29 Luglio 2012

8h Suzuka: trionfo F.C.C. TSR Honda con Rea e Akiyoshi, a fuoco HARC-PRO, KO Yoshimura

Colpi di scena a ripetizione

Un colpo di scena dopo l’altro, ma al culmine di una rocambolesca 35esima edizione della 8 ore di Suzuka è stato l’equipaggio favorito della vigilia a conquistare la vittoria. Il team F.C.C. TSR Honda, detentore del trofeo e precedentemente già in trionfo nell’edizione 2006, sale sul gradino più alto del podio con la Honda CBR 1000RR Fireblade 2012 #11 affidata al bi-Campione All Japan Superbike in carica Kousuke Akiyoshi e al protagonista del Mondiale Superbike Jonathan Rea, gli unici a non commetter sbavature e capitalizzare gli errori degli avversari. Nella saga delle disavventure, la prima eccellente esclusione si è registrata dopo soli 40 minuti di gara con il leader e straordinario poleman Katsuyuki Nakasuga (Yamaha YART) a terra all’altezza della 130R, compromettendo di fatto una potenziale vittoria che per la casa dei Tre Diapason manca dal 1996 a questa parte. Al giro di boa della corsa è stata invece Yoshimura Suzuki ad iniziare il proprio calvario, con problemi tecnici che hanno obbligato lo squadre #12 composto (tra gli altri) anche da Leon Camier, ad una prolungata sosta ai box e, nel corso dell’ultim’ora, al ritiro. Con Yamaha e Suzuki KO, il “Derby” tra i team Honda supportati dalla HRC si è risolto esattamente a 2 ore e 54 minuti dall’esposizione della bandiera a scacchi: Ryuichi Kiyonari, quattro volte vincitore della 8 ore, nel tentativo di recuperare gli oltre 15″ di svantaggio da F.C.C. TSR Honda sbaglia-e-paga all’altezza della curva “Degner” con una rovinosa caduta che ha provocato un principio d’incendio per la propria Fireblade schierata da HARC-PRO Honda, a lungo al comando nelle prime fasi di gara. Con la Honda #634 letteralmente a fuoco provocando l’ingresso della Safety Car, F.C.C. TSR Honda si è di fatto ritrovata senza alcuni avversari con i più suoi diretti inseguitori direttamente dal Vecchio Continente e dal Mondiale Endurance FIM (Suzuki S.E.R.T. e BMW Motorrad France, KO nel finale per problemi tecnici) staccati di oltre 3 giri, vantaggio sufficiente per celebrare la terza vittoria alla gara-che-vale-una-stagione nella Terra del Sol Levante, la seconda consecutiva come non succedeva dal biennio 2004-2005 con il team ufficiale Honda HRC. Vittoria prestigiosa per F.C.C. TSR Honda, Rea e Akiyoshi Con i favori del pronostico teoricamente non dovrebbe sorprendere questa vittoria di F.C.C. TSR Honda, ma a dispetto delle premesse iniziali l’equipaggio numero 11 si è dovuto “sudare” questa affermazione. L’assenza di Jonathan Rea dai “Pre-Test” di inizio luglio (in quanto in “luna di miele” da neo-sposino) ed un Kousuke Akiyoshi al rientro in gara dopo la frattura al femore rimediata nella prova inaugurale dell’All Japan Superbike dell’aprile scorso a Motegi hanno imposto ad HRC e Technical Sports Racing di convocare all’ultim’ora il leggendario Tadayuki Okada. L’apporto del buon Tady, “in panchina” al via della contesa, è tornato utile nella definizione della migliore strategia di gara: lasciar “sfogare” gli avversari nelle prime due ore, viaggiare con una buona costanza di rendimento sull’incredibile passo del 2’08” nella fase decisiva della corsa. Questo, sommato all’uscita di scena dei rivali, ha consentito a F.C.C. TSR di festeggiare la terza vittoria dopo le precedenti affermazioni del 2006 (battendo il Team HRC con Shinichi Itoh e Takeshi Tsujimura) e 