Superbike: Jonathan Rea drastico: “La terza gara? Una catastrofe”
Al campionissimo non va giù l'introduzione della gara sprint. "Ho sempre pensato che due gare fossero il top"
L’introduzione della terza gara non va proprio giù a Jonathan Rea, che anche in questo periodo di stop non perde occasione per commentare negativamente la novità della Superbike 2019. Il quattro volte campione del Mondo analizza la situazione con l’occhio del pilota, non dimenticando che magari al pubblico piacerà: più gare, più show. Ma anche più imprevisti per i piloti, senza considerare il dettaglio più scabroso di tutti, cioè l’incomprensibile scelta Dorna di non fare il podio a fine della gara sprint, che in aggiunta non farà storia, cioè non verrà considerata ai fini statistici. Potrebbe quindi succedere che il Mondiale venga assegnato da una corsa senza podio e che non lascerà traccia.
“Per i fan la terza gara è sicuramente un’ottima novità” sottolinea Jonathan Rea. “Ma in una sfida di appena dieci giri sarà necessario rischiare molto, tutto sarà frenetico. Che succede se cado e distruggo la moto? La gara successiva parte solo due ore dopo, avremmo almeno bisogno avere due moto a disposizione.” In Superbike, ad oggi, il muletto è vietato, anche se i team hanno a disposizione nel retrobox una moto di riserva semi assemblata. Non è però la stessa cosa di avere due moto già testate e perfettamente a punto.
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