25 Luglio 2022

CIV Superbike: Il Presidente FMI Giovanni Copioli “Il regolamento non cambierà”

Perchè la Superbike langue con appena 15 partenti mentre il National Trophy cresce di livello? Lo abbiamo chiesto al presidente della Federazione Motociclistica Italiana

Superbike; Giovanni Copioli

Dopo una lunga pausa il CIV torna in pista il prossimo fine settimana a Misano, con l’evento in notturna che vorrebbe richiamare il fascino dei grandi eventi tricolore di fine anni ’80. Gare a cui prendevano parte diversi piloti del Mondiale Superbike, che era ai primordi, andava in diretta sulla Rai e portava 20-30 mila spettatori sugli spalti del circuito, dopo una bella giornata di mare. Altri tempi. Il CIV di adesso sta andando a due velocità. Le classi riservate ai giovani riscuotono un grande successo, la top class invece langue.

Ragazzini a tutto gas

Nella Supersport 300 ci sono mediamente oltre 40 piloti in griglia. Funziona anche la Supersport 600 che tra Next Generation e SS CIV conta circa 30 partecipanti. Nettamente in crescita il numero degli iscritti in Moto3 mentre la Superbike langue. Rispetto al 2021 il numero dei partecipanti forse è lievemente aumentato ma 15 partenti sono comunque pochi per quella che dovrebbe essere la classe regina. Il National Trophy 1000 invece ha 35 partecipanti e un livello medio generale superiore al CIV Superbike. Basta scorrere la classifica generale: tra i primi 10 solo Gabriele Giannini non ha un passato in ambito internazionale. Tutti gli altri, da Gamarino a Russo, da La Marra a Lanzi, da Salvadori a Schacht, hanno un curriculum sportivo di rilievo.

Ne abbiamo parlato in esclusiva con il Presidente della Federazione Motociclistica Italiana Giovanni Copioli a pochi giorni dal quarto round del Campionato Italiano Velocità.

Presidente Copioli, qual è il suo bilancio del CIV 2022?

“Il bilancio fino a questo momento è molto positivo. Questa settimana avremo a Misano in notturna l’anno scorso aveva avuto un interesse incredibile la ripetiamo. Non è solo un evento sportivo ma anche istituzionale importante.

Quest’anno abbiamo visto che la partecipazione è un po’ aumentata in tutte le classi e soprattutto la competitività a garanzia di quello che sono gli impegni delle famiglie dei piloti. I progressi principali ci sono stati nelle classi Moto3 e Pre Moto3 con l’introduzione del mono-motore che poteva essere per alcuni un salto nel buio invece ci ha dato ragione. In Moto3, con il motore 450, si sono abbassati drasticamente i costi ed aumentata la partecipazione, anche dall’estero. Con i costi più bassi si sono avvicinate di più le famiglie che sono un po’ in difficoltà. La garanzia del monomotore Yamaha ha garantito ottimi livelli di performance tanto che i tempi sono in linea, e talvolta anche migliori, rispetto al passato. Questa formula è sicuramente vincente. Il CIV ci sta dando tante soddisfazioni”.

La Superbike però è in difficoltà. Come se lo spiega?

“Probabilmente sì però dovevamo fare anche lì dei cambiamenti. Abbiamo messo l’anno scorso la mono centralina, quest’anno abbiamo cambiato le gomme. Come ente dovevamo fare una gara ed in questa c’è stato l’interesse di una Casa piuttosto che dell’altra. Ho sentito diversi piloti a suo tempo ed alcuni erano rimasti favorevolmente impressionati dalle prestazioni delle gomme”.

Gli iscritti alla Superbike però sono pochi.

“In passato eravamo arrivati veramente ad un livello con pochissima partecipazione. Ora i numeri non sono certo triplicati ma quanto meno la griglia è un po’ aumentata. C’è più interesse e soprattutto abbiamo visto piloti che prima non partecipavano. Abbiamo avuto Canepa e un’apparizione di Mattia Pasini che sembrava dovesse fare tutto il campionato anche se ha fatto un’altra scelta. Ora ci sarà il debutto in Superbike di Simone Corsi che è un grandissimo pilota.

Non è facile se si viene dalle classi superiori. Pirro è un riferimento ma non è il solo. Quando i piloti arrivano al CIV SBK si devono scontrare con piloti forti e non è facile ma questo dimostra che il livello è molto alto. Credo che l’interesse per il CIV ci sia, ovviamente dobbiamo migliorare”.

Come si spiega il grande successo del National?

“Il National ha una classe completamente diversa e le prestazioni sono totalmente differenti. Sarebbe bene che i piloti che sono lì tra i primi andassero a correre nella massima espressione nazionale che è la Superbike del CIV. Abbiamo cercato di farlo capire un paio d’anni fa. Se non lo fanno avranno i loro buoni motivi e non li discuto”.

Uno dei motivi è il regolamento, più libero come hanno detto vari team manager (intervista a Davide Grandi e a Gianluca Galesi Milella).

Il regolamento del CIV Superbike rimane questo o verrà modificato nel 2023?

“Lo abbiamo appena cambiato e cerchiamo di dare continuità. E’ giusto che i team che fanno degli investimenti li possano spalmare nel medio periodo e non certo in un solo anno. Dobbiamo garantire la stabilità quindi non sono previsti cambiamenti a breve termine”.

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