2011 (con gli stessi Akiyoshi e Itoh più Ryuichi Kiyonari), regalando alla casa madre la 25esima affermazione in 35 edizioni della 8 ore, la sesta per la CBR, la terza di fila per la Honda e seconda consecutiva per TSR, non soltanto un team, ma tra i preparatori più rinomati e prestigiosi della Terra del Sol Levante. A suggellare il successo di squadra è stata una vittoria anche dei due piloti, con il bi-campione All Japan Superbike in carica e tester HRC MotoGP Kousuke Akiyoshi al terzo centro personale (2007 con Yoshimura Suzuki, lo scorso anno sempre con F.C.C. TSR) al rientro dopo il brusco stop per infortunio, il primo invece per Jonathan Rea e per un pilota britannico in 35 edizioni. Fortemente voluto da HRC, “in prestito” da Honda Motor Europe dopo le precedenti esperienze del 2008 e 2010, “Johnny” è stato semplicemente straordinario nel gestire la situazione e non commetter alcuna sbavatura, guadagnandosi la stima del colosso di Tokyo in prospettiva sebbene non sia poi così convinto di restare con Honda nel Mondiale Superbike 2013… Yamaha YART e HARC-PRO Honda KO, calvario Yoshimura Al successo di F.C.C. TSR Honda si contrappone l’eccellente esclusione di tre equipaggi seriamente candidati alla vittoria finale. Dopo l’eccezionale “Superpole” di ieri (la prima per Yamaha da 12 anni a questa parte), il due volte campione JSB1000 Katsuyuki Nakasuga ha compromesso un risultato storico per YART (Yamaha Austria Racing Team, oggi “Monster Energy Yamaha YART”) con una caduta da leader dopo soli 42 minuti di gara all’altezza della veloce piega sinistrorsa della 130R. “Spinta”, grazie all’aiuto di tre valorosi commissari, la R1 #7 in corsia box passando dalla prima alla 54esima posizione, per YART la gara era ormai compromessa tanto da dover salutare la compagnia poco più tardi nonostante la completa riparazione della moto comprensiva della sostituzione in corsa del radiatore. Un peccato per il buon “Kats”, prossimamente impegnato in MotoGP da wild card a Motegi con una terza M1 ufficiale, così come per i suoi compagni di avventura Tommy Hill (campione British Superbike in carica all’esordio a Suzuka) e a Noriyuki Haga, di ritorno alla 8 ore dove mancava dal 2006, addirittura iscritto “ufficiosamente” con nazionalità italiana (con il tricolore ben presente su casco e nel cartellone sovrastante il box YART). La Yamaha non sfata così il “tabù 8 ore” (l’ultimo hurrà nel 1996 con Colin Edwards e proprio “Nitronori”), niente da fare per Yoshimura Suzuki. Alla ricerca del quinto successo dopo le affermazioni del 1978, 1980, 2007 e 2009, la GSX-R #12 è stata costretta alla resa verso metà gara per persistenti problemi tecnici che hanno compromesso l’ottima prova disputata da Josh Waters (leader nei primi 3 giri restando a ridosso della Honda di testa nei propri stint), Nobuatsu Aoki e di Leon Camier, “in prestito” da Crescent Racing, al ritorno a Suzuka dove ha già corso nel recente passato con Moriwaki Honda. Cocente delusione anche per HARC-PRO Honda, ad un soffio dalla pole, in piena bagarre con F.C.C. TSR Honda prima della caduta nel corso della 5° ora da parte del quattro volte vincitore (e recordman del BSB) Ryuichi Kiyonari alla “Degner”. Obbligato a recuperare uno svantaggio di 18″ dal fuggitivo Rea dopo aver rilevato ai box la CBR #634 da Hiroshi Aoyama (in evidenza nel 2° stint con un doppio-sorpasso ai danni di Akiyoshi), “King Kiyo” ha spinto troppo incappando in un imperdonabile errore che ha pregiudicato