24 Maggio 2018

Supersport 300: Luca Grünwald “Situazione difficile per tutti”

Alla vigilia del round di Donington parla Luca Grünwald, pilota del Mondiale con un passato in Moto3: "Non si può cambiare regolamento a ogni gara."

Tra i piloti maggiormente in evidenza in questo primo scorcio di stagione c’è Luca Grünwald, in forza al team KTM Freudenberg. Classe 1994, il pilota tedesco è attualmente secondo in campionato con 45 punti, a -3 dalla leader Ana Carrasco, grazie soprattutto alla vittoria ottenuta ad Assen.

Grünwald non è uno dei tanti, ma uno dei piloti più esperti del Mondiale Supersport 300. Campione Tedesco 125cc nel 2010 e Moto3 nel 2012, nel 2013 “Lui #43” ha conquistato alcuni podi nell’IDM Supersport prima di approdare al Mondiale Moto3 col team Kiefer Racing, che dopo averlo chiamato a sostituire Florian Alt in un paio di occasioni lo ha ingaggiato per tutta la stagione 2014. Archiviata questa parentesi (non molto positiva, visto che non è andato oltre due sedicesimi posti), Grünwald è tornato all’IDM ed è passato alla 1000cc. Dopo due stagioni positive nella Superstock, lo scorso anno è passato alla Superbike col team Suzuki Mayer, con cui ha ottenuto numerosi risultati positivi in sella alla nuova GSX-R 1000 della casa di Hamamatsu. Quest’anno Grünwald ha invece fatto il salto dall’IDM Superbike al Mondiale Supersport 300, un passaggio di categoria che, per quanto “inusuale”, sta dando i suoi frutti.

Abbiamo intervistato Luca Grünwald per parlare, tra le varie cose, delle prime gare di quest’anno e della situazione che sta vivendo il WorldSSP300, oggetto di continui cambi regolamentari per bilanciare le prestazioni delle moto e di alcune polemiche. Ecco cosa ci ha detto.

Dopo le tue prime tre gare nel Mondiale Supersport 300 puoi vantare già una vittoria. Ti aspettavi di partire così bene?

Sapevo di poter fare bene in questo campionato, ma sinceramente non mi aspettavo di poter vincere già ad Assen. È stata una gara davvero pazza, con tanti sorpassi e ingressi al limite, ma all’ultimo giro mi sono fatto trovare nel posto giusto al momento giusto e con un paio di bei sorpassi, e grazie anche agli errori di alcuni piloti, sono salito dalla sesta posizione alla prima e alla fine ho vinto. È stato fantastico trionfare in Olanda e ricordo questa gara con grande piacere.

Tu vieni dalla Superbike. Come ti sei preparato per il passaggio dalla 1000cc alla 300cc?

Ho cercato di guidare più tipi di moto diverse, tra cui anche supermotard e motocross, e poi ho sfruttato i test fatti ad Aragon per adattarmi alla mia KTM.

Perché hai deciso di fare questo salto?

Sarei dovuto rimanere nell’IDM, ma dopo la fine della scorsa stagione non si sapeva se sarebbe andato avanti o no e nel frattempo il Team Freudenberg mi ha offerto questa opportunità di correre nel Mondiale. Ho accettato perché pensavo fosse una buona idea per rilanciarmi a livello internazionale. Inoltre, già lì pensavo che la KTM fosse competitiva e infatti ne abbiamo avuto la prova.

Negli ultimi tempi Dorna ha ricevuto molte critiche per le continue modifiche a limite giri motore e peso minimo, fatte per bilanciare le prestazioni delle varie moto dopo le lamentele di Yamaha.

Penso che avrebbero dovuto fare un regolamento tecnico equo ed equilibrato già prima dell’inizio della stagione, anche se i limiti imposti ad Assen (poi cambiati a Imola, ndr) mi sembravano già relativamente buoni. Il loro errore principale è proprio quello di cambiare il regolamento a ogni gara: in questo modo si crea una situazione difficile per tutti, perché manca trasparenza e ogni volta non sai cosa aspettarti.

Ad Assen e soprattutto a Imola abbiamo assistito a molti incidenti e alcuni piloti si sono infortunati in modo abbastanza serio. Pensi ci sia un problema?

Non credo si possa parlare di problema. Il livello di questa categoria è molto alto e la bagarre è davvero serrata, quindi ci può stare che accada. Molti piloti sono giovanissimi e inesperti e forse è proprio per questo che ultimamente ci sono molte cadute.

Nel 2014 hai corso nel Mondiale Moto3 col team Kiefer Racing. Che ricordi hai di quella esperienza?

È stata una bellissima stagione, durante la quale ho imparato molto e sono cresciuto come pilota e come persona. Purtroppo i risultati non sono stati positivi, ma nonostante ciò sono davvero contento di aver avuto questa opportunità.

Lo scorso anno hai corso nell’IDM con la nuova Suzuki GSX-R 1000, moto che dovrebbe debuttare anche nel Mondiale. Che ne pensi?

Ho avuto una stagione positiva con la Suzuki. È una moto molto buona, equilibrata e ben sviluppata sotto molti aspetti. Secondo me, in mano a un buon team e a un buon pilota, può fare molto bene anche nel Mondiale.

Preferisci Superbike o MotoGP?

Mi piacciono tutte e due, perché entrambe rappresentano il più alto livello del motociclismo. Tuttavia credo che guidare una MotoGP sia una sfida più grande.

Sei contento di com’è andata finora la tua carriera?

Sì, sono soddisfatto e non ho rimpianti, ma si può fare di meglio. Per i prossimi anni spero di continuare a correre a livello internazionale, magari in una top class.

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