22 Luglio 2022

JuniorGP ETC: Guido Pini il 14enne a tutto gas “Mi gioco l’Europeo e poi…”

Ecco chi è Guido Pini: abita a due passi dal Mugello e punta alla Talent Cup. "Corro con il 93 ma cambierò, io sono io..."

guido pini etc juniorgp

La storia di Guido Pini in moto è iniziata quando aveva poco più di due anni. Il primo contatto con una piccola moto, non immune alla forte passione per i motori presente nella sua famiglia ed anche nella zona in cui vive. Il pilota 14enne è nato a Borgo San Lorenzo! Quest’anno sta disputando la sua seconda stagione in European Talent Cup, mostrando un bel margine di crescita rispetto al 18° posto del 2021 (miglior italiano). Lo dimostrano i due piazzamenti sul podio conquistati finora, più altre gare di rilievo che lo collocano in 2^ posizione generale, a -15 dal leader e con 75 punti ancora in ballo. Scontato chiedere qual è l’obiettivo stagionale… Conosciamo più da vicino questa giovane promessa italiana delle due ruote.

Hai appena disputato il round ETC a Portimao, com’è andato?

Non è partito benissimo. In qualifica 1 abbiamo avuto qualche problema, ho girato con un gruppo che non andava tanto forte. Io arrivavo in curva e dovevo passare gli altri, ma con la scia mi riprendevano in rettilineo: non sono mai riuscito a fare un giro perfetto. Nel secondo turno di qualifica invece mi sono messo in un gruppo più veloce e sono riuscito a migliorare il mio tempo. Era ben più difficile visto che faceva molto più caldo, ma sono stato uno dei pochi che ha fatto meglio e ho preso il 10° posto. In gara la partenza non è stata ottimale, ma siamo riusciti a rimontare ed a finire in 5^ posizione. Tutto sommato è stata una bella corsa.

Quest’anno stai dimostrando di avere costantemente il passo dei primi.

Sì, fin dalla prima gara a Estoril siamo riusciti a mantenerci sempre davanti. Tranne a Jerez in Gara 1, non sono partito bene e poi c’è stato un piccolo strappo tra il primo ed il secondo gruppo, non sono riuscito a colmarlo.

Sono arrivati anche i primi podi in campionato, che emozione è stata?

A Estoril partivo dal 10° posto dell’anno scorso, il mio miglior risultato. Ho chiuso 3° a pochissimo dal 2° posto, anzi sono uscito secondo all’ultima curva ma mi hanno passato sfruttando la scia. Una bellissima emozione, ma con un po’ di amaro in bocca per il quasi-secondo posto. Siamo poi andati a Valencia: in Gara 1 ho fatto 4° sempre lottando con i primi, in Gara 2 invece 2° in seguito ad una squalifica del primo per irregolarità sulla moto. Ma ero sempre là con il primo, ho perso di pochissimo…

È la tua seconda stagione in ETC, cos’è cambiato quest’anno?

Il 2021 è stato il primo anno sia per me che per il team, non è stato facile. Siamo diventati sempre più professionali. Come pilota, mi sono allenato molto di più durante l’inverno, anche a Malaga e con piloti sempre più bravi, che non è un fattore da poco. Abbiamo alzato tutti il livello.

Ti aiuta anche il fatto di essere rimasto con la stessa squadra?

Sicuramente conoscere già le persone con cui hai lavorato l’anno prima mi è certo stato di aiuto. In ogni caso non pensavo di stare così tanto davanti, pensavo di dover fare ancora esperienza nelle prime gare e poi magari nelle ultime stare sempre più davanti. Ma conoscere già una squadra, tutti i tecnici, può aver fatto una grande differenza.

Sei secondo in classifica generale, te l’aspettavi?