una potenziale seconda affermazione HARC-PRO alla 8 ore dopo il trionfo conseguito, sempre insieme a Takumi Takahashi, nel 2010. Spinta, con una lieve ustione al volto dovuta al principio d’incendio della propria moto, la Fireblade ai box dopo 2 kilometri di percorso, per Kiyonari ed il secondo team di riferimento HRC non c’è stato nulla da fare per un amaro epilogo di una 8 ore vissuta a tratti da grandi protagonisti. Sorprese sul podio Con HARC-PRO, Yoshimura e YART fuori dai giochi, a sorpresa ha concluso come “runner-up” il TOHO Racing with Moriwaki, formazione del pilota/team manager Tatsuya Yamaguchi (pluri-campione All Japan tra ST600 e J-GP2) che si è potuta avvalere del supporto tecnico di Moriwaki Engineering e di due piloti d’eccezione come Yusuke Teshima (vincitore della Supersport giapponese nel 2010, storico tester TSR) e dell’ex MotoGP, oggi con Forward Racing nel mondiale Moto2, Yuki Takahashi. Una gara “di regolarità” premiata con il secondo posto finale davanti alla vera sorpresa dell’edizione 2012: Yamaha GMT94, iridati EWC nel 2004, team europeo sul podio alla 8 ore di Suzuka con la R1 gommata Michelin #94 preparata dallo staff di Christophe Guyot ed affidata ai soli Kenny Foray e David Checa (suo fratello Carlos, lo ricordiamo, vinse con HRC nel 2008) complice il forfait per infortunio di Matthieu Lagrive. Un risultato prestigioso per Yamaha France GMT94 lasciandosi alle spalle due team “di casa” come Suzuki MotoMap SUPPLY (Yoshihiro Konno/Takuya Tsuda) e Honda Suzuka Racing Team (Kazuki Tokudome, Kohji Kitaguchi e Takashi Yasuda) nonostante una sosta ai box dopo soli 20 minuti per un problema alla ruota posteriore, sventura analoga occorsa a Sakurai Honda, in trionfo nel 2003 (primo team “privato” a tutti gli effetti in trionfo negli anni Duemila), 6° sul traguardo nonostante una caduta di Wayne Maxwell verso metà gara. Difficoltà per i team europei Oltre a GMT94, poteva esser un’edizione da ricordare anche per due contendenti al titolo Mondiale Endurance: Suzuki S.E.R.T. (Yukio Kagayama, Vincent Philippe, Anthony Delhalle) e BMW Motorrad France (Sebastien Gimbert, Erwan Nigon, Damian Cudlin), ad 1 ora dal termine rispettivamente in 2° e 3° posizione. La compagine 13 volte Campione del Mondo ha compromesso un potenziale secondo posto per una caduta a 1h20′ dalla conclusione ad opera del penta-iridato EWC Vincent Philippe, mentre il team di riferimento BMW ha perso progressivamente terreno nel finale per un problema tecnico passando dal 2° al 9° posto finale. In campionato resta così al comando S.E.R.T. con 59 punti davanti con GMT94 3° e BMW Motorrad France 4°, sale invece in seconda posizione Honda TT Legends a soli 5 lunghezze dalla vetta grazie al duo “aussie” composto da Jason O’Halloran e Cameron Donald più il leggendario 19 volte vincitore al TT John McGuinness, 10° sul traguardo davanti a Bolliger Team Switzerland (Kawasaki #8 per Roman Stamm, Jerome Tangre e Horst Saiger), mentre sempre a proposito dei team EWC il Team Flemmbo Dijamant Serbia con la Kawasaki #46 affidata anche al nostro Andrea Bosio è stato costretto al ritiro. Da segnalare infine l’ottimo esordio in una gara di simile portata della Ducati 1199 Panigale del Team Sugai Racing Japan, 12esima assoluta con lo stesso Yoshiyuki Sugai alla guida, dal 2009 “bandiera” Ducati nell’All Japan Superbike tanto da riuscire in diversi round ad avvicinare la top-5 con una 1098R. Coca-Cola Zero Suzuka 8 hours 2012 Classifica Finale 