22 Novembre 2010

IDM Superbike: intervista esclusiva a Stefan Nebel

Parla il pilota ufficiale KTM

E’ il pilota che conosce meglio di chiunque altro la KTM RC8, prendendo sin dal “Day One” allo sviluppo del modello. Dal 2007 collaudatore ufficiale KTM, Stefan Nebel quest’anno è riuscito a conquistare una vittoria nell’IDM Superbike consentendo, insieme a Martin Bauer, alla KTM di vincere il titolo costruttori. Al terzo anno del progetto “on track”, adesso per il pilota di Velbert il 2011 lo vedrà nuovamente in sella ad una RC8R nell’IDM anche se con il team INGHART: non cambieranno le ambizioni, come ha avuto modo di confidarci in un incontro allo stand KTM del Salone del Ciclo e Motociclo di Milano (EICMA). Descrivici la stagione 2010 da te disputata “La stagione 2010 era qualcosa che ci aspettavamo e abbiamo tentato di gestire, ma le corse sono fatte così e non sai mai ad inizio stagione in quale posizione ti troverai alla fine. Siamo riusciti ad ottenere il titolo costruttori, che era una delle cose più importanti per KTM. La mia vittoria ad Hockenheim e i sei podi conquistati ha dimostrato che siamo stati in grado di essere sempre nelle posizioni alte, anche io e Martin (Bauer) assieme. Questo ha reso evidente che gli altri costruttori hanno avuto ‘problemi’ ad affrontare KTM, e questo era uno degli obiettivi. Siamo nella direzione giusta e sicuramente potremo migliorarci nella prossima stagione.” Nella prossima stagione sarai comunque con KTM, ma nel team Inghart. Pensi che cambierà qualcosa con questo? “KTM vuole diventare sempre più grande e presente nel paddock, quindi cercano anche di trovare team ai quali affidare le moto. Io sono ancora sotto contratto ufficiale con la casa, ma al team è stato detto che avrebbero potuto avere me come pilota, e così facendo nella prossima stagione saranno tre i piloti KTM in pista. In questo modo si potrà eventualmente avverare il loro sogno di poter vedere un podio completamente ‘arancione’, e saremo in grado di dimostrare di poter ancora ‘fare il mazzo’ agli avversari.” Parlaci della moto, a quale punto è arrivata ora e se c’è qualcosa ancora da migliorare “Quando abbiamo iniziato nel 2007 a sviluppare la moto, abbiamo capito sin da subito che il telaio, i freni e il resto dei componenti funzionavano davvero bene, ovviamente serviva un miglioramento a livello di motore, in quanto KTM non aveva mai avuto esperienza con questo tipo di propulsori. Ora il motore è molto più fluido, inoltre la versione Twin-Spark è molto migliore rispetto alla precedente, specialmente ad un numero di giri basso. Tutti questi piccoli dettagli hanno reso la moto più facile da guidare, il che vuol dire migliori tempi per i piloti e più facilità di utilizzo per la gente comune. Questo era l’obiettivo principale di KTM, inoltre questi cambiamenti dello scorso anno hanno fatto vedere come le idee si potessero trasformare in soluzioni vere e proprie, e sono sicuro che chiunque proverà questa moto sentirà la differenza rispetto alle altre.” Come consideri il livello raggiunto dal campionato IDM Superbike quest’anno? Cosa manca ancora? “Dal punto di vista dei piloti, ci ritroviamo ad avere a che fare con un paio di piloti che sono stati campioni del mondo, per me lottare con Karl Muggeridge e Jorg Teuchert e tutti  questi piloti assieme, è una grande cosa. Nelle qualifiche dell’ultimo round disputato c’erano ben undici piloti in quattro decimi di secondo, il che mostra che lo spettacolo che abbiamo messo in piedi è valido ed interessante per le case costruttrici. L’unica cosa di cui abbiamo bisogno davvero è di una maggior copertura a livello televisivo, ma dal punto di vista delle corse siamo pronti a far vedere qualcosa di davvero buono. Per me è una delle migliori classi presenti, a mio parere allo stesso livello del BSB, ovviamente è diverso dal mondiale Superbike ma per quanto concerne i campionati nazionali, questo è sicuramente uno dei più duri nel quale competere.” Qual è l’obiettivo per il prossimo anno? “L’obiettivo per il prossimo anno è lo stesso per il quale ho iniziato gli altri. Tutti vogliono vincere delle gare e alla fine della stagione essere campioni, o almeno stare nella top 3. Farlo con KTM per me è un motivo in più per far bene, perché io appartengo a questa società e il mio sangue è più che arancione, quindi l’ottenere nuovamente il titolo costruttori è importantissimo, e se con questo arrivasse anche il titolo piloti sarebbe perfetto.” Valerio Piccini

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