Siamo usciti da Jerez a -9. Dopo la caduta del primo in campionato al primo giro ero già passato al secondo posto. Con la quinta posizione ora siamo secondi a -15, diciamo che andare a riposo con questo piazzamento dà più carica. Lotteremo sia ad Aragón che a Valencia per stare davanti.

Obiettivo campionato?

Abbiamo 15 punti di ritardo, ce ne sono altri 75 in palio. È fattibile!

Quale consideri finora la tua gara migliore?

Sono state tutte bellissime. Una però direi che è stata Gara 2 a Valencia, chiusa con il secondo posto. Ma guardo a Portimao: non siamo riusciti a partire bene, quindi mi sono trovato un po’ più indietro nei primi giri. In seguito però sono risalito giro dopo giro, poi la gara è stata accorciata dopo la bandiera rossa, da 15 a 10 giri. Non era facile, ma siamo riusciti a rimontare e siamo arrivati là davanti, vicinissimi al podio. Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile, il 5° posto è stato un ottimo piazzamento. È stata anche questa una bella gara.

Niente vacanze, a breve tocca di nuovo al CIV.

Finora ho corso solo al Mugello, un ragazzino della squadra si era fatto male e c’era una moto libera. Visto che abito a pochissimo dal circuito abbiamo fatto questa esperienza nella nuova categoria 450 Moto3. Una moto nuova e tanti più cavalli, ma direi che è andata molto bene. In Gara 1 eravamo sempre nel gruppo ed abbiamo chiuso quarti, in Gara 2 invece primi. Meglio di così! Ora abbiamo Misano il 30 e 31 luglio: conosco la moto e la pista, sicuramente mi aspetto di lottare per la vittoria. Anche al Mugello ero sicuro di stare davanti, anche se non da subito: in qualifica 1 ero primo con un bel vantaggio su tutti, in qualifica 2 invece sono caduto all’inizio e ho fatto 2°. A Misano quindi mi aspetto di replicare il Mugello, o fare anche meglio!

Quali sono le maggiori differenze tra CIV ed ETC?

La moto del CIV ha tanti più cavalli, quindi è anche più difficile gestirla: quando dai gas è molto più “scattosa”, più potente. Non ci ho ancora fatto l’abitudine, in qualifica 2 al Mugello infatti sono caduto per quello: ho dato un po’ più di gas e la ruota posteriore ha perso aderenza. Si raggiungono poi velocità più alte, ma è un motore da cross con cinque marce. Quello della Talent Cup invece è proprio un motore da corsa su una ex Moto3, con sei marce ed un po’ più performante, con più grip. Forse quest’ultima moto è un po’ più facile, ma sono bellissime tutt’e due da guidare. La 450 poi l’ho guidata nel circuito più bello del mondo!

Facciamo un passo indietro: da dove inizia la tua passione per i motori?

Diciamo che è una passione di famiglia: ce l’aveva già mio nonno, poi il mio babbo, i miei zii… E l’hanno passata anche a me. Quando avevo due anni e otto mesi siamo andati sul piazzale della scuola, dove i miei genitori avevano fatto un circuitino con delle gomme. Quella è stata la prima volta che sono salito su una minimoto, facendo anche un piccolo giro. A cinque anni e quattro mesi ho disputato la mia prima gara, anche se con una deroga perché ancora non avrei potuto. Non ricordo poi se ero poco più piccolo o poco più grande, ma ho anche fatto la ‘safety car’ di una gara di minimoto. Non potevo ancora correre, così mi hanno messo davanti, ho fatto il giro d’ingresso e poi sono uscito, dando il via alla corsa.

Si comincia poi a fare sul serio con le prime competizioni.

