26 Febbraio 2012

Superbike: Jonathan Rea “Limitati i danni nelle due manche”

Sfiora il podio in Gara 2 con la nuova Honda Fireblade

Con i colori ufficiali Honda Motor Europe per una CBR 1000RR Fireblade che riprende in toto le grafiche del nuovo modello di serie, ci si aspettava forse qualcosa di più da Jonathan Rea nel fine settimana. Velocissimo nei test privati dello scorso mese di gennaio (sebbene il team non ha comunicato tempi sul giro), il giovane nordirlandese ha lasciato l’Australia dove soggiornava da oltre un mese con 22 punti all’attivo, il quinto posto in campionato ed un podio sfiorato nella seconda manche.

“Johnny”, tornato al “suo” numero 65, si è difeso come ha potuto in gara 1 sbagliando completamente la scelta delle gomme. Si è rifatto nella seconda manche, salvo alzare bandiera bianca a pochi giri dalla conclusione per un cedimento eccessivo del pneumatico posteriore, messo duramente alla prova dalle elevate temperature.

Bilancio dunque da bicchiere mezzo pieno per Rea e l’Honda World Superbike Team, in attesa di tornare in Europa e su di un tracciato (Imola) dove lo scorso anno ben figurò all’esordio del sistema ride-by-wire montato sulla propria Fireblade.

Lasciamo Phillip Island con un buon bottino di punti, ma volevo di più“, ha ammesso Rea, al quarto anno in Superbike. “L’obiettivo era di salire sul podio nelle due gare, purtroppo non ci siamo riusciti. In Gara 1 sembrava di correre con una gomma sbagliata: niente è andato per il verso giusto, non c’era grip e dopo pochi giri sono stato costretto ad arrendermi. Pensavamo di cambiare la scelta per Gara 2, ma con le temperature più alte sarebbe stato un azzardo: in queste condizioni avevamo dei buoni riferimenti, pertanto siamo andati avanti con la soluzione più logica.

Senza dubbio in Gara 2 sentivo più trazione, stavo disputando una bella manche, ma a pochi giri dal termine abbiamo perso tutto il grip così mi ha passato Sykes. Ho perso il podio, ma nelle condizioni attuali di più penso non potevamo fare. Storicamente Phillip Island per noi è una pista ostica, al ritorno in Europa correremo su circuiti a noi più favorevoli. Nonostante il mancato podio cerchiamo di esser fiduciosi, perchè abbiamo raccolto punti preziosi e sappiamo dove lavorare in vista della fase cruciale della stagione.”

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