11 Gennaio 2018

Fenomeno National Trophy: ecco cos’è

Ci correranno le Ducati V4 con Goi e Conforti, poi Corti, Salvadori, Vizziello, Sanna e altri big: la nostra guida completa

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita esponenziale del National Trophy, che dal 2013 affianca il CIV. Questo campionato, organizzato e promosso dal Moto Club Spoleto, sta riscuotendo sempre più consensi tra piloti, team e case e a confermarlo c’è anche il crescente numero di iscritti alle due classi principali del campionato (1000 e 600). Ma cos’è davvero il National Trophy? E come funziona?

STORIA – Nel 2007 il Moto Club Spoleto ha dato vita al National Trophy Marco Papa, che ha poi assunto la denominazione “National Trophy” nel 2012. Se all’inizio le classi 1000 e 600 erano divise al loro interno in Open e Stock, a partire dal 2014 questa divisione è stata eliminata e attualmente il campionato è aperto solo a moto in configurazione Open, con la novità introdotta nel 2016 della classe Moto2, affiancata alla 600. Dal 2013 il National Trophy affianca il CIV e questo gli permette di avere anche visibilità in TV.

REGOLAMENTO TECNICO – Le classi 1000 e 600 sono aperte alle moto che rispettano il Regolamento Tecnico Open con una parziale deroga riguardante la 1000, dove sono ammessi mezzi di cilindrata superiore a 850cc con un limite massimo di 1200cc, alzato a 1300cc per le bicilindriche. Alla classe Moto2 sono invece ammesse moto con propulsore quadricilindrico di cilindrata massima 600cc. Il National Trophy è aperto a tutti i fornitori di gomme e le uniche limitazioni di utilizzo riguardano le qualifiche, dove potranno essere usati fino a tre pneumatici.

CALENDARIO – Come scritto sopra, dal 2013 il National Trophy affianca il CIV e pertanto il calendario 2018 sarà lo stesso del Campionato Italiano Velocità:

7-8 aprile, Misano World Circuit Marco Simoncelli

5-6 maggio, Autodromo Internazionale del Mugello

23-24 giugno, Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola

28-29 luglio, Misano World Circuit Marco Simoncelli

22-23 settembre, Autodromo Internazionale del Mugello

6-7  ottobre, Autodromo Vallelunga Piero Taruffi

FORMAT – Il weekend del National Trophy inizia il venerdì con due sessioni di prove libere della durata di 25 minuti ciascuna e prosegue poi il sabato con due turni di qualifica da 20 minuti. Diversamente dal CIV il format del National Trophy prevede per ciascuna classe una sola gara in programma domenica mattina, col round finale a Vallelunga a rappresentare la sola eccezione (lì si correrà anche il sabato). Sia per la 1000, sia per la 600/Moto2 la durata delle gare va dagli 8 ai 12 giri.

PUNTEGGIO – Il sistema di punteggio utilizzato nel National Trophy è lo stesso usato nei principali campionati di motociclismo (vanno a punti i primi 15 classificati) e ciascuna classe prevede al suo interno le classifiche speciali Amatori, Under 23 e Over 35. Esiste inoltre la Extreme Pole, classifica basata sui risultati delle qualifiche che attribuisce 50 punti al poleman, 40 al secondo classificato, 35 al terzo, 30 al quarto e 25 al quinto.

PILOTI – Grazie anche ai costi contenuti e alla stessa visibilità garantita al CIV, il National Trophy sta attraendo sempre più piloti e squadre e nel 2017 il numero di iscritti alle gare delle classi 1000 e 600/Moto2 era in entrambe compreso tra le 30 e le 40 unità, con un livello di piloti al via sempre più alto. In attesa della entry list 2018 della classe 600/Moto2, quella (provvisoria) della classe 1000 è stata già pubblicata e tra gli iscritti figurano numerosi piloti già noti come Gianluca Vizziello, il pilota dell’Europeo Superstock 1000 Luca Salvadori (nel 2017 secondo alle spalle di Remo Castellarin), l’ex-STK1000 Fabio Massei, un ex-Mondiale Superbike e Motomondiale del calibro di Claudio Corti e altri nomi familiari come Michele Magnoni, Simone Sanna, Luca Pini, Luca Pedersoli e Norino Brignola. Inoltre, costituisce un grande motivo di interesse la partecipazione del Barni Racing Team, che svilupperà in gara la nuova Ducati Panigale V4 (destinata a debuttare nel Mondiale Superbike nel 2019) con gli esperti Ivan Goi e Luca Conforti.

Foto: Giorgio Panacci

Lascia un commento