11 Maggio 2012

Trofeo Italiano Amatori: storie e personaggi dopo il 1° round a Misano

Fin dalla prima prova, disputata a Misano, il Trofeo Italiano Amatori 2012 ha messo in evidenza la validità della sua formula che, raggruppando i partecipanti in base alle proprie capacità, consente anche ai neofiti più talentuosi di raccogliere grandi soddisfazioni. E come non è infrequente in questo trofeo, nella categoria Base entrambe le vittorie sono […]

Fin dalla prima prova, disputata a Misano, il Trofeo Italiano Amatori 2012 ha messo in evidenza la validità della sua formula che, raggruppando i partecipanti in base alle proprie capacità, consente anche ai neofiti più talentuosi di raccogliere grandi soddisfazioni. E come non è infrequente in questo trofeo, nella categoria Base entrambe le vittorie sono andate a due debuttanti assoluti, il veneto Nicolò Polles nella 600 (gara per di più interrotta con la bandiera rossa e poi ripresa dall’inizio) e il siciliano (trapiantato in Brianza) Andrea Baudo nella 1000. Nicolò Polles, 23 anni, di Montebelluna (Treviso), studente universitario all’ultimo anno di Economia, ha coltivato la passione per i motori fin da bambino seguendo anche il padre che tuttora corre con i kart. Poi, dopo un positivo test a Franciacorta con un auto della categoria Prototipi, è arrivato il colpo di fulmine. Due anni fa ha acquistato la moto da strada, nella stagione successiva è passato alle prove libere in pista e poi, convinto dagli amici Manuele Zambelli, pilota della categoria Pro, e Yuri Dal Moro, avversario di Dovizioso nell’Aprilia Challenge (con i quali ha fondato il team Motorsport), ha deciso di debuttare nel trofeo, con la Yamaha R6. La sua progressione a Misano è stata impressionante, dall’1’54” dei test all’ 1’48” in gara, tutto in 3 settimane. Favorito anche dai problemi tecnici che hanno afflitto il poleman Berniga, Polles ha dominato la gara, conducendola in solitario e solo un evidente calo fisico nella seconda metà lo ha convinto a spingere di meno. “Sapevo di essere competitivo“, dichiara Nicolò, “ma non avrei mai creduto di poter vincere e soprattutto di riuscire a mantenere la calma anche dopo la bandiera rossa e la nuova partenza. Andrea Baudo che uno che le emozioni forti le prova giornalmente per il suo lavoro di istruttore di volo sugli elicotteri Agusta. Ma il trentaseienne pilota, nato in Sicilia e trasferito da poco più di 3 anni a Bellusco, in Brianza, dopo aver indossato la divisa della Marina Militare, non riesce a trattenere l’euforia quando rievoca la gara di Misano. “Sono ancora incredulo“, dice il pilota della Suzuki, “è stata una prova difficilissima, allucinante: ero secondo in griglia, a 32 millesimi dalla pole, ho battagliato con Caria (friulano, di nome Nazzareno, altro esordiente, n.d.r.) poi sono cadute poche gocce di pioggia, ho rallentato un po’, sono sceso al quarto posto, poi ho ripreso e ho vinto, guadagnando 7/8 decimi al giro“. Andrea è entusiasta dell’ambiente del Trofeo Amatori: “Ho trovato tante persone disponibili e pronte ad aiutarmi: insieme al mio compagno d’avventura Paolo Petrosso abbiamo stretto tante amicizie “concrete” – una per tutte, quella con i ragazzi del Moto Club Depistaggio –che hanno reso possibile questo felicissimo debutto. Non avevo mai corso prima, chi mi conosceva da ragazzo sa che ho “consumato” la mia prima moto, una Cagiva Mito 125, facendo su e giù lungo i tornanti dell’Etna. Ho provato per la prima volta in pista il 19 marzo con Braghi e turno dopo turno ho continuato a migliorare le mie prestazioni. La mia è una moto del 2007 che usavo per gli spostamenti di lavoro e che ho preparato per la pista“. Per completare il quadro va detto che l’intero podio della 1000 Base, con il piemontese Mario Bobbiesi e il già citato Caria ha registrato la presenza di soli debuttanti e che anche nelle altre categorie non sono mancati piloti alle prime armi come il vincitore della 1000 Avanzata, Ettore Carminati, ventottenne carrozziere bergamasco, alla seconda gara della vita. Nella fase pre-campionato aveva dichiarato che il suo obiettivo era vincere. E Mario Saporito, trentunenne magazziniere di Labico, sui Castelli Romani, ha mantenuto la parola imponendosi nel primo round dei Trofeo Italiano Amatori, classe 600 Avanzata. Ma a Misano Mario ed il suo team, il Soc Racing, fondato con il fraterno amico Adriano Di Cinti e frutto di autentica passione, si sono guadagnati l’ammirazione dell’intero ambiente non solo per il bel successo ma anche per un gesto di grande sportività. La squadra laziale ha infatti offerto la trasferta al perugino Paride Sereni, 26 anni, vice-campione 2010 della 600 Pro, costretto a diradare l’attività sportiva a causa della mancanza di sponsor. L’amicizia tra Saporito e Sereni è nata proprio nel paddock e, di fronte alle difficoltà del collega, che è anche prossimo alle nozze e dunque osserva un regime economico particolarmente attento, Mario non ha esitato ad offrirgli questa opportunità. A sua volta Sereni ha sfruttato al meglio la wild card, classificandosi 3° nella 600 Pro. Il velocissimo pilota umbro, dopo la non positiva esperienza del 2011 nella Premier Cup, penalizzata anche da un infortunio in allenamento (frattura di un piede), potrebbe ora rientrare nel giro, staccando almeno un’altra wild card. Il 25 giugno 2011 Francesco Uglia, pugliese, non ancora diciannovenne, perdeva la vita in un incidente stradale verificatosi a pochi metri da casa. Nella stagione precedente Francesco aveva disputato il Trofeo Italiano Amatori, andando quasi sempre a punti nella classe 600 Pro; poi aveva sospeso l’attività agonistica, per preparare al meglio gli esami di maturità in vista dell’università che avrebbe voluto frequentare a Torino, al Politecnico. Lo schianto contro un auto, facendo il giro dell’isolato, ha cancellato tutti i suoi sogni ed i suoi progetti. Lo staff del Trofeo Amatori, profondamente colpito dal tragico evento, ha partecipato al dolore straziante della famiglia, raccogliendo l’appello del papà di Francesco. Raffaele – questo il suo nome – ha infatti riferito a Daniele Alessandrini che il figlio era un tifoso talmente sfegatato di Valentino Rossi da essere quasi identificato dalla gente di Maglie – il paese del salentino in cui viveva – con il grande campione delle due ruote e che un suo desiderio sarebbe stato quello di avere una t-shirt autografata da Rossi. Alessandrini si è dunque messo in contatto con la Ducati Corse, esponendo il caso; a sua volta l’azienda ha compreso l’eccezionalità del caso e ha messo a disposizione la maglietta autografata che Alessandrini ha consegnato direttamente alla famiglia Uglia. Ufficio Stampa Trofeo Italiano Amatori

Lascia un commento