3 Gennaio 2019

Dakar 2019: Il sogno di Nicola Dutto “Niente mi spaventa”

Il cuneese 48enne atleta paraplegico professionista, si presenta alla partenza della Dakar 2019 con obiettivi sportivi ambiziosi

La pattuglia dei piloti italiani alla Dakar 2019 (qui  la lista completasi presenta al via con sei piloti convinti di ben figurare e conquistare il traguardo di Lima, completando interamente la kermesse peruviana. Sono Jacopo Cerutti-lecchese 29enne, Maurizio Gerini-imperiese 33 enne, Mirko Pavan-trevigiano 33enne, Mirco Miotto-travigiano 54enne, Gabriele Minelli-aretino 46enne e Elio Aglioni-lodigiano 52enne. Discorso a parte merita Nicola Dutto, se consideriamo lo spessore e qualità dell’impresa, ha già vinto a mani basse.

LA STORIA – Nicola Dutto, pluricampione italiano ed europeo negli anni 2004/2009, cade rovinosamente nella tappa italiana del campionato europeo Baja, svoltasi a marzo 2010 a Pordenone.Nella caduta riporta danni permanenti alla colonna vertebrale e perde l’uso delle gambe. Superato il trauma, Nicola ha capito che le due ruote non erano nient’altro che le nuove gambe con cui poter tornare a correre e ritrovare il senso di libertà. “Non ho mai odiato la moto o rinnegato quello che ho fatto. Mi reputo un ragazzo fortunato perché ho potuto trasformare una passione in una professione, con tutti i rischi del mestiere. Quando sono in sella mi dimentico di non poter usare le gambe. La moto mi ha spezzato ma mi ha salvato.”

RITORNO – Nel 2012 Nicola torna a correre la Baja Aragon in Spagna (500 km in due tappe), divenendo il primo pilota paraplegico a gareggiare assieme ai normodotati in un mondiale Desert Race, finendo la gara al 24° posto assoluto. Gli amici e i parenti, con lui al traguardo, raccontano che sussurasse: “Madre mia, non me lo credo.” Nel 2013 partecipa alla Baja 1000 in Messico (800km non stop su un tracciato particolarmente difficile e faticoso) finendo 3° classificato, primo pilota paraplegico a gareggiare nel Mondiale Desert Race. Nel 2015 partecipa al Mondiale Baja, finendo 4° assoluto (1° italiano)

DAKAR 2019 – Farò una gara con una KTM equipaggiata con uno speciale roll-bar per proteggere le gambe, che ho sviluppato personalmente, e sul manubrio ho i pulsanti per il freno anteriore e posteriore, il cambio e per accelerare. Sono in realtà fissato alla moto. Non sarò solo. Condividerò questa avventura con altri 3 piloti che mi accompagneranno e che sono in classifica, esattamente come me. È un lavoro di squadra. Abbiamo gareggiato insieme con la Dakar Series come Merzouga Rally e il Marocco Rally ed il distacco dai primi non superava l’ora e venti minuti. Mi accingo a partire motivato a dare il massimo. Sono affascinato dall’idea di trascorrere molte ore in moto spingendo oltre i miei limiti fisici e mentali. Impaurito? Niente mi spaventa”.

ATTESA – Lo abbiamo intervistato qualche sera fa, già in Perù, alla immediata vigilia dello start:” Io e il mio team siamo carichi a molla…siamo determinati a terminare la corsa. Mi accompagnano 3 riders spagnoli, Juan Villarubia, Pablo Toral e Victor Rivera. Ci conosciamo molto bene, siamo un team ormai affiatato e ogni componente sa bene quello che deve fare”. Un pilota davanti a fare strada, che indica i passaggi migliori, essenziale per affrontare le dune, soprattutto sulle creste; due piloti in coda o di fianco, pronti ad intervenire per sorreggere o rialzare Nicola e la sua Ktm 450 EXC-F a cui è agganciato, in caso di caduta. A seguirli la moglie Elena e la figlia 17enne con 3 meccanici, organizzati con un camion assistenza e un minivan dove Nicola potrà riposare agevolmente, una volta arrivato al bivacco. “Non potevo regalarmi un compleanno migliore. Per i miei 49 anni, il 13 gennaio, percorrerò la tappa più lunga dell’edizione 2019”: Arequipa-San Juan de Marcona, 521km trasferimento+317 prova speciale). Vai Nicola, non sarai solo, sarai tutti noi.

Foto: Nicola Dutto Official49211091_2299953796716276_7457148027220787200_n

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