questi 2 anni in Aprilia. “Sono stati due anni difficili, forse “frustranti” è il termine più appropriato. So che potevo contare su un diverso equipaggiamento, ma c’era comunque la possibilità di raccogliere risultati migliori. Alle volte ero più veloce di Max (Biaggi, ndr), ma, partendo indietro in griglia, tutto era più complicato. Onestamente sono deluso per come sono andati questi due anni con Aprilia: qualche gara è andata bene, abbiamo ottenuto alcuni buoni risultati, ma non sono riuscito a sfruttare appieno il potenziale. Di sicuro ho imparato molto, un’esperienza formativa per il futuro“.

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