A otto anni ho disputato il mio primo CIV in Junior A, per quelli un pochino più piccoli. Poi ho fatto la Junior B l’anno dopo, in seguito la Junior C e ho vinto sia il campionato italiano che quello europeo. Nel 2019 sono passato in MiniGP, una moto un po’ più grande con sospensioni, marce, le ruote più grandi… Abbiamo chiuso quarti in campionato con due vittorie nell’ultimo round ed una pole position. Sono poi passato alla PreMoto3, ho concluso 2° in campionato con due vittorie, lottando sempre davanti fino alla fine. Abbiamo poi perso per due punti e per un mio errore: al Mugello ho festeggiato un giro prima… Il round dopo a Misano nel giro di ricognizione mi si è rotta la leva del cambio. Ho perso 50 punti e sono arrivato a -2, per poco non ho vinto.

Arrivi poi in European Talent Cup nel 2021.

È stato un primo anno di apprendistato, un buon campionato in cui siamo riusciti a migliorare sempre di più ed a fare punti alla fine. Abbiamo ridotto costantemente il distacco: nelle prime gare prendevo 40 secondi, poi era sempre meno. Ora è iniziato il secondo anno e ho già fatto un bel salto in avanti con due podi. Siamo sempre là per cercare di vincere.

Come riesci a gestire l’impegno in moto e la scuola?

Quando ho i weekend di gara, dal mercoledì alla domenica sono impegnato in circuito, quindi non riesco a seguire la scuola. Quando vado ad allenarmi a Malaga, in Spagna, faccio tutto online. Ho lasciato la scuola statale alla fine della seconda media ed iniziato la terza in quella privata, con le assenze di sicuro mi avrebbero bocciato. Quando sono in Italia chiaramente vado a scuola, quando sono a Malaga faccio online. Perdo un po’ di giorni, ma così riusciamo a pareggiare: è l’unico modo per non saltare tantissimi giorni di scuola. L’anno prossimo vado alle superiori, ma non so ancora che scuola farò. Dipenderà anche dal fatto di disputare un altro campionato o no: vedremo se riuscirò a fare un buon ‘provino’ per la Red Bull Rookies Cup.

Corri con il 93, ha un significato per te?

Inizialmente tifavo Stoner. Nel 2012 ha smesso di correre ed è arrivato Márquez, da quel momento ho preso il suo numero. Ma se voglio andare avanti sarà un numero che non mi aiuterà, probabilmente dovrò cambiarlo l’anno prossimo o quello dopo. Márquez poi non sta simpatico a tutti… Ed io sono Guido Pini, non Marc Márquez: devo scegliere un numero mio, che mi piace e che mi rappresenta.

Hai già qualche idea?

Ci penserò meglio più avanti. Avevo pensato per esempio al 39, ma non mi va il 93 rovesciato. Mi sta piacendo il 19, lo vedo come un numero aggressivo: l’1 è un bel numero, poi il 9 mi piace perché c’è nel 93. Sicuramente sarà una delle opzioni. Si può fare anche il 98, l’8 diviso a metà sarebbe il 3 del 93… Vedremo.

Obiettivi stagionali?

Il campionato è l’obiettivo primario, vincere il titolo non sarebbe affatto male. Certo lo vorrebbero vincere tutti, ma noi siamo secondi in campionato, i più vicini al primo, quindi quelli che possono farcela. Non vedo l’ora di affrontare gli ultimi round, ma comunque vada è stato un buon campionato e festeggeremo con la squadra. Certo, se riuscissimo a vincere festeggeremmo in maniera migliore!

Chi sono i più ‘pericolosi’ per il campionato?

Io, Joel Esteban e Dodò [Boggio] siamo quelli messi meglio, poi dietro c’è un po’ di distacco. Noi siamo quelli che possono vincere, ma non si sa mai: qualcuno più indietro riesce a risalire… Per ora siamo noi tre, vedremo dopo Aragón e capiremo chi è in lizza per la vittoria.

Il grande sogno è chiaramente il Mondiale.

È l’obiettivo di sempre, il sogno che ho da bambino. Darò sempre il massimo per arrivarci!

Che favola Marco Simoncelli! “58” racconto illustrato in vendita anche su Amazon Libri

Foto: Instagram

Lascia un commento