28 Aprile 2019

Marc Marquez: “Guidare la Ducati aiuta, ma Alvaro Bautista è forte”

Marc Marquez parla di Alvaro Bautista: "Quando un pilota che ha vinto dei Mondiali trova moto e condizioni tecniche perfette, ecco cosa succede"

Marc Marquez e Alvaro Bautista Mugello 2017

Marc Marquez ha speso parole molto dolci per il connazionale Alvaro Bautista. Il nuovo dominatore della Superbike, iridato 125GP nel 2006, ha gareggiato nove anni in top class e qualche volta, pur guidando sempre moto inferiori, ha pure dato paga a Marquez, come al Mugello 2017 (nella foto).  Dopo uno spettacolare confronto diretto, Bautista (con la Ducati privata…) strappò il quinto posto in volata all’ufficiale Honda HRC finendo a soli cinque secondi dal vincitore Andrea Dovizioso.

“CONTA IL PILOTA”

Ho sentito dire che Alvaro sarebbe avvantaggiato dal potenziale della sua moto, ma in tutte le categorie il pilota vale sempre più della moto che guida” puntualizza Marc Marquez, sette volte campione del Mondo. “Di sicuro avere un mezzo super competitivo aiuta, ma se un pilota come Bautista, un ex campione del mondo, si trova improvvisamente in un ambiente ideale e si sente a suo agio, allora può fare cose del genere. Lo ha dimostrato al debutto in Australia e continua a dimostrarlo in ogni gara.”

IMPENSABILE, UNA VOLTA…

Quando MotoGP avevano promoter diversi, sarebbe stato impensabile un commento come quello di Marc Marquez. Ai tempi della concorrenza, quando c’erano concomitanze,  nella sala stampa della MotoGP era perfino vietato guardare le gare Superbike. Adesso è tutto cambiato: l’arrivo di Alvaro Bautista sta facendo avvicinare anche il pubblico spagnolo che era sempre rimasto freddo nei confronti del Mondiale alternativo, perfino quando a vincere il titolo era stato Carlos Checa, con la Ducati, nel 2011. Tra l’altro Marc Marquez è testimonial di Dazn, la internet TV che trasmette la Superbike in Spagna. “Seguo tutti gli sport motoristici, ovviamente anche la Superbike. Adesso che c’è Alvaro ogni volta a fare spettacolo là davanti, non me ne perdo una.”

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