25 Ottobre 2012

Leon Camier punta ad un 2013 di successo con Crescent Suzuki

Al secondo anno con gran fiducia in sella alla Gixxer

Con un John Hopkins a “mezzo servizio”, quest’anno è toccato quasi esclusivamente a Leon Camier l’onere e l’onore di rappresentare il team FIXI Crescent Suzuki nel Mondiale Superbike. Alla sua terza stagione completa nella serie iridata, la prima in sella ad una “Gixxer” dopo un biennio trascorso al team ufficiale Aprilia, l’ex campione britannico di Superbike, Supersport e 125 GP ha contribuito allo sviluppo della Suzuki GSX-R 1000 equipaggiata dai propulsori Yoshimura archiviando una stagione in crescendo con la “perla” del weekend da assoluto protagonista vissuto al Nurburgring. Questa per “Shafter” e Crescent Suzuki deve esser la base di partenza per un gran 2013, come ha avuto modo di raccontare lo stesso pilota britannico sul proprio blog ospitato dal sito ufficiale di Suzuki Racing. “Adesso che la stagione è finita avrò modo di riposarmi per un pò di tempo e dar modo al mio braccio destro di sistemarsi dopo i problemi incontrati quest’anno. In realtà non è stato un grande ostacolo in gara per me in questo stagione, anche se un periodo di riposo dovrebbe sicuramente giovare alla forma fisica e risolvere qualsiasi tipo di problema in ottica 2013. Devo dire che in questa stagione sono stato abbastanza fortunato: sono caduto diverse volte e anche duramente, ma non mi sono fatto niente. La peggior caduta è stata a Mosca quando ho preso in pieno la moto di Baz a terra davanti a me in pieno rettilineo: secondo i miei meccanici dal muretto box ho fatto un volo in aria tipo “Superman”, è stato incredibile uscirne fuori soltanto con qualche botta e nulla più. Per quanto riguarda la stagione 2012, ha avuto un andamento un pò particolare, ma la nota positiva è che l’abbiamo conclusa in crescendo e positivamente. Nelle prime gare abbiamo faticato un pò a raggiungere le prestazioni dei nostri avversari, ma sapevo che la Suzuki GSX-R 1000 aveva del potenziale: per questo non ho mai alzato bandiera bianca e ho sempre dato il massimo. Spesso il nostro passo gara era dei migliori, ma più volte siamo stati penalizzati dal dover partire dietro: spesso avevo un ritmo da primissime posizione, ma scattando dalla terza fila in giù e con un livello di competitività così alto era difficile recuperare. Il nostro principale problema è stato questo, ma anche il gap motoristico con le avversarie: la GSX-R ha un’ottima ciclistica, ma ci mancava qualcosa in termini di motore. Nel corso della stagione la squadra ha lavorato duramente e, da Brno in avanti, abbiamo fatto dei passi avanti notevoli. I ragazzi di MoTeC hanno migliorato l’elettronica, stesso Yoshimura per i motori: dalla Repubblica Ceca potevamo contare su qualche cavallo in più in uscita di curva per giocarcela con gli avversari, come abbiamo avuto modo di dimostrare con il podio del Nurburgring e le prestazioni di Portimao dove, senza quel problema tecnico, me la sarei giocata con Max Biaggi. Conclusa la stagione abbiamo provato ad Aragon e lì siamo riusciti a trovare dei riscontri positivi per il futuro. Insieme a noi ha provato Josh Waters, di recente laureatosi Campione Superbike in Australia sempre con Suzuki, il suo contributo ci è stato d’aiuto per il 2013. Ci resta ancora del lavoro da fare, ma complessivamente siamo arrivati ad un buon punto: non siamo così distanti dalle altre Superbike, anzi, credo che per il primo round 2013 in Australia non mancheremo nella lotta per il podio“.

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