22 Settembre 2022

Danilo Petrucci ed il titolo MotoAmerica: comunque vada sarà un successo

Titolo o non titolo, Danilo Petrucci quest'anno nel MotoAmerica ha scritto una pagina di storia del motociclismo italiano. Ecco perché.

Danilo Petrucci ed il titolo MotoAmerica: comunque vada sarà un successo

L’inconsapevolezza nell’informazione motociclistica non è una scusante, bensì una colpa. Partire prevenuti in una valutazione, senza esser suffragata da elementi oggettivi e da una conoscenza approfondita della materia, tende a generare una visione parziale e prettamente soggettiva dei fatti. Le realtà, moto, piloti, campionati e relative stori, vanno conosciute. Studiate e analizzate, prima di offrire la propria tesi di pensiero. Se vogliamo, il 2022 di Danilo Petrucci nel MotoAmerica Superbike è la perfetta rappresentazione di questo discorso. Pregiudizi personali tendono ad inficiare nel giudizio di una stagione, comunque vada, da incorniciare.

DANILO PETRUCCI PER IL TITOLO

Questo weekend al Barber Motorsports Park di Birmingham (Alabama) andrà in scena un conclusivo appuntamento stagionale del MotoAmerica Superbike con Danilo Petrucci a caccia del titolo. Grazie alla strepitosa vittoria di Gara 2 in New Jersey, il Ducatista si è portato a sole 4 lunghezze dal capo-classifica nonché Campione in carica Jake Gagne, con ancora 50 punti in palio nelle due gare. Sulla carta, tutto gioca a sfavore del ternano. L’esperienza del rivale (e, soprattutto, della sua squadra Attack Yamaha…), la banca-dati storica in suo possesso, saranno un dazio da pagare per il #9. Il quale ha vissuto un 2022 per gran parte all’inseguimento, mettendo spesso e volentieri una pezza ad una situazione, sulla carta ed al responso del cronometro, deficitaria in termini di performance. Solo uno come Petrucci ha potuto tenere i giochi aperti fino all’ultimo: già questo un fatto senza precedenti nella storia recente del MotoAmerica.

PETRUX NELLA STORIA

Non solo. Con questa stagione, l’eroe della Dakar 2022 ha riscritto tutti i primati italiani nella Superbike d’oltreoceano. Prima del suo arrivo, le vittorie italiane si contavano sulle dita di una mano. Quest’anno di gare ne ha vinte 5 contro le 11 del rivale Jake Gagne, salvando il salvabile quando le R1 erano (oggettivamente) inavvicinabili. Non soltanto Danilo sarebbe il primo motociclista italiano a laurearsi Campione AMA/MotoAmerica Superbike, ma riporterebbe a Ducati un titolo che manca da quasi 30 anni. Ventotto, nello specifico: dall’hurrà di Troy Corser nel 1994 con il team di Eraldo Ferracci.

UNA STAGIONE ALL’INSEGUIMENTO

L’avventura oltreoceano di Danilo Petrucci era iniziata in maniera sfolgorante con tre vittorie di fila nelle prime tre gare tra Austin e Road Atlanta, dovendo poi subire in corso d’opera il ritorno di Jake Gagne. Il ternano, doveroso ricordarlo pur sempre un pilota di-e-da-MotoGP, ce l’ha sempre messa tutta. I risultati, sono fuori discussione, meritevoli di un’analisi accurata. Un secondo posto, considerata la situazione attuale, non può ritenersi una sconfitta. Per il valore del trinomio Gagne-Attack-Yamaha (sincerato in questo articolo), per lo scotto che “Petrux” paga nei confronti della concorrenza. Pregressi riferimenti su molte piste inesistenti, confrontandosi con degli avversari che hanno già tutto pronto ancor prima di mettere le ruote in pista. Di fatto, spesso e malvolentieri, ha corso al buio. Su piste dove non ha mai corso, dove il team Warhorse HSBK Racing Ducati NYC vanta ben pochi riferimenti (solo parziali del 2021), oltretutto con una V4 R da adattare agli pneumatici Dunlop come si può. Diversi fine settimana sono stati piuttosto eloquenti in tal senso. Il tutto mentre il trinomio Gagne-Attack-Yamaha può contare su una R1 non soltanto “pronto-pista”, ma… pronto-vittoria!

L’IMPRESA DI DANILO PETRUCCI

Per queste ragioni, combinate all’andamento della stagione, la valutazione “Uno come Danilo Petrucci non può non vincere nel MotoAmerica“, non regge. Frutto di una mancata conoscenza della situazione, avversari, competitività, problematiche, criticità. La realtà dei fatti ci porta ad un giudizio positivo su quanto profuso quest’anno da Petrucci oltreoceano. Come già raccontato dopo la strepitosa doppietta di Austin su questo articolo, di una vera e propria impresa, con tutte le motivazioni espresse nel dettaglio. Titolo o non titolo, Danilo Petrucci quest’anno ha scritto la storia. Da eroe dei due mondi, da “solo contro tutti” per vincere un campionato da sfavorito. Con buona pace di chi riteneva dovesse vincere con la pipa in bocca…

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