11 Ottobre 2011

BSB: Hill Vs Hopkins, lo “sconfitto” per il titolo John Hopkins

Ha perso il titolo, ma è il vincitore morale del 2011

Di questi tempi, dodici mesi or sono, John Hopkins era appena tornato in azione nell’American Superbike, sfiorando la vittoria in Gara 2 al Barber Motorsports Park con la GSX-R 1000 del team M4 Suzuki. Cullava il sogno di tornare in MotoGP o nel Mondiale Superbike, ma realisticamente era consapevole di doversi ritrovare come pilota e, se vogliamo, anche come persona. Anche per questo “Hopper”, da un triennio nel giro che conta, aveva deciso di correre nel British Superbike con il Crescent Racing, formazione composta da gente che conosce bene per i trascorsi con Suzuki in MotoGP (Paul Denning su tutti) e che riponeva massima fiducia in lui. Non è stata una scelta facile, a maggior ragione dopo un 2010 passato più in infermeria che in sella ad una moto. Un delicato intervento chirurgico al polso destro infortunato che lo ha fatto soffrire negli ultimi anni, ritrovandosi addirittura ad un certo punto a seguire le indicazioni di tre specialisti: appendere il casco al chiodo e dedicarsi ad altro. Hopkins, dopo qualche iniziale indecisione, ci ha ripensato ed oggi, insieme a Tommy Hill, ha regalato agli appassionati una delle più belle gare nella storia del motociclismo. Non ha vinto il titolo nel BSB nonostante cinque vittorie ritrovandosi, soprattutto nello “Showdown“, in un vero e proprio stato di grazia in termini prettamente sportivi. Superando (l’ennesimo) infortunio, gentile omaggio della comparsata da wild card in MotoGP a Brno, il californiano si è presentato nel finale di stagione vincendo tre delle prime quattro gare tra Donington (doppietta) e Silverstone (Gara 1). Per soli 6 millesimi e due miseri punticini è sfumato il primo titolo importante nella carriera di John Hopkins, in precedenza già campione AMA Formula Xtreme nel 2001, ma adesso è tornato ad esser un pilota a tutti gli effetti e tra i piloti più desiderati tra MotoGP (LCR Honda o Rizla Suzuki) e World Superbike (insieme sempre al Crescent Racing?). Ovviamente sono deluso per non aver conquistato il titolo, ma non sono poi troppo giù di corda“, spiega John Hopkins. “Per noi è stata una grande stagione, ho lottato per il titolo, vinto delle gare e sono tornato ad esser protagonista nel motociclismo. Per me questo era un anno decisivo: o tornavo ad esser un pilota vincente, o per me era davvero finita. Non smetterò mai di ringraziare tutti i ragazzi di Crescent Racing, perchè senza di loro difficile sarei riuscito a rilanciare la mia carriera“. Insomma, non ha vinto al titolo, ma ha già superato questa delusione: adesso, grazie a questa stagione straordinaria, è definitivamente tornato nel motociclismo che conta. Peccato soltanto di non rivederlo più nel British Superbike per il “rematch” con Tommy Hill…

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