31 Marzo 2010

Superbike: l’analisi dell’appuntamento di Portimao

Superlativi Biaggi ed Aprilia, Haslam si conferma

Nonostante i due round disputati, il fine settimana di Portimao è in grado di offrire molti spunti riguardo questa stagione 2010 del mondiale Superbike. In quello che poteva rappresentare il secondo week-end da totale dominio Suzuki, Max Biaggi con la sua Aprilia Alitalia ha centrato la prima doppietta nella categoria, candidandosi ufficialmente come contendente di punta al titolo piloti. Il pilota romano è stato autore di una domenica esemplare, facendo volare una missilistica RSV4 nel saliscendi portoghese e vincendo una lotta serrata con quello che rimane tuttora il leader della classifica, l’inglese Leon Haslam del team Suzuki Alstare. Il “Corsaro” ha sapientemente sfruttato il potenziale della quattro cilindri di Noale, imprendibile sul dritto e piantata al suolo in frenata, riuscendo a compiere staccate al limite come mai lo si era visto fare in passato. La bontà del progetto italiano la si denota anche dalla buona prestazione del secondo pilota del team, quel Leon Camier che in entrambe le manche ha terminato in quinta posizione ed è stato capace di girare, con pista libera davanti a sé, sugli stessi tempi del compagno di squadra. Se il round di Max Biaggi è risultato idilliaco, altrettanto si può dire per quello disputato da Leon Haslam. Il britannico, pilota di punta del team diretto da Francis Batta, sta mettendo in campo una maturità da vero campione, grazie ad una competitiva “Gixxer” alla quale il figlio del celeberrimo Ron aggiunge molto del suo. In entrambe le gare “Pocket Rocket” è apparso molto più al limite del diretto rivale per la vittoria ma è comunque riuscito a lottare fino al traguardo. La Suzuki è infattti apparsa decisamente più instabile in inserimento e ha preso costantemente paga dall’Aprilia in rettilineo, in ogni caso i risultati ottenuti fino ad ora dal centauro londinese sono a dir poco sensazionali (una vittoria e tre secondi posti!). Non si respira una buona aria invece a Borgo Panigale, visti i brutti risultati ottenuti dai piloti ufficiali Noriyuki Haga e Michel Fabrizio. Il duo Ducati Xerox, scattato dalla quinta fila in gara dopo una disastrosa Superpole, non è riuscito a compiere il miracolo in gara, con il giapponese che ha terminato entrambe le manche in ottava posizione e l’italiano, afflitto da irrisolti problemi all’anteriore, che ha concluso con due undicesimi posti. Ora l’imperativo per i due centauri del team italiano è di rifarsi a Valencia, circuito sul quale “Nitronori” è quasi imbattibile. A salvare il week-end Ducati ci ha pensato Carlos Checa con la 1198 del team satellite Althea Racing il quale, dopo la vittoria in gara 2 in Australia, ha concluso le due gare di domenica scorsa con il quarto posto, nonostante due partenza non certo esaltanti e il gap quanto a velocità di punta subito in rettilineo nella lotta con le quattro cilindri. Resta ancora un’incognita il rendimento per quanto riguarda il team Yamaha Sterilgarda, che ha visto comunque a podio il giovane Cal Crutchlow nella manche conclusiva dopo la Superpole vinta il giorno prima. Il pilota di Coventry aveva tra le mani un buon risultato in gara 1, ma è riuscito a farselo sfuggire a causa di un’ingenua scivolata nel finale. Dà segni di ripresa il compagno di squadra James Toseland, capace di ottenere rispettivamente un settimo ed un sesto posto nonostante la quindicesima posizione sullo schieramento, ma non è certo quello che Massimo Meregalli si aspetta da un due volte campione della competizione, sebbene risenta ancora dell’infortunio alla mano rimediato a Phillip Island. La YZF-R1 non appare al momento a livello della concorrenza, con evidenti problemi in entrata di curva e di trazione in uscita, i quali se non verranno risolti il prima possibile rischieranno di giocare un ruolo importante anche a Valencia, circuito caratterizzato da una grande presenza di curve lente. Strada in salita per quanto riguarda il team BMW Motorrad Motorsport, il quale aveva dotato le S1000RR portate in pista da Troy Corser e Ruben Xaus di un nuovo propulsore, più potente del precedente. La differenza in rettilineo si è vista eccome, ma i problemi di grip e di consumo delle gomme esternati da entrambi i piloti hanno limitato le performance in gara, con l’australiano due volte campione Superbike che si è visto sfilare giro dopo giro, nonostante due prime parti di gara di alto livello. Week-end sfortunato per Jonathan Rea, a podio in gara 1 e fermato da problemi tecnici nella gara successiva. Non pervenuto il compagno di squadra Max Neukirchner, autore rispettivamente di un DNF e di un quindicesimo posto. Il tedesco era stato protagonista di una bruttissima caduta il giorno precedente la gara, quando nella Superpole 2 ha perso il controllo sullo scollinamento tra la curva 10 e 11, cadendo rovinosamente sull’asfalto del circuito dell’Algarve. Destano preoccupazioni invece le condizioni fisiche di Chris Vermeulen, il quale dopo 2 giri effettuati nel primo turno di libere ha preferito rinunciare a salire di nuovo in sella, impossibilitato a proseguire per il ginocchio infortunato nel week-end sul circuito di Phillip Island. L’australiano si è recato in Belgio per compiere delle analisi e, per quanto ci è dato di sapere, le condizioni dell’ex pilota MotoGP sono più gravi di quanto si potesse immaginare. Valerio Piccini Servizio Fotografico: Diego De Col

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