30 Novembre 2018

Marco Bezzecchi, Florian Chiffoleau e gli altri: uniti per la vita!

Florian Chiffoleau, capomeccanico di Marco Bezzecchi, parla dell'importanza di una squadra unita e di un tatuaggio come scommessa. Ecco cosa e perché.

La storia non è banale. Di solito, quando un pilota o il suo entourage fanno tra loro qualche promessa, riguarda piuttosto i capelli, come “se vinco quello, mi rado o tingo i capelli”. Recentemente abbiamo visto Maverick Viñales radersi dopo la sua vittoria e Álvaro Bautista colorarseli di viola (ma c’è anche Scott Redding, che non ha bisogno di scuse per… cambiare capigliatura). Nel caso di Marco Bezzecchi, la cosa va molto oltre, visto che riguarda cinque persone: l’oggetto della promessa era un tatuaggio, qualcosa per definizione indelebile.

Diamo la parola a Florian Chiffoleau, il suo responsabile tecnico: “È una scommessa che abbiamo fatto all’inizio dell’anno, quando stavamo puntando alla top 7. Pensavamo quindi di farci un tatuaggio dopo la prima vittoria, tutta la squadra! È vero poi che la vittoria è arrivata molto più velocemente del previsto, già in Argentina! Quindi abbiamo un tatuaggio legato a questo successo, rappresenta sia il circuito che il trofeo, che era un disco del freno. Lo abbiamo fatto tutti e siamo stati contenti, non ci aspettavamo un tale livello di prestazioni fin dall’inizio. Da quel momento ha dato il massimo per tutta la stagione.”

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È il segno di una squadra estremamente unita: un impegno per la vita!

“Sì, è per la vita ma era un punto molto importante. Precisamente, l’atmosfera della squadra è stata ciò che ha fatto funzionare ogni cosa quest’anno. Abbiamo tutti avuto una buona mentalità e il gruppo è stato davvero un aiuto importante. È vero che questo è un po’ più forte di distruggersi i capelli (ride).”

Da chi è composto questo gruppo?

“Marco Bezzecchi, i miei due meccanici, Simon Dubouloz e Diego Sanchez, ed il ragazzo della telemetria, Samuel Brito”.

È una cosa normale per te o è stato un evento eccezionale? Non ti fai tatuaggi ogni anno…

“No, è il mio primo. Ma è vero che c’era una buona atmosfera e questo era davvero importante per la performance. Questo è un punto cruciale, perché una stagione è lunga. Ci vuole una certa stabilità mentale. Nei momenti un po’ vuoti, è necessario mantenere il controllo della mente per trovare la performance”.

L’anno prossimo tu e Marco sarete in Tech3 …

“Sì, e resteremo con KTM. Siamo molto felici infatti di lavorare ancora assieme, ma non è stato possibile portare più persone dal team precedente a Tech3 perché hanno già la loro squadra. Non possiamo cambiare i loro piani, lo capisco.”

L’articolo originale su paddock-gp.com

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