01- F.C.C. TSR Honda – Honda CBR 1000RR – Rea/Akiyoshi/Okada – 215 giri in 8h01’35.450 02- TOHO Racing with Moriwaki – Honda CBR 1000RR – Yamaguchi/Takahashi/Teshima – a 4 giri 03- Yamaha France GMT94 Michelin Yamalube – Yamaha YZF R1 – Checa/Foray – a 4 giri 04- MotoMap SUPPLY – Suzuki GSX-R 1000 – Konno/Tsuda/Tamitsuji – a 5 giri 05- Honda Suzuka Racing Team – Honda CBR 1000RR – Tokudome/Yasuda/Kitaguchi – a 5 giri 06- Honda DREAM RT Sakurai Honda – Honda CBR 1000RR – Stauffer/Maxwell – a 6 giri 07- Teleru & EMOBILE Kohara RT – Honda CBR 1000RR – Tsujimura/Noda/Watanabe – a 6 giri 08- Team Motorrad 39 – BMW S1000RR – Teramoto/Sakai/Yagi – a 7 giri 09- BMW Motorrad France Team Thevent – BMW S1000RR – Gimbert/Cudlin/Nigon – a 7 giri 10- Honda TT Legends – Honda CBR 1000RR – Donald/McGuinness/O’Halloran – a 8 giri 11- Bolliger Team Switzerland – Kawasaki ZX-10R – Saiger/Stamm/Tangre – a 9 giri 12- Team Sugai Racing Japan – Ducati 1199 Panigale – Sugai/Takeishi – a 9 giri 13- RS-Itoh & Asia – Kawasaki ZX-10R – Higashimura/Iwazaki/Watanabe – a 9 giri 14- Honda Ryokuyoukai Kunamoto Racing – Honda CBR 1000RR – Yoshida/Kitaori/Iida – a 11 giri 15- Suzuki Endurance Racing Team – Suzuki GSX-R 1000 – Philippe/Delhalle/Kagayama – a 11 giri 16- Team Ebata – Honda CBR 1000RR – Igarashi/Sato/Hurukawa – a 12 giri 17- Dogfish O-TEC Suzuka & Pleasing – Honda CBR 1000RR – Ouchida/Saiki – a 12 giri 18- Team Tras BMW – BMW S1000RR – Takada/Matsushita/Toda – a 12 giri 19- Iwata Racing Family – Yamaha YZF R1 – Kitajima/Nishimura/Okumura – a 13 giri 20- Team DDD NOI:Z & Clever Wolf – Yamaha YZF R1 – Nakai/Usami/Minamikawa – a 14 giri 21- Honda EG Racing – Honda CBR 1000RR – Kuribayashi/Honda – a 14 giri 22- FOC Claymore – Suzuki GSX-R 1000 – Yoshii/Nakamura/Shiobara – a 14 giri 23- Honda DREAM RT Wakayama – Honda CBR 1000RR – Nishinaka/Gonzui/Miki – a 15 giri 24- Team R2CL – Suzuki GSX-R 1000 – Tangre/Baratin/Chausse – a 16 giri 25- Honda Team Asia – Honda CBR 1000RR – Kameya/Kamaruzaman/Tamada – a 19 giri 26- Team Motokids Nergal 51 – Yamaha YZF R1 – Kojima/Narumori/Higuchi – a 21 giri 27- La Bellezza Speed – Ducati 1098R – Takasugi/Kawahara/Itami – a 21 giri 28- Banner Racing – Ducati 1098R – Kaneda/Dan/Asahina – a 21 giri 29- Winner Z-Tech – Suzuki GSX-R 1000 – Namekata/Kunimatsu – a 23 giri 30- RS Garage Harada Himeji – Kawasaki ZX-10R – Harada/Inoue – a 23 giri 31- Confia H.M.F. Lunasol – Aprilia RSV4 – Takamiya/Kawabata/Hasegawa – a 24 giri 32- Honda QCT Meiwa Racing – Honda CBR 1000RR – Ando/Nishiyama – a 24 giri 33- Team Motokids Nergal 52 – Yamaha YZF R1 – Tonari/Yoshimichi/Nakao – a 30 giri 34- Team Etching Factory – Yamaha YZF R1 – Takemi/Fukami/Bito – a 32 giri 35- BullDocker Tagos Halumoto – Aprilia RSV4 – Mogi/Okajima/Tajima – a 33 giri 36- Honda Hamamatsu Escargot – Honda CBR 1000RR – Kuboyama/Nakatsuhara/Noyori – a 33 giri 37- Confia H.M.F. Verity – Suzuki GSX-R 1000 – Suma/Takeda/Takahashi – a 38 giri 38- DOG House with Higuchi – Suzuki GSX-R 1000 – Iwatani/Kiguchi – a 41 giri 39- Honda Kouyoukai DREAM – Honda CBR 1000RR – Nakamura/Ebinuma/Kurayama – a 41 giri 40- Yamashina Kawasaki & Ralliart – Kawasaki ZX-10R – Mizusawa/Yamasaki/Fukuyama – a 42 giri 41- MuSASHi RT HARC-PRO Honda – Honda CBR 1000RR – Kiyonari/Aoyama/Takahashi – a 50 giri 42- ASO Riders Base & Kumanon – Yamaha YZF R1 – Hori/Shutou/Fukushima – a 52 giri Alessio Piana (Twitter: @AlessioPiana130)

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