15 Aprile 2019

La Dakar lascia il Sudamerica e si sposta in Arabia Saudita

Una grande novità per chi affronterà l'edizione 2020 della Dakar. La competizione lascia il Sudamerica dopo 11 edizioni per approdare in Arabia Saudita.

Si chiude un’era per il Rally Raid più famoso del mondo. Dal prossimo anno infatti la Dakar lascia il Sudamerica per approdare in Arabia Saudita. La conferma è arrivata nella giornata odierna dall’ASO (Amaury Sport Organisation, che si occupa dell’organizzazione della competizione). Dopo aver corso in Africa dal 1979 al 2008 e nell’America Latina dal 2009 fino a questo 2019, ecco una nuova sfida per tutti i piloti che prenderanno parte alla Dakar 2020. Altri dettagli verranno svelati il 25 aprile a Al Qiqqiya, vicino alla capitale Riad.

“Abbiamo l’opportunità di confrontarci con un paesaggio unico, che metterà alla prova la volontà dei piloti, le loro abilità e le loro doti di navigazione.” Con queste parole David Castera, da marzo direttore della Dakar, conferma la novità per la prossima edizione. “Per noi è un piacere creare un percorso in un posto adatto per una sfida così audace. Lo sport, la navigazione, la volontà di superarsi, tutto ciò avrà maggior risalto in questi territori fatti per i rally raid.”

“Fin dalle mie prime esperienze nella Dakar ho sempre ritenuto che questo rally abbia in sé la scoperta, il viaggio verso l’ignoto. Questo è l’aspetto che più mi affascina andando in Arabia Saudita. Sono sicuro che anche piloti e copiloti proveranno la stessa sensazione. Come direttore dell’evento, si tratta di una grande sfida affrontare questa nuova avventura, dalle infinite possibilità” ha concluso Castera. Si tratta di un accordo economico importante, visti i problemi riscontrati nel corso della Dakar 2018.

Non manca però anche qualche dubbio sulla gestione dell’evento per l’Arabia Saudita, con l’arrivo di tanti stranieri, tra i quali piloti donne, membri delle squadre, personale dell’organizzazione ed i giornalisti. Il Deserto Arabico misura oltre 2.220.700 km², con al centro l’inospitale deserto di Rub al-Khali, una delle più grandi distese sabbiose del pianeta. Troviamo anche una catena montuosa a ovest, le montagne di Asir, con temperature che vanno dai 30° C ai -2 °C nel mese di gennaio, quando appunto è prevista la Dakar.

La conferma arriva anche dal presidente della Federazione dei Motori del paese saudita, il principe Khalid Bin Sultan Abdullah Al Faisal. “Ho sempre voluto partecipare alla Dakar” ha dichiarato. “Non avendo avuto questa occasione, ora sono coinvolto in un progetto ancora più grande: ospitare la Dakar in Medio Oriente per la prima volta. L’appoggio di sua altezza il principe Muhammad Bin Salman e del Presidente dell’Autorità Generale dello Sport, Abdul Aziz Bin Al Turki Al Faisal, sono stati chiave. Promettiamo nuove sfide ai piloti nel maestoso e misterioso deserto di Rub al-Kahli. La diversità del terreno ed il paesaggio permetterà di vivere un’esperienza unica.”

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